United States of Tara è una serie televisiva statunitense nata da un’idea di Steven Spielberg e sviluppata dalla sceneggiatrice premio Oscar Diablo Cody. La serie, con protagonista Toni Collette, racconta le vicende di Tara, una casalinga e madre di famiglia, affetta da personalità multipla. Tara, sposata con Max e madre di due figli adolescenti, gestisce una famiglia tutt’altro che ordinaria. Marshall, il più sensibile dei figli, è gay dichiarato e vive una cotta per un suo compagno di corso, invece Kate è una problematica adolescente che affronta diversi problemi di ragazzi, causati dai suoi bizzarri gusti. I problemi dei figli e il lavoro del marito, sono alcune della cause di stress per Tara, che si ritrova a soffrire di un disturbo della personalità, dando vita a tre ben distinti caratteri (T, Alice e Buck). Marshall (chiamato spesso nell’originale con l’amichevole “Moosh”), il figlio gay, è un 14enne sensibile, un po’ all’antica, appassionato di film classici e con il desiderio di diventare regista. La creatrice Diablo Cody ha detto che la sessualità di Marshal è semplicemente un dato di fatto e non diventerà un problema all’interno della serie. Sebbene la famiglia sostenga Marshall, Buck (una delle personalità di Tara, che conosceremo a stagione inoltrata) è leggermente omofoba e spesso farà commenti sprezzanti. Cody ha spiegato che ha visto come “un meccanismo divertente” la dicotomia tra Tara assolutamente sostenitrice di Marshal e Buck invece un’omofoba che comunque lo ama sempre moltissimo. L’interpretazione gay di Gilchrist è davvero eccezionale, lontana dai soliti stereotipi, altamente espressiva al punto da commuovere lo spettatore in diverse scene. Jason (Andrew Lawrence), figlio di un Pastore locale, è l’oggetto del desiderio di Marshall, ma ha una sessualità ancora indecisa. Nell’episodio 9 vedremo che risponde al bacio di Marshall, ma quando T gli chiederà (episodio 10) se gli piacciono gli uomini o le donne non saprà rispondere (dice “può essere” per entrambi i casi)…
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Nella seconda serie ho invece notato una diffusa regressione: le storie sono meno brillanti, la capacità gestionale della malattia, della vita domestica e anche del rapporto di coppia sembra scemata come se Tara e il marito fossero all’inizio della loro avventura e non già una squadra consolidata, con la labile scusa della crisi prima dell’alba, e anche Marshall sembra diventato molto più infantile, non si capisce perché, sia dal punto di vista puramente caratteriale sia per quanto riguarda l’accettazione e la conoscenza di se, questa regressione coinvolge anche la sua migliore amica che da simpatica e brillante ragazza diventa una specie di pazza, l’interessante amicizia tra Kate e poi la stessa Tara e un’artista hippy nera si conclude bruscamente in modo piuttosto rattoppato e nel complesso tutto sembra molto più banale. Ma nonostante tutto questo è comunque un bel prodotto e la Collette è bravissima
ho visto le prime due serie.
La prima mi è molto piaciuta, sceneggiatura ben studiata, allegra e allo stesso tempo mai banale, attori bravi, e Marshall è adorabile. Davvero forse uno dei migliori personaggi che abbia mai visto, dal modo di vestire a come parla a quanto è dolce nella sua cotta a come si rapporta con i familiari: il mio ideale di adolescente gay…
chissà a che ora lo trasmettono questa bella fiction per famigliole…ah già uno dei protagonoisti pare sia gay….,allora a notte fonda
deliziosa serie con il ritmo della commedia che lascia spazio a qualche situazione amara, senza banalizzare il problema della malattia psicologica. Grande prova virtuosistica di Toni Colette supportata da un ottimo cast.
Ottimo trattamento del personaggio gay, piuttosto anomalo nel panorama televisivo americano, abbastanza secondario ma con un ruolo importante nella famiglia, quello di voce della calma e della ragione. La sua sessualità è abbastanza data per scontata fin dall’inizio e la serie ci risparmia la solita storyline sul coming out in famiglia, e mostra aspetti anche politically incorrect (il cruising nel parco). Nel corso delle 2 serie compie uno sviluppo per niente over the top e piuttosto realistico, cosa abbastanza rara. Forse darei 2G a questa serie.
Voto 9
GRANDISSIMA Toni Colette, vi consiglio anche il suo film “Le nozze di Muriel” del ’93