"LAURENCE ANYWAYS" VINCE LA QUEER PALM 2012

Cannes 2012, alla sua 65ma edizione, ci ha regalato ottimi film gay, e piacevoli sorprese in tanti altri film. Doppiamente premiato dalla Giuria ufficiale il film di Mungiu, vincitore morale del Festival

Aggiornamento 27/5/2012

La Giuria ufficiale del Festival di Cannes 2012, presieduta da Nanni Moretti, ha conferito due premi al film diretto da Cristian Mungiu “Beyond the Hills”, storia di un amore omosessuale tra due donne delle quali una è diventata suora: miglior sceneggiatura e migliore interpretazione femminile (alle due giovanissime protagoniste). Il bellissimo film di Mungiu, premiato due volte, si presenta quindi come il vincitore morale del Festival.

TUTTI I PREMI:

Queer Palm
Laurence Anyways di Xavier Dolan.

Queer Palm du Court-métrage
Ce n’est pas un film de cow boy di Benjamin Parent

Palma d’Oro
AMOUR di Michael Haneke

Grand Prix
REALITY di Matteo Garrone

Premio per la regia
Carlos Reygadas per POST TENEBRAS LUX

Premio della Giuria
THE ANGELS’ SHARE di Ken Loach

Premio per l’interpretazione maschile
Mads Mikkelsen in THE HUNT di Thomas Vinterberg

Premio per l’interpretazione femminile
Cosmina Stratan e Cristina Flutur in BEYOND THE HILLS di Cristian Mungiu

Premio per la sceneggiatura
Cristian Mungiu per BEYOND THE HILLS

CORTOMETRAGGI – Palma d’Oro
SESSIZ-BE DENG (Silence) di Rezan Yesilbas

UN CERTAIN REGARD
DESPUES DE LUCIA di Michel Franco

CAMERA D’OR
BEASTS OF THE SOUTHERN WILDER di Benh Zeitlin presentato nella sezione Un Certain Regard


Il regista Xavier Dolan sul set del film ‘Laurence anyways’

Ha vinto la Queer Palm 2012 uno dei film più controversi della 65ma edizione del Festival di Cannes, “>Laurence anyways” di Xavier Dolan. Alcuni critici l’hanno giudicato così bene da lamentarsi del fatto che non fosse stato selezionato per il concorso ufficiale ma inserito nella sotto-sezione ‘Un Certain Regard‘. Terzo film del giovanissimo genio Xavier Dolan, lodatissimo già al suo esordio per ‘J’ai tué ma mère‘, girato all’età di 19 anni , a cui ha fatto seguito l’altrettanto apprezzato ‘Les amours imaginaires‘, arriva con quest’ultimo film alla sua maturità artistica. Il film racconta soprattutto una grande storia d’amore etero, solo che uno dei due protagonisti vive intensamente, oltre all’amore per la sua donna, anche il problema della sua identità di genere. Scegliendo di sacrificare tutto per quest’ultima. Il nucleo del film non è comunque legato alla trasformazione sessuale del protagonista (anche se la scena in cui appare per la prima volta davanti ai suoi alunni vestito da donna è da antologia) ma all’amore folle che lega i due protagonisti a partire dalla fine degli anni ’80 fino ai primi del 2000. Più di due ore e mezza di film (esattamente 159 minuti), con qualche ripetizione di troppo ma ricche di interessanti e spesso sorprendenti dialoghi, con battute acide e corrosive che non lasciano indifferenti, e soprattutto le formidabili interpretazioni dei due protagonisti a cui va aggiunta Nathalie Baye nel ruolo della madre di Laurence.

Cannes 2012 è stato un festival molto gaio, che ha rischiato addirittura di veder premiato con la Palma d’Oro un bellissimo film, “Oltre le colline” di Cristian Mungiu, tutto impostato sulle drammatiche conseguenze di un amore omosessuale represso socialmente e religiosamente, ambientato in un convento della Romania ai nostri giorni, film che noi avremmo premiato con entrambe le Palme, queer e d’oro. Anche questo è un film molto lungo, 150 minuti, che però scorrono senza che si abbia mai voglia di guardare l’orologio. Fortunatamente il film è già stato acquistato dalla nostra BIM che speriamo distribuisca al più presto.

Accolto con vero entusisamo e unanimità da tutta la critica e dal pubblico il documentario del regista culto Sébastien Lifshitz (Les corps ouverts, Quasi niente, Wild Side) dal titolo “Les invisibles” presentato nella sezione ufficiale. Il regista ha detto che ha preferito la forma del documentario alla fiction perchè voleva far parlare persone reali (anche nei suoi film preferisce attori anonimi perchè più vicini alla realtà), con originali storie individuali che il regista stesso non si aspettava di sentire. In effetti il film si segue come una fiction proprio per la capacità di presentarci figure e storie ricche di dettagli e sensibilità differenti che ci coinvolgono, facendoci aspettare con ansia le successive dichiarazioni dei vari personaggi, tutti estremamente interessanti. I personaggi sono tutti omosessuali, uomini e donne, oggi anziani, che hanno vissuto tutta la loro vita senza mai voler nascondere la loro sessualità, anche quando non era una cosa facile. Sorprende sapere che non era poi così difficile, soprattutto se si aveva una grande forza interiore. Per noi un’altra Palma obbligata.

Un’altro film del concorso ufficiale che ha fatto molto parlare di sè è stato ‘The Paperboy‘ del regista gay Lee DANIELS, già autore dell’acclamato ‘Precious’ (presentato a Cannes nel 2009 nella sezione Un certain regard). Il film ha richiamato l’attenzione sia per l’inusuale interpretazione di Nicole Kidman, solitamente in ruoli raffinati e drammatici e qui invece nei panni di una bionda spregiudicata (riesce a simulare un rapporto orale in parlatorio), sia per la prima interpretazione gay del supermacho Matthew McConaughey, che presto vedremo anche a capo di un gruppo di spogliarellisti in ‘Magic Mike’. McConaughey interpreta un reporter omosessuale velato, con evidenti problemi con la propria identità sessuale, che finisce deturpato, ammanettato e imbavagliato nudo, ricoperto solo di sangue. L’attore ha recentemente rilasciato un’intervista alla rivista Advocate dove parla, da etero convinto, delle sue esperienze con omosessuali (vedi ns articolo). Il film non ha però convinto la critica, abituata, spesso ingiustamente, a sottovalutare i film di genere, in questo caso un thriller.

Il film di fiction più gay di tutto il festival è stato senz’altro l’accattivante “Hors les murs“, esordio alla regia di David Lambert, presentato nella Semaine de la Critique, sezione che ha come presidente della Giuria, Céline Sciamma, astro emergente della cinematografia francese e queer (Naissance des pieuvres, Tomboy). Il film, quasi un melò, si vede con piacevolezza e ci fa entrare nei misteri della passione amorosa che non conosce limiti, prigioni o assenze. Colpisce soprattutto la formidabile interpretazione di Guillaume Gouix. Cannes potrebbe essere un’ottima vetrina per aprire le porte della distribuzione a questo film gay, soprattutto se vincesse nella sua sezione, cosa improbabile nonostante Sciamma.

Ci ha piacevolmente sorpresi trovare nel film “7 Days in Havana“, composto da sette capitoli di registi differenti, il corto girato da Gaspar Noé (Irreversible) che ci racconta con delicatezza una emozionante storia lesbica con protagonista una ragazzina nera che viene sedotta da una turista bianca e poi, per questo, sottoposta ad esorcismi con tanto di spogliarello voodoo e purificazione. Il film, presentato nella sezione Un Certain Regard, vuole raccontare le contraddizioni della Cuba contemporanea in un momento della sua difficile transizione.

Un’altro film di denuncia, “Rengaine” del regista Rachid Djaidani, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, ci racconta i conflitti e le angherie che ancora sopravvivono nelle banlieu parigine tra le diverse comunità etniche. La storia è centrata su una ragazza di origine algerina che da un anno si vede con un ragazzo nero e cattolico e quando decidono di sposarsi, entrambe le comunità di appartenenza si oppongono. Il tema del film è chiaramente il razzismo praticato da coloro che sono spesso oggetto di razzismo (il razzismo è ovunque), ma l’autore inserisce anche la tematica gay attraverso uno dei quaranta fratelli della protagonista, il più anziano, che vive segretamente la propria omosessualità e quando scoperto viene bandito dalla comunità.

Tra gli eventi collaterali al Festival è stato presentato alla stampa il cortometraggio “La mafia alternativa tra vita, morte… E miracoli“, diretto da Nicola Barnaba, una produzione tutta italiana, girata tra Messina e le falde dell’Etna. Presentato nella sezione “Short film corner 2012”, il film affronta la tematica omosessuale con la storia di un boss mafioso che si ritrova, di ritorno da alcuni anni passati in una grande città, un figlio gay. Il film, girato in stile commedia all’italiana, è divertente e mette alla berlina stereotipi e luoghi comuni, lanciando frecciate e battute taglienti contro la mafia e il suo mondo.


Guillaume Gouix nel film gay ‘Hors les murs’


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