La serie, creata da Mark Hudis e distribuita da Netflix in italiano dal 13 gennaio 2017, si basa sull’omonima serie di romanzi scritti da Lemony Snicket e già portata sullo schermo nel 2004 in un film dal titolo “Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi” che aveva per protagonista Jim Carrey nel ruolo del ‘cattivo’ conte Olaf, qui invece interpretato dall’attore dichiarato Neil Patrick Harris, che regge benissimo il confronto e risulta sicuramente tra le cose migliori della serie. La serie, pur essendo un’opera dedicata ai giovanissimi, ci presenta negli ultimi due episodi una coppia gay ‘sposata’, in un ruolo da cattivissimi (governano una segheria con operai schiavizzati mediante ipnosi) ma temperata dal fatto che uno dei due, forse il più imbranato ma anche il più dolce (all’inizio cerca inutilmente un bacio dal compagno), si mette presto dalla parte dei buoni. La coppia viene presentata dal narratore Lemony Snicket ( Patrick Warburton) senza nessuna ambiguità, facendo riferimento anche alla sentenza della Suprema Corte che ha legalizzato in tutti gli States i matrimoni gay. La serie ha ricevuto ottimi giudizi dalla critica (RottenTomatoes gli assegna un voto di 8,14/10 come media di 17 recensioni) e anche il pubblico sembra gradirla, se più di 21 mila utenti di IMDB le danno un voto medio di 8,1/10. Noi non siamo altrettanto entusiasti, trovandola a tratti ripetitiva e un po’ noiosa, ma dobbiamo confessare che il genere fiabesco non è tra i nostri preferiti (nemmeno quando si tratti di Tim Burton, che comunque ci sembra altra cosa da questo). I tre giovani protagonisti, Violet, 14 anni, Klaus, 12 anni e Sunny, un anno (ma dei tre è la più accattivante), Baudelaire, sopravvivono fortunatamente all’incendio della loro casa dove periscono i loro amatissimi genitori. Orfani, devono essere affidati, secondo testamento, alle cure del loro parente più prossimo, e potranno godere di una enorme eredità solo al compimento del 18mo anno di Violet. Il conte Olaf, appresa la notizia, s’inventa di essere il legittimo curatore dei bimbi solo per poterne incassare l’eredità. La serie, che racconta i ripetuti tentativi (e fallimenti) a cui va incontro l’indomito conte Olaf, si divide in otto episodi con quattro differenti ambientazioni, ognuna coprente due episodi, la prima è la fatiscente magione del conte Olaf e del suo gruppo di teatranti, tutti malefici; la seconda è la residenza delllo zio Montgomery, piena di serpenti tra i quali l’ultima sua scoperta, la vipera incredibilmente letale, e da qui iniziamo a tirare qualche respiro di sollievo insieme ai bambini, anche se il conte Olaf è di nuovo presente nel travestimento di assistente; la terza è la casa della zia Josephine Anwhistle, una donna spaventata da tutto che vive in cima a una scogliera sul Lago Lacrimoso, ma anche qui subentra il malefico conte Olaf travestito da lupo di mare; la quarta è quella di cui parlavamo sopra, la segheria condotta da una coppia gay, Sir e Charles, che avrà momenti terrorizzanti (con il povero Charles che rischia di di essere segato in due) e con il conte Olaf in un esilarante travestimento femminile. Il finale, coi nostri eroi che vengono portati in un collegio, ci prepara all’ambiente della seconda stagione già in lavorazione.
ruolo: Charles
inteprete: Rhys Darby
Il compagno di Sir, coppia gay sposata in una favola per bambini, stempera con la sua dolcezza il ruolo da cattivi padroni di una fabbrica che impiega operai ipnotizzati
Simile al film che al libro narra la storia di 3 ragazzini che a causa di alcuni eventi vengono adottati. Voto 3/5