RODOLFO VALENTINO DA MASCHIO LATINO A MITO GAY

Domani è l’anniversario della morte di…

Domani è l’anniversario della morte di Rodolfo Valentino, deceduto il 23 agosto 1926, a soli 32 anni, per una peritonite acuta. In questi giorni molti giornali e media lo ricordano mettendo soprattutto in evidenza la trasformazione che ha subito, in questi ultimi anni, il mito del suo personaggio, che da icona del macho latino per eccellenza, sognato e adorato da tutte le donne del mondo, sta diventando oggi una icona gay internazionalmente riconosciuta. Il merito (ma è opinabile) di questo aggiornamento va attribuito alle sue ultime biografie, molto curate anche sulle vicende intime, in particolare a quella di David Bret “Valentino, a Dream of Desire” molto gay oriented, che definisce Valentino “gay per inclinazione naturale e bisessuale per convenienza finanziaria”. La sua iniziazione omosessuale sarebbe avvenuta quando, quindicenne a Parigi, incontrò lo chansonnier Claude Rambeau e frequentò l’ambiente del ballo. Proseguì poi a New York dove ebbe un’avventura con il miliardario Cornelius Bliss che l’aveva assunto come giardiniere. I suoi due matrimoni (il primo con Jane Acker nel 1919 durò solo sei ore) furono solo di copertura.

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