A Genova dal 9 al 15 maggio la prima edizione di Life Festival, “un’organica iniziativa che unisce le diverse forme d’arte performativa che caratterizzano la cultura LGBT”. Frutto dell’impegno che dal 2002 “Approdo Arcigay Genova” ha portato avanti con diverse iniziative, teatrali e cinematografiche, tutte accolte con entusiasmo dalla città di Genova, ed ora accorpate in questo festival che coinvolge anche il Teatro della Tosse, la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale, il Teatro dell’Archivolto, il Teatro Altrove, il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, il Comune di Genova, tutti coordinati dall’encomiabile Cristiano Grattarola di Arcygay Genova.
Per il teatro abbiamo ben cinque titoli, tutti in cartellone al Teatro della Tosse, che sono “Caro George” di Federico Bellini sulla tragica storia d’amore tra Francis Bacon e George Dyer, suo modello e artista irlandese; “Sissy Boy” di Franca De Angeli, basato sulla storia vera di Kirk Andrew Murphy che nel 1974 fu sottoposto ad una terapia per correggere la sua effeminatezza, nel tentativo di evitare una probabile omosessualità; “Peter Pan guarda sotto le gonne” di Livia Ferracchiati, primo capitolo di una trilogia sulla transessualità; “Il giardino delle ciliege” di Francesco Micheli dove i ciliegi sono drag queen, ” angeli sgangherati, animali divini, incarnazione contemporanea del mito di Dafne: donne albero che sanguinano e piangono se fai loro del male”; “Adam Orlovesky (chi ha paura degli arcobaleni)” di Andrea Gado, anteprima assoluta di uno spettacolo che debutterà nella prossima stagione, “una riflessione in chiave pop, ora surreale, ironica e incalzante, ora dolceamara e dolente, su discriminazione e diversa sessualità”. Per orari e prezzi vedere la pagina del festival dedicata al teatro
Per la sezione Letteratura abbiamo diversi incontri distribuiti nelle principali librerie cittadine e nella cornice di Palazzo Ducale. Tra gli altri troviamo Rossella Bianchi che ci racconta “Due vite parallele: ho scelto di essere non di sembrare”; la presentazione del nuovissimo fumetto di “Jem and the Holograms”, reduce da uno strepitoso successo negli USA, “un fumetto in cui si parla di musica, di rapporti umani e dell’essere quello che sei senza timore delle diversità”; presentazione della graphic novel “La generazione” di Flavia Biondi, storia di Matteo che torna al paese, dopo tre anni passati a Milano, e della sua difficoltà ad accettarsi e farsi accettare; Felix Cossolo presenta “40 anni in movimento”, viaggio nella storia della militanza gay italiana; Marino Buzzi presenta il suo ultimo libro “L’ultima volta che ho avuto sedici anni”, storia di bullismo e adolescenza, centrata sulla figura di Giovanni che viene tromentato dai compagni di scuola e che ad un certo punto scompare nel nulla. Per i luoghi degli incontri, tutti ad ingresso gratuito vedere la pagina dedicata
In occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, 17 maggio, alle ore 21.00, uno spettacolo multimediale nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale: “AMICHE, SORELLE, AMANTI” Donne che hanno amato donne. Vite di artiste attraverso la Musica, la Poesia e l’Arte che hanno prodotto… Amori corrisposti, passioni frenate, vite condivise… Ingresso gratuito.
Venerdì 13 maggio, ore 19.30, al Foyer della Sala Trionfo – Teatro della Tosse, viene presnatat la webserie “Lista di nozze” di Alessandro Bergallo e Alessandro Barbini, che racconta di Arnaldo e Leone, innamoratissimi titolari di un negozie di liste di nozze che si confrontano attraverso una varia clientela. La proeizione è seguita da una performance live sul tema dell’omofobia. Ingresso gratuito.
Nella corposa sezione Cinema vengono proposti alcuni dei film internazionali a tematica omosessuale di maggiore successo degli ultimi anni. Abbiamo due percorsi, uno al cinema Sivori (unica sala in Italia rimasta attiva dai tempi dei Fratelli Lumière), l’altro all’Altrove – Teatro della Maddalena. Tutti i pomeriggi una serie di film relativamente recenti, con tematiche che toccano vari tipi di identità e le varie età della vita. Di seguito le nostre schede.
Secondo lungometraggio autofinanziato del giovanissimo canadese Xavier Dolan, 21 anni compiuti il 20 marzo, che lo scorso anno anno aveva presentato a Cannes la sua originale opera prima “J’ai tué ma mère”, film sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Con questo film, Dolan ha detto di essere passato “ad un cinema più adulto, che tratta di come reagiamo davanti al rifiuto, alla solitudine, al dolore.” Francis (Dolan) e Marie (Chokri) sono due amici che s’innamorano dello stesso uomo, Nicolas (Schneider), un giovane che proviene dalla campagna e che si è appena installato a Montreal. Un vero colpo di fulmine per entrambi che s’ingegnano, ciascuno per conto proprio, come in un malefico duello, di attirare le attenzioni di Nicolas. Di volta in volta, la tensione tra i personaggi cresce sempre più e presto ognuno di loro interpreta in modo ossessivo i comportamenti ambigui e distruttivi dell’oggetto del loro desiderio. “Una intensa disamina delle diverse tappe della caccia amorosa, dalla seduzione all’ambiguità, dall’ambiguità alla spiegazione, dalla spiegazione al rifiuto, dal rifiuto al dolore, dal dolore alla guarigione” così il regista commenta il suo film, aggiungendo che nel film c’è anche una vena comica, “che non è una comicità dell’assurdo o del burlesco come nel mio precedente film. E’ un altro umorismo, più verbale. Qui presento un altro stile, un altro tono, veramente un’altra cosa”.
“Laurence è un insegnante trentacinquenne con una grande passione per la poesia e la letteratura. Da due anni convive con Fred, una ragazza spontanea e gioiosa che lavora come assistente alla regia su importanti set cinematografici. Siamo in Canada, è il 1989 e l’esistenza felice della coppia viene travolta dalla scioccante rivelazione di Laurence: “voglio essere una donna, per più di trentanni ho mentito a me stesso e mi sono travestito da uomo, ma ora non posso più continuare così”. Fred ovviamente non sa come rispondere ad una tale rivelazione; perdendo un uomo, la figura che le dava forza e confidenza, come può il loro amore, la loro relazione sopravvivere? … In dieci anni i due protagonisti si cercano e continuano ad amarsi, spesso da lontano, perché la storia raccontata da Dolan non è tanto una riflessione sociale o personale, ma una vera e propria grande storia d’amore, che va oltre le apparenze, le regole, il sesso, ma nonostante tutto questo è un amore impossibile, in maniera non diversa poi da quelli rappresentati dai due precedenti lavori del regista. La differenza semmai è nell’universalità di questa storia contrapposta invece allo sfogo intimo, rabbioso ed adolescianziale dell’ottima opera di debutto; Dolan sembra aver raggiunto con questo Laurence Anyways una maggiore consapevolezza non solo dei propri mezzi ma anche delle infinite possibilità offerte dal suo talento e da questa sua vocazione filmica. E parte integrante di questa maturazione è anche la scelta/necessità di rimanere per una volta solo dietro la macchina da presa, affidarsi completamente ad altri attori, e il risultato sono due performance di grande impatto da parte di Melvil Poupaud e Suzanne Clément, con quest’ultima in particolare a brillare con un personaggio con cui è facile empatizzare e davvero difficile da dimenticare.” (Luca Liguori, Movieplayer.it)
2016/05/10 ore 17:00 e 19:15 e 21:30 Cinema Sivori
Il film ci racconta due storie d’amore. L’amore di un padre per i suoi figli e l’amore di un figlio per suo padre, un amore così forte da costringere questo figlio, Zac, a vincere una menzogna insopportabile. Zac è nato il 25 dicembre del 1960, è diverso da tutti i suoi fratelli ma vuole disperatamente essere accettato da loro. Durante i suoi primi vent’anni Zac scoprirà la sua vera natura e, cosa ancora più importante, riuscirà a convincere suo padre (molto religioso e tradizionalista) ad accettarlo per quello che veramete è. Quasi come in una favola mistica dei nostri giorni, il regista ci mostra un quadro ricco ed approfondito di un’epoca (gli anni ’70), delle sue contraddizioni, dei suoi dolori e delle sue speranze. Sfiorando a volte la poesia,
Il film di Stefan Haupt, attraverso la decennale storia d’amore di due uomini, scopre l’affascinante universo di una delle prime comunità di liberazione gay. “Il Cerchio” era il nome di un’organizzazione clandestina nata a Zurigo nei primi anni ’40 che aveva come principale obiettivo la sopravvivenza al regime nazista e poi la lotta per la conquista dei diritti degli omosessuali. Veniva pubblicata anche una rivista dallo stesso titolo, che arrivava in tutta Europa ed anche oltreoceano. Il Circolo promuoveva iniziative varie, tra le quali gli incontri fissi del mercoledì, le gite estive e anche un ballo in maschera al Teatro Neumarkt di Zurigo, dove arrivavano fino a 800 persone omosessuali da tutta Europa. Fu proprio a questo evento che il timido insegnante Ernst Ostertag (Matthias Bühler) incontra Röbi Rapp (Sven Schelker) e nasce la loro lunga storia d’amore. Ernst vuole combattere per poter vivere la sua omosessualità anche alla luce del sole, fuori dal Circolo, senza dover perdere il proprio lavoro di insegnante. Röbi vuole in ogni modo difendere il loro amore, il primo della sua vita. In seguito ad un omicidio avvenuto negli ambienti omosessuali si scatena la caccia al gay con una forte repressione che mette in pericolo la sopravvivenza del Circolo. Ernst e Röbi, pionieri dell’emancipazione gay, affronteranno insieme tutte le battaglie e la dura repressione che arriva fino agli anni ’90. Saranno la prima coppia gay a registrarsi nel 2003. Uno dei redattori della rivista “Il Cerchio” è interpretato da Anatole Taubman, attore molto famoso in Svizzera e visto nel ruolo del cattivo Elvis nel film di James Bond “Quantum of Solace”. Taubman ha dichiarato alla stampa: “Ho sentito come molto importante questo film che porta l’attenzione su una difficile situazione sociale e sono felice che faccia saper al mondo che il primo movimento di liberazione gay è nato a Zurigo”. Un terzo del film, molto bene amalgamato, è in stile documentario.
2016/05/11 ore 17:00 e 19:15 e 21:15 Cinema Sivori
Con i suoi genitori, il biologo marino Kraken e Suli, il quindicenne Alex abbandona l’Argentina per l’Uruguay. Dovremo attendere un po’ prima di capire il motivo di questo trasferimento, già intuibile comunque dal titolo del film: Alex è un ermafrodita, con pene e seni femminili. I genitori di Alex sono ancora combattuti sul fatto di non avere scelto, con un’operazione chirurgica, il sesso di Alex quando era ancora piccolo. Ora Alex, raggiunta la pubertà, deve decidere del suo futuro. Le cose però iniziano a complicarsi ulteriormente con l’arrivo di una famiglia di amici (invitati dalla madre per avere consigli sul da farsi), il chirurgo plastico Ramiro, Erika e il figlio Alvaro, che sta lentamente accettandosi come gay, al quale presto Alex chiederà di avere un rapporto sessuale. Nel frattempo Alex rompe il naso a un ragazzo del posto, Vando, per insulti alla sua sessualità. Gli amici di Vando lo vendicheranno cercando di stuprare Alex, salvato in extremis dal padre. Più tardi Alvaro, in una scena di straordinaria efficacia, decide di accettare la proposta di Alex per un rapporto. Alex chiede ad Alvaro di girarsi ed inizia a penetrarlo: senza parole i due giovani stanno scoprendo con sorpresa e con un intenso piacere la loro sessualità, ma improvvisamente irrompe il padre Kraken…Il tema principale del film è l’accettazione di quello che siamo. Forte il contrasto tra i superficiali problemi che assillano gli adulti e la seria e matura consapevolezza dei giovani che si mettono completamente in gioco rischiando tutto di se stessi. Il primo importante film sull’identità di genere dopo “Boy’s don’t cry”. Il film, visto a Cannes nella Settimana degli Autori, è stato acquistato dalla encomiabile Teodora Film che lo distriuirà nelle sale dal 22 giugno. Imperdibile.
2016/05/12 ore 17:00 e 19:15 e 21:15 Cinema Sivori
Il nuovo film di Eytan Fox, regista di Yossi and Jagger, conferma le sue abilita’ nel costruire dialogo. Questa volta fa incontrare un agente del Mossad, etero, bello e in crisi sentimentale, con un vivace e pensieroso giovane tedesco, gay, che ascolta Gigliola Cinquetti e che e’ in visita alla sorella, scappata dalla famiglia per lavorare in un kibbuz vicino a Gerusalemme. Entrambi sono i nipoti di un gerarca nazista accusato di efferati crimini contro gli ebrei e da anni ricercato dai servizi segreti israeliani. Ne emerge una versione del conflitto storico tra ebrei perseguitati e tedeschi persecutori, in cui i sensi di colpa delle nuove generazioni si affrancano solo con l’assunzione di responsabilita’. (GP. Marzi) – Un agente israeliano è inviato a Berlino per uccidere Alfred Himmelman, un criminale di guerra nazista, che potrebbe essere ancora vivo. Fingendosi una guida turistica fa amicizia col nipote Axel, arrivato in Israele per visitare la sorella e cercare di convicerla a tornare dal padre in Germania per il suo compleanno. La sua amicizia con Axel cresce sempre più fino a scoprirne l’omosessualità. Sarà poi invitato alla festa del compleanno dove tutti i segreti saranno svelati.
Dopo una competizione sportiva a San Pietroburgo, dopo che in Russia sono state appena approvate le leggi anti-gay volute da Putin, Massimo, un nuotatore italiano, conosce un suo coetaneo russo, Vladimir che lavora come interprete per la delegazione di cui Massimo fa parte. I due si piacciono e si innamorano, ma purtroppo dovranno affrontare i muri culturali che li separano e scontrarsi con gli stereotipi machisti di ieri e di oggi. Terzo lungometraggio del regista e produttore torinese Roberto Cuzzillo, già al TGLFF nel 2011. (TGLFF)
2016/05/13 ore 17:00 e 19:15 e 21:15 Cinema Sivori
C’è senz’altro qualcosa di maschio nella decenne Laure. Si è recentemente trasferita in una nuova zona coi suoi genitori e la sua sorellina più piccola, Jeanne. E’ estate e tutti gli altri ragazzi del vicinato stanno giocando all’aperto, solo Laure è sola perchè non conosce ancora nessuno dei suoi coetanei. Ma un giorno incontra Lisa, una ragazza che ha la sua stessa età. Laure lascia credere a Lisa di essere un ragazzo e dice poi di chiamarsi Mikael. Subito dopo questa ‘trasformazione’, anche lei comincia a giocare coi ragazzi del quartiere. Col passare dei giorni la relazione tra Laure e Lisa diventa sempre più intima e ambigua, generando una serie di complicazioni… Il film è stato scelto per inaugurare la sezione Panorama della Berlinale 2011, dove viene proiettato in anteprima mondiale. La regista Céline Sciamma, qui al suo secondo lungometraggio dopo “Naissance des pieuvres” (film che ha vinto il premio Louis Delluc come migliore opera prima e ottenuto tre candidature ai César 2008) è uno degli autori emergenti del nuovo cinema francese. Sciamma ha dichiarato: “Sono diventata cinefila dopo aver visto il giovane cinema francese degli anni ’90: Desplechin, Lvovsky, Rochant. Ma amo anche Gus Van Sant e Larry Clark e molte loro opere sugli adolescenti, senza dimenticare David Lynch”.
2016/05/14 ore 17:00 e 19:15 e 21:15 Cinema Sivori
L’incontro occasionale di una notte che si prolunga per tutto il weekend e diventa molto di più. Una storia d’amore non convenzionale tra due uomini che stanno cercando di dare un senso alle proprie vite. Un venerdì sera, dopo aver passato del tempo coi propri amici etero, il tranquillo e riservato Russell (Tom Cullen) si reca da solo in un nightclub gay. Poco prima di uscire incontra Glen (Chris New). Si piacciono e si recano quindi a casa sua per fare sesso. Anche se il rapporto sessuale non è stato nulla di eccezionale, si mettono a chiacchierare sentendosi ugualmente attratti l’un l’altro. Sfortunatamente Glen deve ritornare negli USA il lunedì mattina e questa cosa li sprona a fare ancora sesso e a continuare uno scambio di idee sulla vita, l’amore e le relazioni… Una delle cose più interessanti del film è il fatto che vengono presentate idee, ideali e tematiche non solamente da una prospettiva personale, individuale, ma con agganci alla società e al mondo. I due protagonisti che inizialmente potrebbero apparire come dei tipi complicati, risulteranno invece molto umani e semplici, anche se molto diversi come carattere. La chimica che riescono a creare tra loro in questa storia è molto convincente e riesce a farci entrare nell’intimo dei personaggi. Russel è il tipo di gay che preferisce tenere isolata la sua vita sessuale e non riesce a liberarsi dai legami con gli amici etero. Glen si trova quasi all’opposto: la sua sessualità è completamente aperta ed è disponibile a qualsiasi esperienza di vita gay. Come artista rifiuta l’ipocrisia di quei gay che tentano di farsi integrare nelle istituzioni di una società eterosessuale. Cerca continuamente un’intimità sessuale ed è contrario a qualsiasi tipo di ‘imprigionamento’. Adesso un forte sentimento potrebbe cambiare entrambi.
2016/05/16 ore 17:00 e 19:15 e 21:15 Cinema Sivori
Il regista gay Ira Sachs, dopo il successo ed i premi ottenuti col bellissimo “Keep the Lights On” tutto centrato sull’incontro e l’amore di due giovani gay, affronta in questo film una storia d’amore gay tra due uomini maturi. Il film viene presentato in anteprima al Sundance 2014. Cast di primissimo livello con John Lithgow (Kinsey, Dreamgirls), Alfred Molina (Frida, Magnolia), Michael Gambon (Harry Potter), il premio Oscar Marisa Tomei, il cantante e artista Cheyenne Jackson (appena visto in Dietro i candelabri), Darren Burrows (Amistad), ecc. Ben e George sono insieme da 39 anni e sono ansiosi di potersi finalmente sposare dopo l’approvazione della legge sui matrimoni gay in quel di Manhattan. Di ritorno dalla luna di miele li attendono amare sorprese. George viene licenziato dal suo decennale impiego come direttore del coro in una scuola cattolica e scoprono che, senza sufficienti risparmi, non possono più permettersi l’affitto del loro piccolo appartamento in Chelsea. Come soluzione provvisoria George si trasferisce a vivere con una coppia di poliziotti gay vicini di casa, e Ben va a vivere con suo nipote Elliot, un regista televisivo, e sua moglie Kate, una romanziera, nell’appartamento che condividono col figlio adolescente a Park Slope. Mentre i due uomini affrontano la burocrazia ed il disagio per ottenere un nuovo appartamento – senza contare la sfida di vivere separati dopo decenni di notti passate insieme – la loro presenza nelle due diverse famiglie ha un effetto sottile ed imprevisto sulla vita e le relazioni di tutti i soggetti coinvolti… Una storia multigenerazionale di amore e matrimoni messi alla prova da inattesi eventi. Il regista Sachs ha detto che questa vicenda gli è stata ispirata dalla legalizzazione dei matrimoni gay avvenuta nel 2011 nello Stato di New York. Purtroppo ha dovuto rivolgersi ad una produzione indipendente perchè le major sono ancora riluttanti verso storie completamente gay. “Sono contento di aver trovato due protagonisti così famosi e che avevano già interpretato ruoli gay. Volevo che rispondessero emozionalmente alla storia raccontata. Questo è il mio primo film su una storia d’amore assoluto, un amore che cresce e diventa sempre più forte e profondo col passare del tempo”