The Crown

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The Crown

Una serie, creata per Netflix da Peter Morgan (che ne ha programmate sei stagioni di dieci episodi), che vuole documentare i tanti anni del regno di Elisabetta II, girata quasi senza limiti di spesa, con scenografie imponenti e ricercate anche nei minimi particolari, con personaggi che, a turno, vengono approfonditi donandogli un notevole spessore. Una serie che si avvicina molto alla struttura filmica, soprattutto nella seconda stagione, dove ogni episodio viene centrato su un particolare personaggio, spesso più interessante della Regina, spesso ai limiti della morale ma non per questo meno amabile (grazie ad una abile e approfondita sceneggiatura). La seconda stagione ci racconta il secondo decennale della regina, dalla crisi di Suez fino alla vicenda Profumo ed ai suoi postumi. Con in mezzo la storia dei legami col nazismo dell’ex sovrano Edoardo VIII, il Duca di Windsor. La storia sentimentale riguarda soprattutto la crisi del matrimonio della Regina con Filippo, probabile fedifrago (che si cerca di giustificare con episodi della sua infanzia) e la nuova avventura sentimentale della sorella Margaret.
Peccato che dalla terza stagione ci saranno molti cambiamenti di attori, dovuti all’avanzare in età dei vari personaggi (sono programmati cambiamenti del cast principale ogni due stagioni). Peccato sopratutto per una bravissima Vanessa Kirby che interpreta la principessa Margaret, personaggio dominante nella seconda stagione, ed anche uno dei più interessanti. Margaret dopo il fallimentare fidanzamento con Peter Townsend, dramma focale della prima stagione, è adesso una donna sulla soglia della disperazione, divisa tra il desiderio di libertà e l’attaccamento al suo ruolo di principessa, un ruolo che lei sente come una gabbia dorata che non può o vuole abbandonare. Cerca di distrarsi in ogni modo, si lascia prendere dal vizio del fumo e del bere, ama le feste, i bei abiti, tutto quello che è eccentrico. Assolutamente eccentrico è anche il bel giovanotto che subito l’affascina, il fotografo Anthony Armstrong-Jones (interpretato benissimo da Matthew Goode), un personaggio sicuramente più avanti del suo tempo. E’ sulla bocca di tutti il fatto che Anthony sia bisessuale, cioè che abbia avuto storie con uomini. La regia ce lo fa capire con alcune audaci scene (inaspettate per lo stile della serie) dove praticamente assistiamo, o meglio ‘comprendiamo’, di trovarci sulla scena di un’orgia con una donna e due uomini, uno dei quali è Anthony. Anthony sarà il futuro marito di Margaret, per niente intimorita dalla sua ambigua sessualità (anzi probabilmnete eccitata). Molto esplicativo il rapporto che Anthony ha con l’ambiziosa madre, una madre che l’ha sempre considerato un poco di buono, per non dire un deviato. Adesso, col matrimonio di una principessa, per Anthony sembra arrivare il momento del riscatto. Molto esplicita la madre che infatti gli chiede se non si stia sposando solo per farla contenta. Sul volto di Anthony leggiamo tutta la tristezza e la costernazione riguardo alla sua condizione e a quello che sta facendo. Ma il suo matrimonio non sarà molto lungo…

Ruoli LGBT

Anthony Armstrong-Jones - Matthew Goode

ruolo: Anthony Armstrong-Jones
inteprete: Matthew Goode

Diventa il marito della coraggiosa principessa Margaret, sebbene fosse noto come bisessuale

synopsis

The Crown focuses on Queen Elizabeth II as a 25-year-old newlywed faced with the daunting prospect of leading the world’s most famous monarchy while forging a relationship with legendary Prime Minister, Sir Winston Churchill. The British Empire is in decline, the political world is in disarray, and a young woman takes the throne….a new era is dawning. Peter Morgan’s masterfully researched scripts reveal the Queen’s private journey behind the public facade with daring frankness. Prepare to be welcomed into the coveted world of power and privilege and behind locked doors in Westminster and Buckingham Palace….the leaders of an empire await.

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Un commento

  1. Coooosaaaaa?? Omosessuali a Palazzo??
    Ovviamente no. Cioè, ce ne saranno di sicuro, ma non lo verremo mai a sapere tramite una serie tv.
    Già è tanto che ci venga proposto un bisessuale (che termine inutile…), non appartenente alla casa reale Windsor ed accettato in famiglia malvolentieri, solo per compiacere la principessa Margaret. La sorella minore della sovrana si innamora di lui ed è fermamente decisa a sposarlo, nonostante i segugi di Elizabeth ne scoprano tutti gli indicibili peccati. Uno su tutti: pare che il giovanotto non si apparti solo con le donzelle. Naturalmente, il matrimonio da fag hag di Margaret non è l’unico motivo per cui vale la pena di seguire gli episodi. Siamo di fronte ad un’opera di grande pregio sotto tutti i punti di vista. Ci sono effettivamente momenti di leggera noia, ma solo perché la produzione ha scelto di prediligere la realtà alla fiction. Non aspettatevi DYNASTY, tanto per essere chiari.
    Decisamente da vedere.

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