Un anno d’oro per il cinema LGBT, anche in Italia, sia come produzione che come premi raccolti nei vari festival. A Venezia “A Single Man” del regista gay Tom Ford, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione (Colin Firth) oltre al Queer Lion, e si appresta ad essere uno dei film protagonisti degli Oscar 2010. A Roma ha vinto “Brotherhood” di Nicolo Donato, coraggiosa analisi sullo scontro tra omofobia e amore gay. Al MedFilmFestival vincono i due premi maggiori due film a tematica gay, l’israeliano “Eyes Wide Open” di Haim Tabakman e lo spagnolo “Ander” di Roberto Caston. “Improvvisamente l’inverno scorso” di Gustav Hofer ha vinto come miglior documentario ai Premi Donatello 2009. Al Gallio Film Festival 2009 vince come miglior film e protagonista “Un altro pianeta” di Stefano Tummolini (anche unico film italiano al Sundance 2009).
E ora anche al Torino Film Festival, diretto per il primo anno da Gianni Amelio, vince il primo premio “La bocca del lupo” di Pietro Marcello, un innovativo e poetico film che racconta l’intensa storia d’amore tra un immigrato siciliano, Enzo, che esce dal carcere dopo 30 anni e una transessuale, Mary, vissuta per anni nei carugi di Genova, interpretati dai veri protagonisti della vicenda.
Come produzione italiana sono arrivati quest’anno o stanno per arrivare importanti film a tematica come il suddetto “La bocca del lupo” di Pietro Marcello, “Diverso da chi?” di Umberto Carteni, “Viola di mare” di Donatella Maiorca, “Il compleanno” di Marco Filiberti, “Sogno il mondo il venerdì” di Pasquale Marrazzo, “Mirna” di Corso Salani, “L’amore e basta” di Stefano Consiglio, “Il primo giorno d’inverno” di Mirko Locatelli, “Due volte genitori” di Claudio Cipelletti, “Stare fuori” di Fabiomassimo Lozzi e altri con significativi riferimenti gay o lesbici come “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino e “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante. Diversi altri titoli sono arrivati per ora solo nei festival di settore.
Una vera primavera italiana per il cinema gay che sta girando anche nei vari festival o rassegne internazionali, ultimo a San Francisco, dove viene promosso dal Frameline (il Festival gay più antico del mondo) proprio in questi giorni all’interno di una rassegna dedicata al Nuovo Cinema Italiano.
La storia raccontata dal film “La bocca del lupo” di Pietro Marcello.
Enzo e Mary si sono conosciuti e amati per 4 mesi in carcere, durante l’ora d’aria e ascoltando le reciproche voci nei corridoi, «i più belli della mia vita, nei quali ho ridato un senso a tutto», dice Mary. Nel carcere Enzo ha imparato a leggere e scrivere e ha preso il diploma da elettrotecnico. Mary, una figura dolce e romantica, uscita dal carcere aspetta Enzo per 7 anni mentre gli manda in continuazione nastri con la sua voce registrata. Ora Mary, che prima era un ragazzo, è un trans attempato e vive col suo Enzo, sempre nella vecchia Genova. «I 14 anni più belli della mia vita», dice Enzo.
La cosa curiosa è che il film, realizzato con 100 mila euro, è nato da un’idea della Fondazione San Marcellino, gesuiti che assistono senza tetto ed emarginati nella città di Genova, che lo hanno anche finanziato, mentre la produzione è della neonata Avventurosa Film di Pietro Marcello e Dario Zonta (critico cinematografico e conduttore di Hollywood Party su Rai 3), insieme alla Indigo di Nicola Giuliano e Francesca Cima.
Alle domande se ha incontrato difficoltà coi gesuiti per la tematica del film, il regista Marcello ha risposto: «Sono consapevole che il tema è delicato, specie nell’ambito della Chiesa e di questi tempi. Però l’ho potuto affrontare nel modo più libero possibile. Nessun limite, nessun compromesso. I gesuiti hanno capito benissimo che questa è una storia che va oltre il discorso dell’omosessualità, qui si parla di solitudine, dell’amore che nasce dal dolore».
Il film, che è anche il primo titolo italiano a vincere il Torino Film Festival, ha ricevuto un’accoglienza esaltante da tutta la critica e dal pubblico, vincendo anche il premio Fipresci della stampa specializzata. Fortunatamente il film ha ora una distribuzione, la benemerita BIM insieme a Rai Cinema, per cui dovrebbe arrivare presto nelle nostre sale, magari abbinato ad un corto vista la durata di soli 67 minuti del film.
TUTTI I PREMI DEL TFF 2009:
La giuria, composta dal presidente Sandro Petraglia, Anna Biller, Rui Nogueira, Maya Sansa Gyorgy Szomjas, ha assegnato i seguenti premi:
Miglior film
“La bocca del lupo” di Pietro Marcello
Premio speciale ex-aequo:
Crackie di Sherry White e Guy and Madeline on a Park Bench di Damien Chazelle.
Miglior attrice
Catalina Saavedra per La nana di Sebastian Silva
Miglior attore
Robert Duvall e Bill Murray per Get Low di Aaron Schneider
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La Giuria di Italiana.doc del 27° Torino Film Festival, composta da Marta Donzelli, Stefano Mordini e Jean-Pierre Rehm, ha assegnato il
Premio per il miglior documentario italiano a
Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone.
Premio speciale della giuria ex-aequo a
Corde di Marcello Sannino e The Cambodian Room – Situations with Antoine D’Agata di Tommaso Lusena e Giuseppe Schillaci
Menzione speciale a
Je suis Simone – La condition ouvriere di Fabrizio Ferraro.
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Per Italiana.Corti, ha vinto
Notturno stenopeico di Carlo Michele Schirinzi,
Premio speciale della Giuria – Premio Kodak a
Riviera 91 di Gabriele di Munzio
Menzione speciale a
Scordati di Progetto Funes.
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Per Spazio Torino, il Premio Chicca Richelmy al miglior corto è andato a
Ali di cera di Hedy Krissane
Premio Cult – Il cinema della realtà per il miglior doc internazionale è andato a
Oil City Confidential e al regista britannico Julien Temple, con una menzione speciale all’americano 45365 di Bill e Turner Ross.
Il premio Cipputi sul mondo del lavoro è andato a
Baseco Bakal Boys del filippino Ralston Jover.
Premio Fipresci dei critici a
La bocca del lupo di Pietro Marcello
Premio del pubblico a
Medalia de Onoare di Calin Netzer, con menzione speciale al protagonista Victor Rebengiuc.
Il sito ufficiale del Torino Film Festival
Una immagine dal film “La bocca del lupo”