Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Le recensioni dei film del critico e scrittore Vincenzo Patanè
La distribuzione cinematografica è quella che è, tutta indirizzata al guadagno, e quindi bisogna approfittare di altre forme di fruizione disponibili. Ben venga dunque The Circle – vincitore nel 2014 del Teddy berlinese e del ToGay – in VOD (video on demand) dalla fine di aprile su Theopenreel.it (il film verrà poi proiettato sullo schermo in date diverse in una decina di città).
The Circle, diretto dallo svizzero Stephan Haupt, è un ottimo docufilm. La vicenda è reale, ambientata a Zurigo: racconta la storia di Der Kreis (Il cerchio), un circolo creato nel 1932 da un manipolo di gay che poteva agire perché in quella nazione, a differenza di altre, l’omosessualità non era condannata. Il circolo proponeva spettacoli incredibilmente forti per l’epoca, erotici, con marinai, fauni e ragazzotti palestrati, ma soprattutto pubblicava la prima rivista beefcake europea.
Nel 1956, proprio nell’ambito del circolo, si incontrano l’insegnante Ernst (Matthias Hungerbühler) e il tedesco Röbi (Sven Schelker), parrucchiere di giorno e drag queen di sera. I due presto si innamorano e riescono a vivere una storia che tuttora è vivissima, tanto che si sono sposati nel 2013, il primo matrimonio gay svizzero. Però all’epoca dovettero vivere la loro passione di nascosto: al di là dei litigi, dovuti al fatto che Ernst aveva paura di perdere il posto di lavoro mentre Röbi era molto più disinvolto, esistevano anche altre cause: la famiglia borghese di Ernst, che non accettava per niente l’idea di un figlio così, e soprattutto il sempre più pressante giro di vite della polizia (che poi porterà alla chiusura del circolo), dovuto a una serie di omicidi nell’ambiente gay della città per opera di marchette. Il film è però per un terzo anche un documentario e così vediamo i veri Ernst, Röbi e altri del circolo, tutti ormai ultraottantenni, rievocare i tempi andati con interessanti particolari.
La storia di Ernst e Röbi è un mezzo dunque per raccontarci di Der Kreis, che nacque negli anni Quaranta, anche per reazione alle dure leggi omofobe naziste, per chiudere nel 1967, dopo ben 34 anni di attività. Grazie ad esso Zurigo è stata la capitale mondiale dell’omosessualità per molti anni. La sua rivista – con nudi totali solo per le opere d’arte, ma non nelle foto – fu diffusa in tutto il mondo, spedita in buste anonime agli abbonati, mentre alle sue feste in maschera parteciparono gay che provenivano da tutta Europa. Un circolo dunque che ha funto da apripista a tanti altri e dietro cui c’erano persone eccezionali, a cominciare dal fondatore Rolf, che si esposero in prima persona per l’emancipazione gay.
Bravi gli attori, fra cui la rediviva Marianne Sägebrecht, l’attrice cara a Percy Adlon, nel ruolo della mamma di Röbi, che accetta senza problemi l’omosessualità del figlio.
Vincenzo Patanè
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi