Ci sembrava strano che questa fantastica serie, tutta protesa verso il lato buono della vita, ci lasciasse in disparte, visto che la serie è nata dalla collaborazione tra lo sceneggiatore Dan Fogelman e la coppia di registi Glenn Ficarra e John Requa autori del film cult gay “Colpo di fulmine – Il mago della truffa”. Ci eravamo rassegnati anche perché, nella serie, la diversità è ottimamente rappresentata dalla figlia sovrappeso Kate Pearson (Chrissy Metz). Nel 10mo episodio, “L’ultimo Natale” (da noi trasmesso il 23 gennaio 2017) arriva la bella sorpresa. Saltate il paragrafo successivo se odiate gli spoiler.
Il personaggio del padre biologico di Randall (il figlio adottivo), William Hill (Ron Cephas Jones), una delle figure più amabili della serie (si fa per dire perché sfido a trovarne una che non lo sia), si rivela gay (o perlomeno bisessuale). Sapevamo che nascondeva qualche segreto, ma pensavamo che si limitasse al gatto che andava a trovare e nutrire ogni giorno, invece lo vediamo recarsi alla riunione dei tossici dove ringrazia Dio per essere pulito e per aver ritrovato l’amato figlio. Subito dopo interviene un altro presente, Jessie (Denis O’Hare, attore che aveva un ruolo gay anche in “American Horror Story “) che dice come anche lui abbia trovato l’amore, che però l’ha abbandonato facendolo ritornare alle droghe dalle quali sta cercando di liberarsi. E’ chiaro che sta parlando di Jessie, che dopo gli confessa di averlo abbandonato per risparmiargli il dolore della sua malattia e della sua morte imminente (William ha un tumore incurabile). “William io ti amavo e tu mi hai lasciato. Ora mi piacerebbe passare con te tutto il tempo che ti rimane. Sei d’accordo?”. Quindi li vediamo rientrare insieme a casa di Randall dove Jessie si mette a suonare il piano con William che gli accarezza la schiena. La cosa sorprende Randall e la figlia maggiore gli chiarisce: “Papà, il nonno è gay, o almeno bisessuale”. Lo sceneggiatore e creatore Dan Fogelman ha dichiarato in proposito: “Questa di William e Jessie è una grande storia che abbiamo voluto esplorare anche per mettere in rilievo la profondità del rapporto padre-figlio, in quanto adesso Randall teme di non avere solo per lui tutto il tempo che rimane da vivere a William”.
“This Is Us”, serie americana targata NBC, ha avuto al suo esordio un’ottima accoglienza di pubblico (una media di dieci milioni di telespettatori al suo esordio) e critica (su IMDB ha un voto medio di 8,9 su 10), tanto che la prima stagione è stata subito allungata a 18 episodi. Come spiega il creatore Dan Fogelman, questa serie vuole contrapporsi allo stile dark e cinico di molte altre serie contemporanee che si basano sulla negatività dominante le cronache dei mezzi d’informazione. Le storie raccontate qui vogliono invece trasmettere speranza ed ottimismo “in grado di commuovere e far star meglio lo spettatore”. Obiettivo sicuramente raggiunto, almeno per il sottoscritto, che segue appassionatamente la serie come fosse una dolce medicina che ti riconcilia con la vita, con la sua bellezza, coi suoi migliori sentimenti e aspettative. La serie è entrata anche nel cuore dei protagonisti se Milo Ventimiglia (che appare nudo nel trailer che ha avuto 64 milioni di visualizzazioni) che interpreta Jack, il primo genitore, ha raccontato che “durante la lavorazione, giorno dopo giorno, non vedevo l’ora di tornare a lavoro ed ero triste di stare a casa. Sono personaggi così ricchi di umanità che non vorresti fare altro che passare tutto il tempo con loro”. Ma non crediate che la serie sia sdolcinata o stucchevole, tutt’altro, è piena di problemi, di difficoltà, di sorprese non sempre piacevoli, ma tutte affrontate con onestà, con quella forza istintiva che ci permette ogni giorno di sopravvivere e superare tanti ostacolo. Una serie che ci racconta la vita vera, con personaggi veri, ambientata in due periodi differenti, quella dei genitori che poi diventano nonni e quella dei figli, che ci permettono un confronto generazionale, storico e sociale, degli ultimi decenni. Una storia famigliare, che potrebbe diventare una saga, con attori superlativi, e storie che potrebbero appartenere a chiunque, senza esagerazioni o caricature (cosa non sempre facile da evitare), specchio fedele e minimale di una società che cambia perché vuole crescere. La serie ha vinto agli AFI Awards come miglior show dell’anno e ai Critics Choice Television Awards come miglior serie emergente.
Bellissimo da vedere 5/5