Il manifesto del festival con l’immagine di Zanele Muholi
Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival
Visioni che sfidano il mondo
Perché ostinarsi a organizzare un festival di cinema lesbico in tempo di spread, quando le risorse per la cultura vengono drasticamente tagliate e la crisi sembra fagocitare le nostre vite? La precarietà vuole rubarci il tempo per la creatività, i sogni, lo spazio mentale per immaginare e sperimentare altri mondi possibili. Noi come lesbiche ci ribelliamo a questi meccanismi che ci uccidono, e lo facciamo anche attraverso le visioni cinematografiche, perché crediamo nel potere rivoluzionario dell’immaginazione. Driblando il simbolico acquiescente della vittima, in questa edizione, come nelle precedenti, celebriamo donne forti, femministe come Adrienne Rich – a cui è dedicato il festival – che con passione si sono impegnate a nominare, analizzare, smontare il patriarcato, la violenza, l’eterosessualità obbligatoria.
L’immagine di Some Prefer Cake gioca con le diffrazioni della visione: Zanele Muholi, l’artista sudafricana ospite del festival, ci guarda. Un’artista che lavora con le visioni, fotografiche e video, diventa oggetto della nostra visione, ma al contempo il suo sguardo fiero ci interpella. Lo sguardo di una artivista, lesbica, nera, sudafricana, che ci evoca la visione mentale delle parole di Audre Lorde – nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre – a cui è dedicato uno dei documentari del festival.
Lesbiche forti, lesbiche che vivono con pienezza il loro essere lesbiche, lesbiche che ridono, lesbiche che si ribellano, lesbiche che sono felici o infelici per amore, ma non solo per amore.
Vi proponiamo la visione di corti e mediometraggi raffinati, drammatici ma anche esilaranti e uno sguardo panoramico nel lungometraggio, con fiction che raccontano grandi storie d’amore, di vecchiaia e giovinezza, avventura, fughe e ribellioni e documentari che denunciano la violenza e il pregiudizio e soprattutto scrivono pagine della nostra storia.
Insomma, lesbiche che (r)esistono e non desistono.
Buone visioni.
Luki Massa
[Direttore artistico del Festival]
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Da giovedì 20 a domenica 23 settembre 2012 torna a Bologna Some Prefer Cake, il festival internazionale di cinema lesbico, organizzato da Fuoricampo Lesbian Group, con la direzione artistica di Luki Massa, che celebra la sua sesta edizione confermandosi come osservatorio privilegiato sul cinema a tematica lesbica da tutto il mondo.
1460 minuti di proiezioni, 29 film, tra cui 7 lungometraggi narrativi e 10 documentari, 17 paesi di produzione, 4 prime italiane e 3 prime mondiali, 4 incontri con registe e autrici, una mostra fotografica: questo il percorso alla scoperta della ricchezza del cinema lesbico e della produzione artistica e culturale lesbica proposto da Some Prefer Cake.
Nel 2012 il festival rende omaggio a una serie di figure storiche e contemporanee della cultura lesbica: Zanele Muholi, giovane artista sudafricana, il cui volto fiero è ritratto nel visual di SPC, che sarà presente con la mostra Zanele Muholi Visual ARTivist, e il documentario Difficult Love, sarà ospite sabato 22 al Cinema Nosadella per raccontare al pubblico italiano il suo lavoro di attivista visuale che da anni realizza opere sulla visibilità delle donne lesbiche nere e della comunità queer in Sudafrica; Adrienne Rich, poeta e teorica lesbica e femminista statunitense scomparsa pochi mesi fa, a cui è dedicata l’inaugurazione del festival, con una lettura musicata di stralci dalle sue opere a cura di Sarah Fornito, Bianca Ferricelli e Valentina Pinza; Audre Lorde, attivista “nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre”, di cui il recente documentario Audre Lorde: The Berlin Years 1984 to 1992 realizzato da Dagmar Schultz, in programma, ricostruisce il lavoro e l’influenza nel contesto berlinese frequentato intensamente dal 1984 al 1992.
Tra i film in programma, nella sezione Documentari One Wedding and a RevolutioneIt’s Still Elementary di Debra Chasnoff, I am di Sonali Gulati, 365 Without 377 di Adele Tulli, Altra Città di Cristina Comperini; nella corposa sezione fiction, Bye Bye Blondiedi Virginie Despentes, autrice e poi regista del controverso Scopami, il canadese Margarita (Premiocome migliore lungometraggio al Festival International de Films de Femmes de Créteil 2012 e a Inside/Out Toronto 2012), Kyss mig, della regista svedese Alexandra-Therese Keining, Mosquita Y Mari, film di Aurora Guerrero in concorso al Sundance 2012, Circumstance, primo film lesbico iraniano, premiato dal pubblico al Sundance Festival del 2011, Cloudburst, road movie romantico di Thom Fitzgerald, e infine l’israeliano Joe + Belle.
Al consueto Premio del Pubblico, da quest’anno Some Prefer Cake affianca i premi al miglior lungometraggio, miglior documentario e miglior cortometraggio conferiti da una prestigiosa giuria composta da giornaliste e esperte e studiose di cinema, di comunicazione, di women/gender/queer studies.
Oltre al percorso di visioni cinematografiche Some Prefer Cake è anche arte, cultura e socialità lesbiche e femministe: nell’ambito del festival viene infatti presentata la mostra personale Zanele Muholi Visual ARTivist; gli incontri con la stessa Zanele Muholi, con le regista Adele Tulli e Debra Chasnoff; con la fumettista Pat Carra, che presenterà il suo ultimo libro, “Sex of Humour”.
Sabato 22 settembre dalle ore 22.00 allo Spazio Sì di via San Vitale 67, si svolgerà l’SPC Official Party.
Orari proiezioni al Nuovo Cinema Nosadella, Via dello Scalo 21/Via Lodovico Berti 2/7 – Bologna
: giovedì a partire dalle 18.00, venerdì a partire dalle 14.00, sabato e domenica a partire dalle 12.00. Tutte le sere fino a mezzanotte.
Ingresso per ogni ciclo di proiezioni: euro 5,00.
Biglietto giornaliero euro 20,00.
Biglietto cumulativo valido per l’ingresso a tutte le proiezioni del festival: euro 40,00.
Biglietto cumulativo sostenitore: euro 50,00.
Il programma completo su http://www.someprefercakefestival.com
LUNGOMETRAGGI PRESENTATI:
2012/09/20 ore 18:00 |
di Dagmar Schultz |
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tendenza: QQ |
tipologia: Documentario – durata min.: 84 |
nazione: Germania |
anno: 2012 |
Audre Lorde: The Berlin Years 1984 to 1992 documenta l’influenza di Audre Lorde sulla scena politica e culturale tedesca nel corso di un decennio di profondo cambiamento sociale. Vediamo il dialogo con le donne afro-tedesche e l’incoraggiamento a rendersi visibili all’interno di una cultura che fino ad allora le aveva tenute isolate e silenziose e la sfida alle donne bianche, perché riconoscessero l’importanza del proprio privilegio e imparassero a trattare con la differenza in modo costruttivo. Materiale d’archivio inedito e interviste attuali ci restituiscono preziosi frammenti dell’Audre Lorde privata, nel ventesimo anniversario della sua morte. Presentato in Panorama alla Berlinale 2012. (SPC 2012)
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2012/09/20 ore 20:30 |
di Virginie Despentes |
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tendenza: LLL |
tipologia: Drammatico – durata min.: 97 |
nazione: Francia |
anno: 2012 |
Film tratto dal romanzo di Virginie Despentes (regista anche dello scandaloso “Baise moi” del 2000), scritto e diretto dalla stessa Despentes. E´ la storia di Gloria e Frances. La prima è una artista bohemienne (Beatrice Dalle) sempre vestita di nero; la seconda una star della televisione (Emmanuelle Béart) spesso vestita di bianco. Si sono incontrate, adolescenti problematiche, in una clinica psichiatrica e insieme hanno attraversato gli anni difficili tra sesso (tra loro), droga (qualche canna) e rock´n´roll (punk). Poi si sono perdute di vista. Dopo vent´anni Frances torna in provincia, scende dalla sua Jaguar con autista ed entra nel capannone che serve da atelier a Gloria. La convince a tornare con lei e ci riesce. La porta a Parigi. Ma Frances è sposata con uno scrittore omosessuale che vive al piano di sotto (con il suo fidanzato) e la vita a tre si rivela difficile. Dopo alcuni colpi di scena ognuno farà la scelta giusta. Molto diverse tra loro (anche come percorso professionale) Béart e Dalle sono efficaci nei loro ruoli. Presentato nell´ottobre scorso in apertura di “Chéries-Chéris”, festival del cinema gay di Parigi, “Bye Bye Blondie” non ha scandalizzato. «Ho subito annunciato che nel film non c´era sesso» ha detto la regista. «Non avevo bisogno di spogliarle per mostrare che Gloria e Frances si amano e si desiderano». Anche se le belle signore non sono mai nude il sesso in realtà c´è. E, pur molto pentita della sua bocca non riuscita, la bella Béart l´impegna spesso in baci appassionati sulle enormi e naturalissime labbra di Beatrice Dalle. (L. Putti, La Repubblica) “L’omosesualità femminile è ancora un argomento tabù nel mondo del cinema”: in una videointervista Emmanuelle Béart spiega che questo è stato un fattore determinante nella decisione di girare Bye Bye Blondie – oltre all’amirazione per la sua collega di set, un’altra musa, l’attrice Béatrice Dalle. Girato tra Parigi, Nancy e Liegi con un budget di circa 4,5 milioni di euro e il supporto di Wild Bunch e Canal +, Bye Bye Blondie viene definito dal produttore Jean-Yves Roubin “una commedia romantica: da Baise Moi sono passati dieci anni e questa volta non ci saranno polemiche o censure”. Si annuncia come il film lesbico dell’anno.
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2012/09/21 ore 18:00 |
di Adele Tulli |
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tendenza: QQQ |
tipologia: Documentario – durata min.: 53 |
nazione: Italia |
anno: 2011 |
Imposta sotto il dominio inglese nel 1860, la “Section 377” del Codice Penale Indiano criminalizzava qualsiasi atto di naturale sessuale fra due adulti dello stesso sesso, stigmatizzandoli come “contro natura”. Il 2 luglio 2009 la Corte Suprema di Delhi ha emanato una legge storica che ha finalmente cancellato quel retaggio coloniale accogliendo la domanda della comunità GLBT indiana che, negli ultimi dieci anni, tanto ha combattuto per abrogarla. Tre personaggi, Beena, Pallav e Abheena attraversano Bombay per celebrare il primo anniversario di quell’evento di libertà. Un reportage prodotto da Ivan Cotroneo
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2012/09/21 ore 20:30 |
di Maryam Keshavarz |
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tendenza: LLL |
tipologia: Drammatico – durata min.: 107 |
nazione: USA / Iran |
anno: 2010 |
L’adolescente Atafeh e la sua migliore amica Shireen, stanno sperimentando la loro nascente sessualità nell’ambiente culturale dell’underground artistico di Tehran, quando Mehran, il fratello di Atafeh, torna a casa come figliol prodigo da una cura di disintossicazione dalle droghe. Combattendo i suoi demoni Mehran rinuncia con decisione alla sua vita precedente come musicista aderendo al volontariato religioso. Egli disapprova completamente la relazione intima che sta crescendo tra la sorella e la sua amica e, quasi ossessionato, decide di salvare Shireen dalle influenze della sorella Atafeh. Fratello e sorella che un tempo erano così uniti e confidenti si trovano ora coinvolti in un complicato triangolo dove ansia, sorveglianza e tradimento fanno dimenticare il paradiso di libertà che una volta regnava nella famiglia, diventata ora un ambiente pieno di pericoli per la bellissima Atafeh. Ottimo esordio alla regia di Maryam Keshavarz che scrive e costruisce un film molto sensuale con grande senso dello stile. Un intenso sguardo sull’amore proibito nella giovane cultura contemporanea dell’Iran.
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2012/09/21 ore 22:30 |
di Dominique Cardona |
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tendenza: LLL |
tipologia: Commedia – durata min.: 90 |
nazione: Canada |
anno: 2012 |
Margarita (Nicola Correia-Damude) è una ragazza che sa il fatto suo e sa come divertirsi (non si perde una festa lesbica) ma è anche piena di problemi: non può smettere di amare la sua timida ragazza Jane (Christine Horne), studentessa di diritto, anche se questa ha paura ad impegnarsi seriamente in una relazione; non può impedire al brasiliano Carlos d’amarla, nonostante che continui a ripetergli che lei è lesbica; non riesce a disfarsi dei seccanti impiegati dell’ufficio immigrazione che si stanno interessando al suo caso. Infatti Margarita è un’immigrata messicana che, all’insaputa dei suoi datori di lavoro e della sua fidanzata, vive illegalmente in Canada dove, da sei anni, lavora a tempo pieno come domestica presso un’affermata coppia, Ben e Gail (Patrick McKenna, Claire Lautier), assistendo la figlia adolescente Mali (Maya Ritter) e non solo. Sebbene Gail e Ben siano entrambi medici professionisti, non riescono ad evitare gli effetti della crisi economica in corso, oltre a qualche inavveduto investimento. Analizzando le varie spese del loro bilancio famigliare, si accorgono che il peso maggiore è determinato dallo stipendio che danno a Margarita. Bisognerebbe quindi licenziare la bambinaia, cosa più facile a dirsi che a farsi. Ormai le sono affezionati e la considerano come un membro della loro famiglia. In più le sue avvedutezze da scaltra lesbica gli hanno spesso fatto risparmiare soldi. Senza contare la sua capacità di controllare e frenare la lingua acida e l’ansietà della giovane Mali. A conti fatti risulta chiaro che Margarita non è solo un componente della famiglia, è il motore centrale che tiene insieme e fa funzionare la famiglia. Cosa può quindi accadere quando la perderanno? E cosa potrebbe fare per evitare l’espulsione? Potrebbe sposarsi ma… Secondo film, dopo “Finn’s Girl” della coppia di registe lesbiche Laurie Colbert e Dominique Cardona, già vincitore del premio del pubblico all’Inside Out Festival, il film è un vero gioiellino di equilibrio tra comicità, riflessione e dramma famigliare, con quattro protagonisti che alla fine ci risultano tutti amabili ed umanissimi, e soprattutto un’encomiabile Margarita, assai più che una semplice domestica, che onora alla grande il mondo lesbico. Una storia tutta famigliare, dove la famiglia supera i suoi tradizionali confini parentali, e dove l’omosessualità ed il mondo queer s’integrano perfettamente.
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2012/09/22 ore 14:00 |
di Onir |
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tendenza: GG |
tipologia: Drammatico – durata min.: 95 |
nazione: India / Giappone |
anno: 2010 |
Il film è diviso in quattro storie che vogliono raccontare i problemi che più feriscono la moderna società indiana. Persone che lottano per trovare la propria identità, per difendere la propria dignità in un mondo che è indifferente, freddo e insensibile. Il film, girato in quattro differenti città indiane, è la fusione di quattro storie dove i protagonisti condividono lo stesso sogno, il desiderio di riconquistare le proprie vite e l’identità che gli è stata portata via. I AM AFIA è la storia di una donna single che vuole realizzarsi attraverso l’esperienza della maternità. Incapace di credere o di aspettare un uomo, la sua ricerca è ben definita, perchè la maternità non ha per forza bisogno dell’oppressione di un uomo. I AM MEGHA è la storia di due amiche, una donna cresciuta in Kashmir e una donna mussulmana, separate da un conflitto. Sullo sfondo dell’esodo degli Indù in Kashmir nei primi anni ’90, abbiamo una storia di perdita della casa e dell’identità. Quando la vostra stessa gente vi respinge dove potete andare e da dove sentite di provenire? I AM ABHIMANYU è la storia di un uomo distrutto, con l’orgoglio ferito. Abhimanyu è intrappolato nei demoni del suo passato, fatto di abusi sessuali. Per andare avanti deve prima tornare indietro, nel mondo dove gli venne rubata l’infanzia. I AM OMAR è il racconto di una orribile discriminazione, di ricatti e pregiudizi. Ci mostra come la polizia indiana, in base all’articolo 377 (una legge che criminalizzava l’omosessualità) perseguiti e ricatti un uomo gay. Jai (Rahul Bose), un ben intenzionato professionista ha, una notte, un incontro sessuale con Omar (Arjun Mathur) quando i due vengono sorpresi da un poliziotto omofobo (Abhimanyu Singh). Quella notte si trasforma in un incubo e mostra come possa essere brutalizzata una persona omosessuale nell’India urbana.Il film girato da Onir, uno dei pochissimi registi di Bollywood gay dichiarato, è stato premiato come miglior film indiano ai 59th National Film Awards, primo film indiano con tematiche gay a ottenere questo premio.
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2012/09/22 ore 16:00 |
di Debra Chasnoff |
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tendenza: LLL |
tipologia: Documentario – durata min.: 45 |
nazione: USA |
anno: 1985 |
Uno dei primi film (restaurato nel 2009 da Outfest Legacy) che affronta la tematica delle famiglie lesbiche, sfidando le convenzioni sociali ed esplorando il modo in cui le lesbiche allevano i propri figli, in coppia, da sole o con uomini gay in una famiglia allargata. Nel film vengono presentate sei famiglie lgbt che hanno deciso di diventare genitori dopo aver fatto il coming out e raccontano la propria storia. Un sempre maggior numero di lesbiche decidono di diventare madri con l’inseminazione da donatore conosciuto o sconosciuto, con un rapporto sessuale rivolto alla procreazione o con l’adozione. Un film contro gli stereotipi, per i diritti civili e l’uguaglianza, che diede il via alla battaglia contro l’omofobia e per l’acquisizione di nuovi diritti.
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2012/09/22 ore 18:00 |
di Peter Goldsmid |
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tendenza: LLL |
tipologia: Documentario – durata min.: 45 |
nazione: Sud Africa |
anno: 2011 |
Un ritratto di Zanele Muholi, fotografa lesbica che lavora all’interno della picola e agguerrita comunità sudafricana GLBT, ma già famosa anche a livello internazionale. L’artista si definisce un “attivista visuale” per sottolineare il suo impegno politico, divulgativo e artistico: nudi provocatori, come una sorta di Mapplethorpe al femminile, coppie di giovani zulu abbracciati vestiti con i costumi folkloristici, una coppia lesbica homeless emarginata dalla società, il dignitosissimo ritratto di Victor Mukasa, il leader gay ugandese dei diritti umani, magnifici scatti di se stessa assieme alla sua partner bianca. Fotografie “militanti” e al tempo stesso plastiche e poetiche che denunciano l’omofobia, la povertà, i conflitti pubblici e privati di un Paese tra tradizione e modernità. (Togay 2011)
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2012/09/22 ore 20:30 |
di Thom Fitzgerald |
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tendenza: LLL |
tipologia: Drammatico – durata min.: 95 |
nazione: USA / Canada |
anno: 2011 |
Stella e Dot (interpretate dai due premi Oscar Olympia Dukakis e Brenda Fricker), sono un’anziana coppia di lesbiche che vivono insieme, alternando momenti alti e bassi, da 31 anni. Ora hanno superato i settanta e Stella è quasi sorda mentre Dot è quais completamente cieca. L’imbarazzata nipote di Dotty, Molly, è convinta che la soluzione migliore per la nonna sia il ricovero in una casa di cura dove provvederebbero a tutte le sue necessità. Davanti a questa evenienza, Stella e Dot, terrorizzate al solo pensiero di doversi separare, prendono una drastica decisione: lascieranno la loro città per recarsi in Canada, dove è legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E’ l’ultima possibilità che hanno per rimanere insieme. Sulla strada per il Canada raccolgono un giovane autostoppista, Prentice (Ryan Doucette), un ballerino che sta tornando in Nuova Scozia per visitare la mamma morente. Nonostante la sua spavalderia, Prentice è in realtà una persona confusa e ferita che ha ancora molto da imparare da Stella e Dot. Ma anche per Stella e Dot ci sono problemi in vista. Riusciranno a restare una famiglia unita?Adattamento di un’opera teatrale dello stesso regista, il film ha avuto l’anteprima il 16 settembre 2011 all’Atlantic Film Festival dove è stato accolto con un’ovazione, vincendo il premio del pubblico come miglior film e quello per la miglior sceneggiatura.Essenzialmente un road movie, che ricorda sia Thelma and Louise che Transamerica, il film è soprattutto l’incontro, espresso con grazia e humor, tra diverse generazioni che si confrontano sui temi del genere, della famiglia, dell’amore, della vita e della morte.
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2012/09/22 ore 22:30 |
di Veronica Kedar |
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tendenza: LLL |
tipologia: Commedia nera – durata min.: 80 |
nazione: Israele |
anno: 2011 |
“Thelma & Louise” in Israele. Una commedia nera su due ragazze che s’innamorano e intraprendono un viaggio da Tela Aviv a Sderot. Joe è una spacciatrice frustrata e Belle è una francese psicopatica. S’incontrano nel centro di Tel Aviv, è chiaro che si piacciono ma vengono coinvolte in un duplice omicido (della stessa persona). Ora devono cercare di disfarsi del cadavere e, cosa più difficile, sfuggire alla polizia. Durante la lunga e impegnativa fuga, il loro incontro fortuito si trasforma in una intensa storia d’amore che potrà esistere solo in un luogo, Sderot, mentre è in corso l’attacco dei missili Qassam. Il film ha vinto il premio Best Independent Feature al Cinema South International Festival di Sderot.
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2012/09/23 ore 12:00 |
di Cristina Comperini |
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tendenza: L |
tipologia: Documentario – durata min.: 60 |
nazione: Italia |
anno: 2012 |
Cristina Comperini documenta la nascita e i momenti salienti di “Altra Città – Lista civica di donne”, esperienza eccezionale di una lista autoorganizzata e autofinanziata di sole donne e lesbiche con una candidata sindaca per le elezioni per il consiglio comunale di Bologna nel giugno 2009. Nonostante i pochi mezzi finanziari e l’ostracismo dei mass-media “Altra Città” raggiunse più di mille consensi alle urne e rimane un bell’esempio di autonomia e autodeterminazione femminista. (SPC 2012)
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2012/09/23 ore 14:00 |
di Myriam Fougère |
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tendenza: LLL |
tipologia: Documentario – durata min.: 63 |
nazione: Canada |
anno: 2012 |
Dal movimento femminista degli anni Settanta è nata una rivoluzione parallela. La filmmaker Myriam Fougère ci porta in un viaggio fra scrittrici, filosofe e attiviste lesbiche che hanno svolto un ruolo chiave nella creazione di una sorellanza rivoluzionaria. Da Montréal al Texas, passando per New York, incontriamo lesbiche che hanno scelto di vivere solo tra donne, dando vita a un movimento internazionale che torna qui alla luce attraverso girato d’archivio, fotografie e interviste evocative con queste pioniere coraggiose. Tra le intervistate Nicole Brossard, Marilyn Frye e Lise Weil. (SPC 2012)
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2012/09/23 ore 16:00 |
di Alexandra-Therese Keining |
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tendenza: LLL |
tipologia: Sentimentale – durata min.: 105 |
nazione: Svezia |
anno: 2011 |
Mia (Ruth Vega Fernandez) e Frida (Liv Mjönes), due donne sulla trentina, si incontrano alla festa di fidanzamento dei loro genitori: il padre di Mia sta per sposare la madre di Frida, il che renderà sorellastre le due donne. Mia si presenta alla festa con il suo futuro sposo, ma ogni sua certezza sentimentale sfuma quando conosce Frida, di cui si innamora. La loro relazione rivoluzionerà i rapporti di tutti i componenti della famiglia con conseguenze a tratti drammatiche…
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2012/09/23 ore 18:00 |
di Debra Chasnoff |
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tendenza: QQQ |
tipologia: Documentario – durata min.: 45 |
nazione: USA |
anno: 2007 |
Il film, presentato all’interno di un seminario organizzato a Torino dal festival gay del 2008, è molto originale ed istruttivo in quanto ripercorre attraverso interviste e dichiarazioni dei protagonisti, la storia del documentario “It’s Elementary”, prodotto dalla stessa regista dieci anni addietro. Il documentario ci racconta anche come è stato accolto ed utilizzato il film originale in questi 10 anni, con le difficoltà e gli ostracismi incontrati in ambienti scolastici conservatori dove veniva accusato di essere uno strumento di propaganda per allevare nuove leve di partners gay da immettere nel giro degli omosessuali. Viene sottolineata anche la grande difficoltà incontrata quando si pensò di trasmettere il documentario su canali televisivi scatenando una levata di scudi da parte delle associazioni religiose.
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2012/09/23 ore 20:30 |
di Aurora Guerrero |
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tendenza: LLL |
tipologia: Drammatico – durata min.: 85 |
nazione: USA |
anno: 2012 |
Un film sul passaggio dall’adolescenza alla maturità di due ragazze che scoprono l’amore, le sue tenerezze ma anche l’ostilità sociale verso l’omosessualità. Yolanda e Mari sono due quindicenni cresciute a Huntington Park, Los Angeles, come immigrati e hanno imparato soprattutto una cosa: il valore e la lealtà verso la famiglia. Yolanda è figlia unica di una famiglia benestante il cui unico sogno è di vederla andare all’università. Mari invece è la più anziana di tre figli di una famiglia che, dopo la recente morte del padre, fatica ad andare avanti. Mentre la madre lavora lei deve accudire alla casa e ai fratelli. Per necessità vanno ad abitare vicino alla casa di Yolanda. Mari e Yolanda si conoscono come vicine di casa ma ognuna è impegnata con la propria vita, fino a quando succede che Mari viene minacciata di espulsione dopo aver soccorso Yolanda in un incidente a scuola. Tra le due ragazze inizia un’amicizia che le porta a scoprire sentimenti inattesi e a vivere momenti di grande felicità insieme. Senza accorgersene, Yolanda sta peggiornado nel rendimento scolastico e Mari è spesso distratta nel suo nuovo lavoro. Contemporaneamente aumenta la pressione ed il controllo famigliare. Le due ragazze si troveranno presto davanti ad un bivio, dovranno scegliere se soddisfare le aspettative degli altri oppure restare fedeli ai propri sentimenti… Il film è un viaggio ricco di riflessioni sulla scoperta dell’amore, del desiderio ma anche dello stress sociale in un ambiente difficile come quello della comunità latina ancora poco disponibile alle novità.
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