ALTRI DUE ROMANZI DI CHABON SULLO SCHERMO

Purtroppo, ancora oggi, la censura preventiva delle grandi produzioni taglia o limita le problematiche gay per andare incontro ai gusti del pubblico etero

Sono attualmente in lavorazione due film tratti da altrettanti romanzi dello scrittore Michael Chabon (foto sopra), uno scrittore etero (sposato con quattro figli) che nei suoi romanzi inserisce sempre personaggi e tematiche LGBT, tanto da essere diventato uno degli scrittori più amato e apprezzato dagli omosessuali, una specie di Ang Lee della letteratura. Al cinema abbiamo già visto la trascrizione del suo romanzo “Wonder Boys”, un film pieno di sottotemi lgbt, ingiustamente sottovalutato.

I film di cui stiamo parlando sono destinati alla grande distribuzione, e hanno quindi autori e attori assai noti. Sembra però che, proprio per questo, stiano subendo notevoli rimaneggiamenti nelle sceneggiature, proprio nei punti dove emergono più vistose le tematiche gay, almeno per uno dei film in questione, “The Mysteries Of Pittsburgh” (I misteri di Pittsburg, editore Rizzoli). Per quest’ultimo infatti sembra addirittura che venga cancellata la storia omosessuale del protagonista, perno del romanzo, dove il giovane Art oscilla tra l’amore per il gay Arthur e quello per la punk Phlox. Nel film il personaggio del gay Arthur, origine delle incertezze sessuali del protagonista, sarebbe sostituito da una certa Jane, con l’obiettivo di rendere più digeribile (e tradizionale) il triangolo amoroso presso il grande pubblico a cui il film è destinato. Il film, diretto e sceneggiato da Rawson Marshall Thurber (Palle al balzo – Dodgeball) è attualmente in post-produzione e conta ottimi protagonisti (Jon Foster, Peter Sarsgaard, Nick Nolte, Sienna Miller, Mena Suvari). Attendiamo info più sicure per poterlo, eventualmente, inserire nel nostro database.

L’altro film, ancora in fase di pre-produzione, è “The Amazing Adventures of Kavalier & Clay”, dove anche qui uno dei protagonisti è omosessuale. In questo caso ci siamo azzardati ad inserirlo subito nel database con la speranza che non intervengano censure. Il motivo di questo ottimismo ci viene dalle garanzie che offrono sia la sceneggiatura, dello stesso autore del romanzo, Michael Chabon, e il nome del regista, Stephen Daldry, già autore di film come “The Hours” e “Billy Elliot”.
Il romanzo omonimo da cui è tratto il film, vincitore del premio Pulitzer nel 2001 (“Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay“, 821 pagine nell’edizione italiana di Rizzoli), è ambientato nell’America del 1939, dove due ragazzi ebrei, Joe Kavalier, appena sfuggito in modo rocambolesco da una Praga in mano ai nazisti, e suo cugino Sam Clay, in lotta contro la propria omosessualità, mettono insieme i loro sogni per inseguire il successo nel mondo dei fumetti dando vita al personaggio dell’Escapista, un genio della fuga in lotta contro il malvagio Attila Haxoff (notare le stesse iniziali di Adolf Hiltler). Questo eroe è molto diverso dai suoi coetanei e compatrioti disegni a fumetti, il suo obiettivo è la libertà, ha imparato tutte le tecniche della fuga impossibile, si muove con destrezza e convinzione nell’intenzione di liberare il mondo dalla schiavitù…

Riportiamo di seguito parte della recensione del romanzo apparsa sulla rivista L’Indice:

“Ambientato essenzialmente a New York, ma con alcuni capitoli in Antartide (la sezione più drammatica, e forse la meno riuscita) e un magnifico prologo nella Praga “magica” del Golem, il romanzo accompagna Joe Kavalier e suo cugino Sammy Klayman (in arte Clay) dal 1939 al 1954: dai primi venti di guerra, insomma, ai sentori di guerra fredda e maccartismo. Un affresco storico imponente, che si mantiene leggero, aereo, grazie alla prospettiva tutta particolare da cui è tracciato: che è quella dell’industria nascente – e nel ’50 già molto in difficoltà – del giornale a fumetti. Le “fantastiche avventure” dei due cugini sono infatti tanto le loro proprie, quanto quelle degli eroi della loro fantasia (l’Escapista, in particolare, una specie di Superman della fuga), che Sammy sceneggia e Joe disegna: facendo la fortuna di Anapol, l’editore improvvisato, ma assicurando un certo benessere anche ai due giovani autori (e guadagnando loro le lodi, fra gli altri, di Orson Wells).
Joe, che a Praga ha studiato prestidigitazione e magia, è riuscito – unico della sua famiglia – a scappare dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti; ma in America resta prigioniero delle responsabilità morali del sopravvissuto. E anche Sammy ha la sua gabbia, bloccato com’è dagli stereotipi sessuali e dai mille freni interiori che non gli permettono di vivere la sua omosessualità (“I suoi sogni giovanili avevano avuto un carattere alla Houdini; erano stati i sogni di una crisalide che lotta nel buio del bozzolo, e impazzisce per la voglia di luce e di aria”). Da questo bisogno di liberazione nasce l’Escapista, eroe della Lega della Chiave d’Oro, che combatte gli agenti della Catena di Ferro, e a ogni nuova avventura sconfigge il perfido Attila Haxoff (Hitler in filigrana). Ai due s’aggiunge la bella pittrice surrealista Rosa Sacks, che avrà una storia d’amore con Joe e qualcosa di più (e di meno) con Sammy, e intanto ispira loro il personaggio della vendicatrice notturna, la prosperosa Luna Moth, con cui il fumetto americano strizza l’occhio ai turbamenti sessuali degli adolescenti, e diventa quasi per adulti.”

Qui sotto la copertina di “Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay” edizione Rizzoli

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