“Quarry – Pagato per uccidere” nuova serie prodotta da Cinemax (la casa che ha esordito nelle serie con l’interessante “The Nick” diretto da Steven Soderbergh, ora sospeso) ricavata da un ciclo di romanzi degli anni settanta di Max Allan Collins, ideata e scenegguiata da Graham Gordy e Michael D. Fuller sotto la regia di Greg Yaitanes ( Dr. House, Lost, Damages). L’opera, composta per ora solo da otto episodi (più lunghi della consuetudine), si presenta con ambizioni qualitative, come dimostra anche l’unica regia. Ma più che nella ricostruzione di un’epoca, l’azione si svolge nel 1972, e nella trama thriller, comunque efficace, la serie vuole concentrarsi sulle dinamiche interiori del protagonista, un reduce dalla guerra in Vietnam, che potremmo facilmente identificare anche con uno dei tanti reduci contemporanei dalle guerre in Afghanistan o Iraq. Ma anche i personaggi secondari sono assai bene tratteggiati, come Buddy, interpretato da un bravissimo Damon Herriman, una figura capace da sola di riempire lo schermo (vedi la scena di quando balla da solo nella stanza dell’hotel cantando in spagnolo). Buddy è un fidato collaboratore del capobanda chiamato Broker (il rinomato attore Peter Mullan), gay dichiarato, efferato quanto basta (soprattutto quando capisce di essere stato troppo ingenuo a fidarsi di qualcuno), che nel corso della stagione avrà qualche ripensamento sul suo ruolo banditesco. Indimenticabile la scena di Buddy con la madre interpretata dall’icona Ann Dowd. La storia inizia col marine Mac Conway (Logan Marshall-Green) che ritorna a casa dopo il suo secondo servizio in Vietnam. A casa l’attende una bellissima moglie, che sicuramente non è stata felice della sua seconda partenza. Ma ad attenderlo c’è anche una società ostile alla guerra che lo identifica come criminale di guerra per le stragi di innocenti che avrebbe condotto in Vietnam. Mac Conway, rinominato Quarry dal capo banda quando l’incontra all’interno di una cava, è però una persona normale, sensibile, che non capisce perché il mondo gli stia crollando addosso quando lui ha fatto solo quello che gli veniva ordinato. Non trova lavoro, non ritrova i suoi amici, viene rifiutato dal padre, ha una casa con piscina che non sa come mantenere, non riesce a liberarsi dagli incubi della guerra, non sa cosa fare. Il soggetto è quindi perfetto per venire scelto da Broker come manovalanza per le sue azioni criminali (quando arriva in aeroporto vediamo Buddy che lo avvicina). Pagato per uccidere in Vietnam ora potrebbe essere pagato per diventare killer di professione. Il boss Broker si presenta infatti dentro casa sua per offrirgli una grossa somma di denaro in cambio dei suoi servizi. Ma Quarry è spaventato, capisce che sarebbe una scelta prima o poi mortale e si rifiuta. Si rifiuta anche perché nel suo animo non si sente un delinquente e tantomeno un assassino, sebbene sia stato quello che ha fatto e imparato meglio in Vietnam. La sua conversione da uomo buono e normale a delinquente ci ricorda un po’ quella di Walter White in Breaking Bad, ma mentre là è stato un lungo e difficile percorso, qui tutto avverrà nel giro di mezzo episodio, alla fine del quale siamo davanti ad un Quarry che ha già fatto diversi omicidi (tremendo quello del meccanico). Il nostro Buddy, l’uomo che ha avuto l’incarico di pedinarlo, diventa il suo primo collega e compagno d’imprese. Tra un’azione e l’altra la serie non smette di indagare le psicologie e le reazioni intime dei personaggi, fermandosi sui volti, sugli sguardi, sulle piccole ma significative cose dell’ambiente, su dialoghi intensi che ci restituisco una cupa atmosfera . Il tutto accompagnato da ottime performance musicali del soul di Memphis in voga in quegli anni (il disco di Otis Redding perso poi ritrovato diventa quasi protagonista). Solo un piccolo rilievo personale che concerne la scelta del protagonista principale, a nostro giudizio poco adatto ad un ruolo così duro e spregiudicato, sebbene l’attore dia il massimo di se stesso. Una serie interessante, che avrebbe potuto toccare i livelli qualitativi di “True Detective” con pochi accorgimenti strutturali. Disponibile in Italia dal 19 /12/2016 su Sky Atlantic e Sky On Demand.
ruolo: Buddy
inteprete: Damon Herriman
Personaggio malavitoso, gay dichiarato, tratteggiato molto bene e con rilievo in questa serie ambientata nei primi settanta (ottima l’interpretazione di Damon Herriman)
capolavoro, puo’ risultare lenta ma io la ho amata molto
Visto una puntata e silurata voto 1/10