Dovrebbe essere a breve la programmazione su Fox Life della seconda stagione di “Clara Sheller” (già nel cartellone del Roma Fiction Fest 2009), da molti giudicata migliore della prima, sia per i nuovi attori protagonisti (Zoé Félix è Clara Sheller, Patrick Mille è JP, François Vincentelli è Gilles) che per le tematiche affrontate, tra le quali la bisessualità di Gilles (il compagno di Clara), il triangolo amoroso, ecc. Il video che potete vedere qui sotto, assai intrigante, ci mostra il primo rapporto sessuale completo tra Gilles e JP. Molte domande aspettano delle risposte: non sembra proprio che per Gilles sia la prima volta che va con un uomo; poi quale sarà la reazione di Clara; e perché Gilles vuole ancora avere un figlio da Clara, ecc.? Per gli impazienti che conoscono il francese, la seconda stagione è già disponibile in dvd originale.
Due immagini del film “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie
Robert Downey Jr., protagonista del film di Guy Ritchie su Sherlock Holmes (al momento in post-produzione), ha rilasciato dichiarazioni (News of the World) sul suo personaggio e sul tipo di rapporto con il fedele assistente Dr. Watson, che questa volta apparirebbe assai intimo. Downey dice infatti che: “siamo due uomini che condividono la stessa stanza, litigano spesso ma poi dormono nello stesso letto”, Jude Law, che interpreta Watson, aggiunge che: “Guy ha voluto che la nostra relazione apparisse normale e complicata nello stesso tempo”. In effetti la figura di Holmes ha sempre avuto atteggiamenti misogini con pochissime e vaghe relazioni eterosessuali. L’autore Arthur Conan Doyle non ha mai approfondito la vita sentimentale di Holmes mentre ha spesso calcato sull’affettività che lega i due uomini. Si tratterà di un sottotesto per “chi vuol capire capisca” o ci sarà qualcosa di più? Il super macho regista Guy Ritchie, ex marito di Madonna, ci ha già regalato personaggi e scene gay nel suo ultimo film “RocknRolla”, per cui… In ogni caso noi dobbiamo aspettare il prossimo novembre, data di uscita del film, per decidere se accoglierlo nel nostro archivio.
Il video del film “Due volte genitori”
Sempre attivo e ricco di iniziative che coprono tutto il corso dell’anno, il gruppo IREOS che gestisce il Florence Queer Festival. Oggi una giornata a sostegno dello storico cinema Spaziouno, sabato un incontro sul tema delle famiglie.
26 febbraio, Giornata Film GLBT – Cinema Spazio Uno Firenze
Il Florence Queer Festival organizza il 26 febbraio 2009 una giornata speciale di film a tematica queer, gay e lesbica, al cinema Spaziouno di Firenze. Si tratta di un’occasione per recuperare, per chi non li ha visti, alcuni film dell’edizione 2008 del Festival. Ma soprattutto è un modo per sostenere Spaziouno e richiamare l’attenzione della città sulla storica sala di Via del Sole, che è stata un punto di riferimento per intere generazioni di cinefili.
Sabato 28 febbraio alle ore 15, presso l’Associazione IREOS
(via de’ serragli, 3 Firenze)
PROIEZIONE di “DUE VOLTE GENITORI”
documentario che racconta le famiglie con figli gay e lesbiche, realizzato da Claudio Cipelletti per l’AGEDO (Associazione genitori, amici e familiari di persone omosessuali).
Alla proiezione farà seguito un incontro sul tema delle famiglie, al quale interverranno le operatrici dello Sportello per genitori, familiari ed amici di gay, lesbiche e trans, volontari e professionisti del Consultorio della Salute di IREOS.
L’iniziativa si inserisce all’interno del corso di formazione per gli psicologi del Consultorio, promosso dall’associazione e Arcilesbica Firenze con l’Azienda Sanitaria di Firenze (Direzione Educazione alla Salute).
Per info: www.ireos.org – tel 055/21.69.07 cell 329/56.888.32
Una immagine di repertorio dell’attore Tomas Arana, il padre gay della serie
Si è conclusa ieri sera martedì con una piccola maratona iniziata domenica sera la innovativa serie italiana prodotta da Rai Uno, “Tutti pazzi per amore”. In questa prima stagione, iniziata il 7 dicembre 2008, abbiamo visto ben 26 episodi ognuno di 50 minuti; un lavoro impegnativo coronato da un ottimo successo di pubblico (una media di 5,5 milioni di spettatori, 22,35% di share, la puntata di ieri sera, l’ultima, ha raccolto 6.555.000 spettatori e uno share del 24,02%). Merito di una sceneggiatura (Ivan Cotroneo) e scenografia vivaci, frizzanti, tra melodramma e cabaret, ma sempre centrate sul sentimento dell’amore che coinvolge tutte le generazioni (dalla storiella della piccolissima Nina con l’amico immaginario Filippo fino all’ondivago rapporto dei nonni Clelia e Mario) e anche l’omosessualità, con l’ex marito di Laura (Stefania Rocca), Riccardo (Tomas Arana) che ora è un gay dichiarato e sereno che vive con il suo compagno. Questa serie vanta il fatto di essere stata la prima produzione italiana trasmessa in prima serata ad affrontare la tematica del genitore che si scopre omosessuale e vuole fare il coming out davanti al figlio adolescente, che dovrà affrontare la sua omofobia interiorizzata, i compagni di scuola, ecc. Questa tematica è stata protagonista assoluta di quattro episodi centrali della serie ed in seguito Riccardo e il compagno sono stati presenti in ogni episodio, anche nel drammatico finale che lo ha visto sedurre per un’ultima volta l’ex moglie (ma anziché sedurre sarebbe più giusto dire consolare l’affranta e tradita Laura, con il solito “vizietto” così utile a movimentare le storie). La produzione (Carlo Bixio) ha assicurato una seconda stagione che dovrebbe andare in onda nella primavera del 2010 e Cotroneo, che sta già lavorando alla nuova sceneggiatura, ha confermato che manterrà lo stesso format dinamico che mescola musical, commedia romantica, citazioni cinematografiche mantenendo sempre in primo piano sentimenti e problematiche di attualità. Forse non siamo ai livelli delle ultime apprezzate serie americane, tipo Desperate Housewives o Brothers & Sisters, più concentrate, sottili ed efficacemente pungenti, ma lo sforzo innovativo, sia formale che contenutistico, di questa serie casalinga è senz’altro apprezzabile.
Vedi il sito ufficiale della serie
Sean Penn mentre perora i matrimoni gay dal palco degli Oscar 2009
C’erano otto candidature per il film “Milk” di Gus Van Sant ma la paura che anche gli Oscar, come hanno fatto i Golden Globe, lo ignorassero completamente, era forte. I film concorrenti avevano molte chance, ma fortunatamente sono state riconosciute a “Milk” due statuette che secondo noi nessuno poteva meritare di più. Quella prestigiosa del miglior attore protagonista, andata per la seconda volta (dopo Mystic River nel 2004) ad uno straordinario e credibile Sean Penn nel ruolo di Harvey Milk e quella, significativa, per la miglior sceneggiatura orginale all’esordiente Dustin Lance Black, gay dichiarato.
Emozionanate ascoltare Sean Penn che ritira l’Oscar come miglior attore per il film “Milk” di Gus Van Sant. Salito sul palco pronunciando una battuta scherzosa (You Commie, homo loving sons of guns) ha subito cambiato tono facendosi serio e confermandosi come l’attore più impegnato di Hollywood che ha appena finito di interpretare il gay più impegnato d’America. Il suo breve discorso è stato completamente dedicato ai matrimoni gay:
“Per coloro che hanno avuto sentimenti di odio mentre arrivavano le nostre automobili questa sera, per coloro che hanno votato per l’abolizione dei diritti matrimoniali ai gay, penso che sia giunto il momento di fermarsi a riflettere sulla loro grande vergogna e sulla vergogna che potranno leggere negli occhi dei loro nipoti se continueranno su questa strada [standing ovation del pubblico], dobbiamo avere tutti gli stessi diritti”.
Poco prima, salito sul palco per ritirare la statuetta della miglior sceneggiatura originale, Dustin Lance Black aveva fatto un discorso simile, dicendo che era cresciuto con gli insegnamenti di Harvey Milk, con la speranza che un giorno anche lui avrebbe potuto innamorarsi e sposarsi felicemente con l’uomo della sua vita. “Quando ero 13enne la mia bellissima madre e mio padre mi spostarono in California (da un casa Mormone tradizionalista di San Antonio) dove potei ascoltare la storia di Harvey Milk”, ha detto Dustin con le lacrime agli occhi, e continuando: “E io ho incominciato ad avere speranza. Mi ha dato la speranza di poter vivere la mia vita, di poter vivere apertamente quello che sono e magari di potermi innamorare e un giorno di potermi sposare. Se Harvey Milk fosse vivo oggi, penso che vorrebbe che dicessi a tutti quei bambini gay e lesbo i cui genitori, chiese o governi gli hanno fatto credere di essere inferiori, che invece anche loro sono delle bellissime creature piene di valori positivi. Non fate caso a quello che possono dirvi, Dio vi ama e molto presto avrete anche voi gli stessi diritti in tutti gli Stati della nostra grande nazione.”
Vedi sulla nostra scheda tutte le nominations e i vincitori degli Oscar 2009
Dustin Lance Black riceve il premio per la sceneggiatura di “Milk”
Assegnati ieri sera, 21 febbraio, a Los Angeles i premi Spirits 2009 dedicati al cinema indipendente americano. Le nominations erano state selezionate tra più di 250 film. I principali criteri che guidano il lavoro della giuria selezionatrice sono l’originalità, l’innovazione e la provocatorietà dei temi, l’economicità dei mezzi (il budget non deve superare i 20 milioni di dollari) e la provenienza indipendente dei finanziamenti alla produzione (esterni agli studios). I film che hanno trionfato in questa edizione sono anzitutto “The Wrestler” (miglior film, miglior attore e miglior fotografia), “Vicky Cristina Barcelona” (miglior sceneggiatore e miglior attrice non protagonista), e “Milk” (miglior sceneggiatura d’esordio e miglior attore non protagonista, James Franco). Ci fa piacere constatare che questi tre film sono tutti presenti nel nostro catalogo, hanno cioè tutti dei riferimenti alle tematiche lgbt.
James Franco ritirando il premio ha detto di essere da sempre un fan dei film di Gus Van Sant e di essere stato quasi incredulo quando Gus gli offrì di partecipare al film nel ruolo dell’amante di Harvey Milk intrepretato da Sean Penn. Ha terminato ringraziando “tutti coloro che hanno fatto parte della vita di Harvey”.
Dustin Lance Black ritirando il premio per il miglior esordio alla sceneggiatura ha detto che non si poteva aspettare ancora per realizzare un film sulla vita di un personaggio che tanti definiscono “tremendamente gay” e che pensa sia arrivato, dopo 30 anni, il momento di realizzare i suoi sogni.
Vedi la nostra scheda degli “Spirit Awards 2009” con tutte le nominations e i vincitori.
Stuart Milk (foto sopra), figlio del fratello maggiore di Harvey Milk (come potete vedere gli assomiglia in modo impressionante) è stato invitato con tutta la famiglia alla cerimonia degli Oscar 2009. Intervistato da Greg Hernandez, Stuart dice che dopo le nominations agli oscar del film “Milk” di Gus Van Sant riceve ogni giorno 10-12 chiamate da tutto il mondo di gay che hanno preso il coraggio di dichiararsi dopo aver visto il film. La forza di “Milk”, continua Stuart, a differenza del documentario “The Times of Harvey Milk”, è quella di far capire alla gente l’importanza di venire aòllo scoperto, perché, come viene detto nel film, se noi permettiamo alle persone di conoscere chi siamo, li aiutiamo a comprendere che la nostra autenticità rende più forte i legami famigliari, la comunità e l’intera nazione. Stuart fa poi notare che il film di Van Sant, grazie all’ottima sceneggiatura di Lance Black, può catturare l’attenzione e l’interesse di chiunque, non solo della comunità lgbt, ed aiuta a rompere le barriere che la società cerca di mettere davanti a qualsiasi minoranza.
Parlando dello zio, Stuart dice che Harvey sapeva della sua omosessualità perché ne avevano parlato, ma che riuscì a dichiararsi ufficilamente solo dopo la sua morte, che avvenne quando lui aveva 17 anni.
La conferenza stampa dei promotori della manifestazione sanremese “Se m’innamoro”
Sabato 21 febbraio avrà luogo a Sanremo, in concomitanza con la giornata conclusiva del festival canoro, la manifestazione nazionale “Se m’innamoro” indetta dalle associazioni Agedo, Arci, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno. Il movimento lgbt ha preso l’occasione della polemica sulla canzone di Povia per una iniziativa festosa, con corteo che parte alle ore 15.00 da Corso Trento e Trieste, per “affermare la dignità delle persone gay, lesbiche e bisessuali, felici di essere quello che sono e felici di poter amare come chiunque altro”, dichiara il presidente Arcigay Aurelio Mancuso alla conferenza stampa di presentazione. Peccato che la stampa nazionale, che riempie ogni giorno pagine di cronaca sul festival sanremese, trascuri quasi completamente questa iniziativa, che non vuole essere provocatoria ma solo celebrativa del diritto all’amore per tutti, ricordando inoltre che proprio a Sanremo, il 4 aprile del 1972, è nato il movimento omosessuale italiano con la protesta in piazza contro un congresso di sessuologi che si proponevano di curare i gay.
Francesca Polo, presidente nazionale ArciLesbica ha detto che “siamo qui per sostenere che le famiglie non sono colpevoli per l’orientamento sessuale dei figli, come vuole far credere la canzone di Povia”.
Rita De Santis, presidente nazionale Agedo, Associazione dei Genitori di Omosessuali, ha detto che “per me è una grande ricchezza avere una persona omosessuale all’interno della famiglia”.
Vedi il programma della manifestazione
Il cortometraggio “A cuestas, con mis padres” è riuscito ad entrare nella lista dei finalisti del festival Jameson Notodofilmfest. In poche settimane si conoscerá il nome del vincitore selezionato da una giuria di riconosciuti cineasti spagnoli. Lo spagnolo Vicente Bonet dirige questa commedia surrealista di tematica gay. Dopo aver occupato per tre settimane il primo posto tra i piu visitati sul sito , è riuscito ad essere uno dei finalisti della settima edizione del Jameson Notodofilmfest. Le principali qualitá sulle quali conta sono, da un lato la sua ironia e originalitá e, dall’altro, l’eccellente interpretazione dei suoi protagonisti, Marcos Garcia e Isabel Gadea. La colonna sonora è a carico di Roberto Pérez che interpreta Alberto nella serie gay spagnola Lo que surja.
Oltre i premi della giuria abbiamo anche il Premio del Pubblico al Miglior Film. Qui sotto potete vedere il corto e se vi è piaciuto potete votarlo sul sito www.notodofilmfest.com
T.R. Knight e Katherine Heigl
T.R. Knight, il Dr. George O’Malley della serie Grey’s Anatomy, diventato famoso per il suo coming out dello scorso anno (quasi obbligato dopo che un suo collega continuava a dargli del finocchio pubblicamente) starebbe per abbandonare la serie insieme a Katherine Heigl, la Dr. Isobel ‘Izzie’ Stevens. Ma mentre molti possono capire le motivazioni di quest’ultima, una bella attrice che sta iniziando una luminosa carriera cinematografica, restano diversi dubbi sui reali motivi dell’abbandono di T.R. Knight. Non abbiamo ancora nessun commento diretto dell’interessato, e nemmeno della rete tv. Precedenti pettegolezzi riportati dai settimanali parlavano di un clima non sereno sul set e di continue proteste di T.R. Knight. Staremo a vedere.
Ricordiamo che un altro abbandono si è consumato poco tempo fa sempre sul set di Grey’s Anatomy, ma questa volta più che di abbandono si è parlato di vera e propria estromissione, stando a quanto dichiarato dalla stessa interessata Brooke Smith, che interpreta la Dr. Erica Hahn. Stiamo vedendo in questi giorni sugli schermi di FoxLife lo sviluppo della storia d’amore lesbico tra Callie (Sara Ramirez) ed Erica. La prossima settimana, con il sesto episodio, arriveremo finalmente a una calda notte d’amore tra le due ragazze, ma già dall’episodio seguente la storia dovrà bruscamente terminare proprio per il licenziamento della Brooke dal set della serie. Proteste del mondo gay e ambigue giustificazioni dei produttori (la Brooke non è adatta). I siti gay americani hanno smesso di seguire la serie dopo il 7mo episodio di questa stagione. Anche qui noi attendiamo di vedere il seguito della vicenda, sperando che non si tratti dell’ennesima riconversione.
Un’altra dipartita, annunciata questa volta dai produttori, riguarda Desperate Housewives, con la provocante Nicollette Sheridan nel ruolo di Edie Britt che, per motivi di sceneggiatura (così dicono, ma visto quello che sta succedendo nelle ultime puntate sembra assai credibile) dovrà abbandonare tra non molto Wisteria Lane.
Brooke Smith e Sara Ramirez in Grey’s Anatomy
Un altro tabù è stato sconfitto dalla televisone americana. Per la prima volta in una soap di grande successo, “All My Children”, in onda quotidianamente dal gennaio 1970, viene presentato il matrimonio di due lesbiche: Bianca Montgomery (Eden Riegel) e Reese Williams (Tamara Braun). La serie è sempre stata all’avanguardia sulle tematiche lgbt ed è per questo una delle più amate e seguite dagli spettatori gay. Il primo personaggio lesbico, interpretato da Donna Pescow, entrò nella serie già nel 1982. Nel 2003 mostrò il primo bacio lesbico, nel 2007 introdusse un personaggio transessuale e nel corso degli anni ’90 ha raccontato diverse storie gay maschili. Significativo che ora, dopo la sconfitta dei matrimoni gay nei referendum di novembre 2008, si presenti una cerimonia di unione civile tra due donne che avviene nello Stato del Connecticut dove sono stati legalizzati a fine 2008.
James Franco, compagno di Harvey Milk (Sean Penn) nell’ultimo film di Gus Van Sant, ha ricevuto il premio Hasty Pudding Man 2009 della Harvard University, premio che viene assegnato ogni anno (dal 1967) all’attore che ha “contribuito in modo durevole e significativo al mondo dello spettacolo”. Gli ultimi premiati sono stati Christopher Walken (2008), Ben Stiller (2007), Richard Gere (2006), Tim Robbins (2005). Durante la cerimonia avvenuta ad Harvard il 13/2/2009, Franco è stato vestito (per ricordare alcuni dei suoi film) con una vistosa parrucca bianca, una pezza su un occhio, scarpe coi tacchi color porpora, un reggiseno dorato a forma di ananas, ed è stato presentato da due note drag queen, una delle quali gli offriva le mammelle per succhiare il latte (Milk).
Sulle scene dal 10 febbraio l’ultima fatica dei nostri beniamini Ricci/Forte che hanno riscritto l’opera di Aristofane “Ploutos o della ricchezza” sotto la direzione del pluripremiato Massimo Popolizio (attore musa di Luca Ronconi), prodotta da Teatro di Roma e Biennale Venezia. L’opera, che si presenta apparentemente classica, è stata invece reinventata nel linguaggio con riferimenti a personaggi e situazioni camp anni ’50/60: gemelle kessler, nilla pizzi, festival di sanremo, dadaumpa, tucatuca, marchette e accattoni pasoliniani, etc… Un lavoro ancora di sicuro interesse per gli spettatori lgbt. L’opera sarà dal 10 al 18 febbraio al Teatro Tor Bella Monaca per proseguire il 20 febbraio al Teatro Biblioteca Quarticciolo ed approdare il 24 febbraio alla Biennale di Venezia.
Vedi il volantino di presentazione
Vedi il rassegna stampa
Sono appena terminate le riprese di “Viola di mare” che la regista Donatella Maiorca ha girato a Favignano e sulla costa trapanese. Il film è tratto dal romanzo “Minchia di re” di Giacomo Pilati e, dice la protagonista Valeria Solarino, “E’ una grande storia tra due donne che non possono vivere il loro amore incondizionato perché la famiglia e il paese non l’accetterebbero: è ambientata nella Sicilia di fine ‘800 ma mi ha colpito subito perché parla in maniera esplicita del valore di una scelta di vita tra due persone che si amano liberamente e che ancora oggi si scontra con pregiudizi e discriminazioni dure a morire e rappresenta un tabù. … Per interpretarlo ho tirato fuori la parte di me più nascosta concentrandomi sul fatto che dovevamo raccontare in scena soprattutto un rapporto d’amore assoluto tra due esseri umani: trattandosi poi di due donne la loro diventa una storia d’amore al quadrato, perché le donne sanno amare in modo estremo”. Il film è prodotto da Maria Grazia Cucinotta, anche interprete nel ruolo di una suora, e sarà distribuito da Medusa. (Ciak di Febbraio 2009)
Franco Zeffirelli: «Chiudiamo i teatri per un anno e poi ricominciamo da capo a riconcepirne il rapporto con i cittadini. Il problema è che con la musica si va dappertutto, ma non sempre questo viene capito». Franco Zeffirelli ha lanciato la provocazione a margine della presentazione del suo spettacolo, I pagliacci, con cui tornerà al Maggio Fiorentino. «La politica— dice — si dovrebbe togliere di mezzo, perché nella storia dell’uomo non ha mai fatto arte. Lo spirito politico è sempre viziato dal potere e non ha niente a che vedere con l’arte». (Corriere della Sera)
Secondo quanto affermato dall’americana “TV Guide” l’attrice Swoosie Kurtz, già vincitrice di due Tony Awards, entrerà nel cast di Desperate Housewives nel ruolo della direttrice lesbica della scuola di Susan (Teri Hatcher). Sembra che , mentre Gale Harold, che interpreta Jackson, il fidanzato di Susan, è temporaneamente fuori per l’incidente motociclistico (non grave), la bella Swoosie tenterà di sedurre Susan arrivando a baciarla. Sarebbero i primi gaci gay della serie che ultimamente sta diventando sempre più interessante per il pubblico lgbt.
La casa di produzione “SHOWTIME” ha annunciato una nuova serie televisiva chiamata “Way Out”, basata sul coming out di lesbiche e gay. L’episodio pilota è stato affidato, secondo quanto affermato dall’Hollywood Reporter, al regista ed ex giornalista Bryan Freedman. In ogni episodio, persone fino a quel momento omosessuali velati, faranno il proprio coming out pubblico raccontando la propria storia. E’ stato aperto un sito web dedicato al reclutamento dei protagonisti: www.WayOutDocumentary.com .
L’ American Film Institute, la prestigiosa organizzazione indipendente che promuove il cinema americano, ha pubblicato la lista dei dieci migliori film del 2008, tra i quali anche “Milk” di Gus Van Sant. Qui di seguito gli altri titoli (in ordine casuale)
“The Dark Knight,”
“Iron Man”
“WALL-E”
“Frost/Nixon”
“Frozen River”
“Gran Torino”
“Wendy and Lucy”
“The Curious Case of Benjamin Button”
“The Wrestler”
Il 3 febbraio Ferzan Ozpetek ha compiuto 50 anni e ha dichiarato a Ciak che “E’ proprio vero che a 40 anni si rinasce, l’ultimo decennio è stato bellissimo, ricco di fantastiche esperienze”. A proposito della retrospettiva che il MoMa di New York gli ha dedicato a dicembre Ozpetek ha detto: “Non mi sono reso conto subito dell’importanza di questa retrospettiva, l’ho capito quando ho letto un articolo su Village Voice. Diceva che i miei film sono un regalo della Turchia al cinema italiano. Ho scoperto alcune cose di me che non conoscevo in quei giorni psicologicamente rigeneranti. Gli spettatori, soprattutto americani, mi hanno tempestato di domande sugli attori, i luoghi, le musiche dei miei film, notavano particolari insoliti, mi ringraziavano per aver insegnato loro qualcosa sull’amore. Insomma, quei dieci giorni mi hanno allungato la vita di dieci anni e posso dire con certezza che il MoMa sarà un avvenimento spartiacque nella mia esistenza” (Ciak di febbraio 2009). Speriamo che altrettanto entusiasmo possa trovare nella partecipazione al Festival Gay di Torino 2009 dove, come evento straordinario, ci presenterà i “film della sua vita”. Intanto Ozpetek sta concentrandosi, insieme ad Ivan Cotroneo, sulla sceneggiatura sul suo prossimo film che girerà in Puglia, una terra, ha detto, “bellissima ed estremamente tollerante”. Nel cast del film dovrebbe esserci anche l’attivissimo e richiestissimo Riccardi Scamarcio. Ultimamente Ozpetek ha girato uno spot con Valeria Golino per l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Da non perdere due volumi recentemente pubblicati sul regista: “Ferzan Ozpetek – La leggerezza e la profondità” edit. Le Mani; e il libro fotografico “Ferzan Ozpetek – Ad occhi aperti” edito da Mondadori con testi di Laura Delli Colli.
Qui sotto la copertina del libro su Ozpetek di Gabriele Marcello