Sito del festival Gender Bender
Sito della rassegna letteraria “Soggettiva”
Nostra scheda sul festival Gender Bender
>>> Resoconto dal Festival di Diego Deserti
Sempre più ricco, sempre più interessante, sempre più trasgressivo (nel senso di andare oltre) il festival multimediale bolognese Gender Bender (dal 30 ottobre al 4 novembre) prodotto dal “Cassero gay and lesbian center” e diretto dall’infaticabile Daniele Del Pozzo, che quest’anno porta come slogan «Tutta un´altra storia» e come logo l’immagine di un giovane Hitler in veste trans che anzichè organizzare guerre si limita a pelare patate in cucina.
Sembrerebbero dimenticate le pesanti polemiche con la curia (e seguaci) che accompagnarono tutta l’edizione del 2006, conferendogli peraltro grande pubblicità e afflusso di pubblico (10.000 persone), iniziate da un articolo su Bologna sette, il settimanale della diocesi bolognese, che chiedeva se era “lecito spendere soldi pubblici per finanziare spettacoli di pornostar mascherate da artisti?”. Imparata la lezione, la curia quest’anno si guarda bene dall’intervenire, come riferisce monsignor Ernesto Vecchi, intervistato dal Corriere che dice: «Questa volta non parlo, per non dargli visibilità».
Qualche riferimento alle polemiche clericali sembrerebbe ricomparire invece nel catalogo di questa edizione che porta in prima pagina una bella immagine della crocifissione tratta dal film “Tuli” (già visto al Togay), che però Daniele Del Pozzo, il direttore artistico del festival, si affretta a commentare che non “c’è nessun intento provocatorio, si tratta di una scena del film ambientato in un villaggio rurale delle Filippine, dove la religione cattolica è molto diffusa e lo sono anche le rievocazioni della passione di Cristo. E in questo contesto, si sviluppa la storia d’amore tra due donne, che trovano la forza di uscire allo scoperto. Un film sul coraggio della libertà”. Noi siamo perfettamente d’accordo con lui e pensiamo che il film potrebbe essere presentato nelle scuole per il suo alto valore educativo.
Anche se il festival è multimediale, la sezione cinema e le opere cinematografiche presenti nelle altre sezioni, sono senz’altro preponderanti, oltre che di notevole interesse e qualità, a cominciare dall’evento speciale che presenta, restaurato, il film “Rara” di Sylvano Bussotti, girato dal 1967 al 1969, con musiche dal vivo composte dallo stesso autore per l´occasione (3 novembre ore 21 al Teatro Manzoni). In merito Sylvano Bussotti ha dichiarato che in questo film appaiono le persone che frequentavano la sua “casa gay”, come Julian Beck, Dacia Maraini, Laura Betti, Dario Bellezza, Cathy Berberian, Carlo Cecchi, Manuela Kusterman e una giovanissima Daria Nicolodi, poi attrice e moglie di Dario Argento, ripresa nuda e anche durante quel che Bussotti ha descritto come un “rapporto orale con una scultura di Mario Ceroli”. Bussotti ha anche aggiunto di essere dispiaciuto di non aver potuto creare un´opera sul giovane Adolf Hitler “che faceva marchette come prostituto per uomini”.
Nella sezione “The Sissy Avantgarde” vengono presentate altre rarità di particolare interesse che documentano il cinema underground e d’artista dell’irripetibile stagione degli anni ’60 e ’70 con opere che comprendano lavori di Andy Warhol, Jack Smith, The Cockettes, Yoko Ono e John Lennon, Yayoi Kusama, Carolee Schneemann, il documentario “Jean Genet in Chicago” con lo scrittore francese impegnato nel 1968 a sostegno delle Black Panthers accanto a William Burroughs e Allen Ginsberg, e l’importante “Sisters of the Revolution”, debutto del regista gay tedesco Rosa von Praunheim.
Nella sezione “Cinema” abbiamo le anteprime nazionali di “Lagerfeld Confidential” di Rodolphe Marconi, una biografia dello stilista gay tedesco Karl Lagerfeld; di “This film is not yet rated” di Kirby Dick, un documentario sulla censura cinematografica americana che si chiede perchè in un film le scene di sesso gay non vengono giudicate con gli stessi parametri di quelli etero; di “Avant que j’oublie” di Jacques Nolot, una riflessione sull’amore, sul sesso, sulla malattia e la vecchiaia che avanza, un film (presentato a cannes 2007) giudicato un capolavoro da tutta la stampa internazionale; di “Miss Gulag” di Maria Yatskova, il racconto del riscatto delle detenute di una prigione russa attraverso un insolito concorso di bellezza e l’intensità dei rapporti affettivi che le lega; di “Give Piece of Ass A Chance”, l’ultimo film dell’enfant terible del cinema gay Bruce La Bruce, storia apocalittica di zombie lesbiche carnivore; di “The best of Lezsplotation” documentario di Michelle Johnson, accurata ricostruzione dell’impiego di scene lesbiche nei film trash di tarantiniana memoria; di “Japan Japan” di Lior Shamriz, primo lungometraggio del regista gay israeliano Lior Shamriz che dice: “Molti ragazzi a Tel Aviv vogliono andare via dal paese. Forse è una questione di identità : crescere in un luogo dominato da un americanismo forzato costringe alcuni a cercare una nuova d’appartenenza. Una in cui, magari, la guerra sia talmente lontana da non sentirla nemmeno.”
Allinterno di Gender Bender 2007 troviamo anche la sezione Soggettiva al suo secondo appuntamento. E’ uno spazio autonomo, gestito da Arcilesbica Bologna, dedicato alla letteratura lesbica che avrà ospiti di livello internazionale mai presentate in Italia per un unico evento: Sarah Waters, Stella Duffy, Ali Smith, Mary Dorcey.
Vedi materiale informativo su www.soggettiva.it
Qui sotto la presentazione della rassegna letteraria SOGGETTIVA col programma:
Inaugurata nel 2003 come luogo di sintesi tra cultura e politica, Soggettiva torna con una seconda edizione dedicata alla letteratura, con un programma inedito in Italia.
Punto di arrivo e di passaggio, di un’intensa attività che ha visto susseguirsi sulla scena bolognese numerose artiste e teoriche di fama internazionale, Soggettiva 2007, organizzata da ArciLesbica Bologna, ospita un nucleo di scrittrici lesbiche provenienti da Gran Bretagna e Irlanda.
Dal 30 ottobre al 4 novembre si susseguiranno incontri con quattro fra le più importanti autrici di area anglosassone: Sarah Waters, Stella Duffy, Mary Dorcey e Ali Smith. Autrici molto diverse l’una dall’altra, che proprio per questo consentiranno di avere ogni giorno un punto di vista nuovo sulla letteratura lesbica.
Sarah Waters, insieme a Grazia Verasani, sarà anche madrina dell’intero Gender Bender, evento all’interno del quale Soggettiva si tiene: in questa edizione una scrittrice bolognese accoglierà una scrittrice inglese, a significare la volontà di dare un profilo internazionale all’evento, nonché la propensione di Bologna a intercettare stimoli culturali innovatori.
Nella scelta delle autrici, la loro notorietà non è stata l’unico criterio considerato: alcune sono molto famose e ampiamente tradotte anche in Italia; al contrario Mary Dorcey, irlandese, non è ancora stata tradotta e Soggettiva intende offrire un’occasione per scoprirla.
Convinta dell’importanza di affiancare il lavoro culturale a quello politico, ArciLesbica Bologna già in passato ha organizzato numerosi incontri con scrittrici e filosofe di fama internazionale, da Luisa Muraro a Judith Halberstam, da Sarah Waters a Dorothy Allison.
Soggettiva, dopo la felice esperienza del 2003, si propone come contesto culturale lesbico che mira da una parte a proseguire il percorso di contaminazione e di scambio intrapreso da qualche anno intercettando una più vasta comunità, non solo LGT, dall’altra a rappresentare un sapere lesbico che racconti la libertà e la felicità possibili nel lesbismo.
Gli incontri con le autrici e con le loro opere, organizzati come performance e completati da letture e musica dal vivo, sono una sezione autonoma all’interno della quinta edizione di Gender Bender, il festival sugli slittamenti di genere.
IL PROGRAMMA
30 ottobre ore 18 Cassero
Sarah Waters e Grazia Verasani, madrine del festival
aprono la 5.a edizione di Gender Bender
31 ottobre Aula Magna di Santa Cristina ore 18.00
Monica Baroni e Moira Ferrari intervistano
Sarah Waters
letture di Carla Catena
musiche di Jenny Burnazzi e Elisa Cagnani
Sarah Waters torna in Italia e a Bologna, dopo il tour del 2005 (con ArciLesbica), al seguito ora del suo nuovo apprezzatissimo lavoro, Turno di Notte.
Le sue prime opere, Ladra, Affinità e Tipping the Velvet, ci hanno portato nel romanzo storico lesbico, al contempo opera romantica e romanzo d’avventura, di suspense o di formazione.
Con l’ultimo lavoro, Turno di Notte, Waters fa un balzo in avanti negli anni sino al 1947 a Londra, dove in mezzo alle macerie e all’inizio della ricostruzione postbellica, quattro vite si intrecciano nel dolore della perdita e nell’angoscia per il futuro.
Nel gennaio 2003 le è stato conferito il Premio Granta per i migliori venti giovani scrittori inglesi, ha ricevuto il Premio del South Bank per la Letteratura ed è stata nominata Autore dell’anno alla manifestazione British Book Awards. Finalista con Turno di Notte, al Booker Prize e all’Orange Prize, ha ricevuto i premi Somerset Maugham e Sunday Times Young Writer of the Year.
1 novembre Aula Magna di Santa Cristina ore 18.00
Elisa Manici e Anna Muraro intervistano
Stella Duffy
letture di Mikaela Cappucci
musiche di Vittoria Burattini e Marcella Riccardi
Stella Duffy ha trascorso l’infanzia in Nuova Zelanda e vive a Londra da oltre quindici anni. Personaggio eclettico, oltre a essere una prolifica scrittrice, è commediografa, attrice e cabarettista. Ha recitato in Lifegame della compagnia Improbabile Theatre, e ha registrato diverse commedie radiofoniche e la sitcom Losers per Radio 4 della BBC.
Stella Duffy è nota al pubblico italiano soprattutto per i romanzi gialli con protagonista l’investigatrice Saz Martin: Calendar girl, La settima onda, Beneath the blonde, Carne fresca e Mouths of babes, ancora inedito in Italia.
Oltre a pubblicare romanzi, noir e non, Stella Duffy è inoltre co-editor del sito Tart City, nato per favorire scambi e conoscenza tra scrittrici noir, per promuovere un’idea di eroina femminile lontana dagli stereotipi del genere. Nel 2002 da questa esperienza è nata un’antologia di racconti gialli tutta al femminile.
3 novembre Aula Magna di Santa Cristina ore 18.00
Antonia Ciavarella e Maria Coppola intervistano
Ali Smith
letture di Angela Soldani
musiche di Wilby
in collaborazione con minimum fax
Ali Smith esordisce nel 1995 con Free Love dando subito prova del suo originale “sguardo nuovo” che con ironia, immediatezza e con il piacere di giocare con la lingua, riesce ad attraversare la forma del racconto.
Un equilibrio che le permette di vincere il Saltire First Book Award e che si ritrova in Altre storie (e altre storie) e The Whole Story and Other Stories.
Anche quando si mette alla prova con il romanzo, Ali Smith non costruisce mai storie chiuse e finite. In Hotel World, il Global Hotel fa da ricettacolo alle storie di cinque donne. Metafora della struttura sociale e del raccontare, in una sola notte si incontrano donne molto diverse fra loro. Il romanzo viene selezionato per i prestigiosi Orange Prize for Fiction e Booker Prize for Fiction. Due premi per i quali è stato selezionato anche l’ultimo romanzo di Ali Smith, Voci fuori campo, al quale viene assegnato il Whitbread Novel Award.
4 novembre Aula Magna di Santa Cristina ore 16.00
Maria Grazia Pecoraro e Monica Pietrangeli intervistano
Mary Dorcey
letture di Olga Durano
musiche di Camilla Missio
Mary Dorcey ha dedicato il suo impegno artistico alla rappresentazione di donne e lesbiche ‘comuni’, capaci di esprimere la loro eccezionalità nel quotidiano e di svelare nuovi modi di abitare il mondo.
È proprio in questa capacità di ampliare i confini della quotidianità che risiede l’originalità dei racconti di Dorcey, inclusi in numerose antologie e in una raccolta, A Noise from the Woodshed, vincitrice del Rooney Prize for Literature.
Al momento l’autrice è research associate al Trinity College Dublin e writer in residence al “Centre for Gender and Women’s Studies”, dove tiene seminari di letteratura inglese contemporanea e laboratori di scrittura creativa.
La sua opera è ancora in gran parte inedita in Italia e Soggettiva la propone, in attesa di una futura pubblicazione delle traduzioni di una selezione di poesie e racconti.
Tutti gli incontri si terranno presso l’Aula Magna di Santa Cristina, via del Piombo, 5 – Bologna.
da www.soggettiva.it