È la storia di Joe Kavalier, ebreo fuggito da Praga durante la seconda guerra mondiale attraverso un viaggio molto articolato lungo l’Europa fino a raggiungere, oltreoceano, a New York, il cugino Sam Clay, presso il quale trova ospitalità e conforto per i dolori che il nazismo gli procura in patria. I due cugini molto diversi tra loro, l’uno, Joe, sanguigno e funambolesco, l’altro, Sam, intelligente e sensibile, in lotta contro la propria omosessualità, creano, grazie all’abilità di Kavalier con la matita e ai contatti cittadini di Clay, un nuovo personaggio a fumetti, l’Escapista. Questo eroe è molto diverso dai suoi coetanei e compatrioti disegni a fumetti, il suo obiettivo è la libertà, ha imparato tutte le tecniche della fuga impossibile, si muove con destrezza e convinzione nell’intenzione di liberare il mondo dalla schiavitù… e la schiavitù è rappresentata senza mezzi termini da Hitler col suo delirio di onnipotenza. Il film è ricavato dalle 821 pagine del bellissimo romanzo di Michael Chabon, anche sceneggiatore, vincitore del Pulitzer 2001(in Italia edito da Rizzoli), un autore molto amato dagli omosessuali perchè nei suoi romanzi affronta con passione le nostre tematiche, vedi “I misteri di Pittsburgh” o “Wonder Boys”
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