Una serie targata Netflix che ci regala pochi ma interessanti spunti LGBT. Il filone è quello dei prodotti ‘youg adult’, cioè per giovani che stanno diventando adulti, all’interno di un clima fantascientifico, o meglio sovrannaturale, con una vicenda che a noi (adulti) ha ricordato Romeo e Giulietta, allargato anche alle vicende di qualche personaggio adulto, in particolare i rispettivi genitori. Se amate il fantasy, senza però troppe connessioni con la scienza (l’immagine nello specchio sarebbe veramente difficile da spiegare), sarete completamente soddisfatti e, in più, potrete trovare molte allusioni o sottotesti collegati a problematiche interessanti, come la scoperta della propria identità, il bisogno di affermarsi nella più totale libertà (da vincoli famigliari o sociali), la forza dell’amore che viene testata solo nel momento in cui accettiamo l’alterità, la diversità della persona che amiamo. Anche il plot principale, che non vogliamo rivelarvi, è una bella allegoria sul fatto che le persone sono il frutto dell’intervento di altri e che noi siamo i ricordi che creiamo e ricostruiamo, esperienze nostre ma anche di altri. La cosa curiosa, quasi un gioco per gli sceneggiatori, è presentarci personaggi che un momento sembrano cattivi ma subito dopo vengono come giustificati, facendoci sentire sempre da capo nella scoperta del plot principale (ma nell’ultimo episodio tutto viene chiarito, lasciando la possibilità di un seguito solo con un’altra storia). Molto bella e positiva la figura della mascolina ma delicata Sigrid (Lise Risom Olsen), che ci racconta di aver incontrato una ragazza che le aveva preso il cuore, ma dalla quale era fuggita perchè non si sentiva ancora pronta ad accettare la cosa. Ancora più interessante il personaggio di Kam (Abigail Hardingham), che dirà alla protagonista “non vergognarti mai di quello che sei. Devi abbracciarlo”, pensando forse più a se stessa che ad altri. Kam infatti, sebbene conviva con un uomo, s’innamora di June (una bravissima Sorcha Groundsell) e vorrebbe avere con lei una storia intima (coinvolgendola in un rapporto lesbico a tre), cosa impossibile per June, innamoratissima del suo Harry (Percelle Ascott). Peccato che il personaggio di Kam venga subito abbandonato, salvo per qualche flashback negli episodi successivi (ma nel finale si riscatta). Una serie avvincente, dinamica quanto basta e lenta quando serve (la vita nella comune norvegese sembra quasi un’altro film), con ottima fotografia e bravissimi interpreti (a partire dalla chimica tra i due giovani protagonisti), sebbene possa contare solo su un nome famoso, Guy Pearce (Memento). Accattivanti anche personaggi secondari come Steinar e Alf, interpretati rispettivamente da Jóhannes Haukur Jóhannesson (Game of Thrones) e Trond Fausa (Lilyhammer).
ruolo: Sigrid
inteprete: Lise Risom Olsen
Uno dei personaggi più amabili della serie, lesbica dichiarata, peccato che rimanga sempre sullo sfondo
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