Basata sul romanzo omonimo di Jay Asher pubblicato nel 2007, che inizialmente doveva diventare un film (interpretato da Selena Gomez, che qui è invece solo produttrice esecutiva) è una delle migliori serie tv sui temi dell’adolescenza e soprattutto del bullismo. Ottimo il modo di presentarci i vari protagonisti, che inizialmente sembrano semplici macchiette di contorno ma che pian piano impariamo a conoscere nelle loro intimità e complessità. La prima stagione della serie, prodotta da Anonymous Content e Paramount Television per Netflix è stata distribuita da questa il 17 maggio 2017, insieme ad un documentario, “Tredici: oltre i perché” in cui produttori cast ed alcuni psicologi discutono dei problemi trattati nella serie, come depressione, bullismo e violenza sessuale. La serie, accolta molto bene dalla critica e dal pubblico, è già stata rinnovata per una seconda stagione che verrà distribuita nel 2018. La storia inizia con una ragazza liceale, Hannah Baker, che si suicida. Qualche giorno dopo, un suo compagno di classe, Clay Jensen, trova un pacco sulle scale di casa: all’interno del pacco sono contenute sette audio cassette registrate da Hannah in cui la ragazza spiega i tredici motivi che l’hanno spinta a uccidersi, e Clay è uno di quelli. Per scoprire il suo ruolo all’interno della storia della ragazza, Clay comincia ad ascoltare le audio cassette, ma così facendo rischia di scoprire uno sconvolgente segreto che coinvolge Hannah e alcuni suoi compagni di scuola… Nel mondo accademico di alcuni Paesi (in Nuova Zelanda è stata addirittura vietata ai minori di 18 anni) la serie ha sollevato alcune polemiche per il fatto che potrebbe produrre rischi di emulazione al suicidio, in quanto ci sarebbe una rappresentazione dello stesso troppo “romanticizzata”, sollecitando gli adolescenti ad immaginare cosa potrebbe accadere dopo la loro morte. La produttrice Serena Gomez ha risposto a queste critiche dicendo: “Siamo rimasti fedeli al libro e a quanto creato da Jay Asher, una storia tremendamente tragica, complicata e ricca di suspense. Volevamo renderle giustizia e sì, le reazioni negative sarebbero arrivate in qualsiasi caso. Non è un argomento facile da affrontare, ma sono felice della risonanza avuta dallo show, sicura che questi problemi è meglio affrontarli apertamente anziché nasconderli“. Nel quarto e quinto episodio emerge il personaggio di Courtney Crimsen, interpretata da Michele Selene Ang, una ragazza cresciuta da due padri gay (interpretati da Alex Quijano e Robert Gant, che si ritrova lesbica ed ha paura di manifestarsi pubblicamente, sia per se stessa (rischio isolamento e bullismo), sia per i genitori che, dice, hanno già sofferto tante ingiurie e discriminazioni, e non vorrebbe procurargli altri dispiaceri. Dopo essersi rivelata alla protagonista con un bacio (conseguenza di troppo alcool) e nonostante abbia da lei ricevuto la massima comprensione (che la vorrebbe ugualmente come amica), il suo comportamento non proprio corretto sarà una conseguenza diretta delle sue paure… Nell’episodio 8 Ryan Shaver (Tommy Dorfman) confida alla protagonista Hanna di essere gay, e Tony Padilla (Christian Navarro) dice al protagonista Clay di essere stato l’amante di Ryan e che ora frequenta Brad (Henry Zaga).
ruolo: Courtney Crimsen
inteprete: Michele Selene Ang
Lesbica velata, figlia di due genitori gay, teme che dichiarandosi pubblicamente potrebbe arrecare loro altri danni frutto dell’omofobia che, nonostante siamo nel XXI secolo in America (come le dice la comprensiva protagonista) ancora è presenta nella società e nelle istituzioni.
Non sono riuscito ad arrivare alla fine della prima stagione. Rischiavo di addormentarmi ad ogni episodio. Il protagonista (capace di una sola espressione) riceve alcune cassette che dovrebbero fargli capire il motivo del suicidio di una sua amica. Le ascolta tutte in una notte? No… magari… ne ascolta una per ogni episodio, col preciso proposito di martellarci le palle fino alla fine dei tempi.
Non consiglio la visione.
Adatto ad un pubblico teenager personalmente ho visto la prima stagione e pensavo che non ci fosse una continuazione. Rappresenta una vera e propria narrazione di eventi . non mi è piaciuto voto 1/5