Plan V

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Plan V

La prima serie argentina tutta lesbo. Fatta per il web (vedibile su youtube) ha raggiunto oltre 5 milioni di fans. La v del titolo ha il doppio significato di b (piano b) che in spagnolo si pronuncia v e anche l’iniziale di vagina. La serie ci racconta le vicende di Ana, una ragazza 30enne che non riesce a trovare l’amore, fino a quando incontra Laura (in metropolitana), ed è colpo di fulmine. Ma Laura, combinazione, è la ragazza di Martin, che è il fratello di Ana. Scoperto ciò Ana cerca di dimenticare Laura. Impossibile, il loro destino è ormai accomunato! Bisogna escogitare un piano! Con l’aiuto della sua cerchia di bizzarri amici, tra i quali anche Mara e Pato, una seconda coppia lesbo, e Florencia, una specie di Samantha Jones lesbionica. La serie è ricca di humor, di momenti di tenerezza, e di battute intelligenti e pungenti, che vogliono abbattere i pregiudizi e gli sterotipi più diffusi sul mondo lesbico. Le due protagoniste principali sono interpretate da Lorena Romanin e Sofia Wilhelmi, che portano sullo schermo una perfetta chimica, dovuta anche al fatto che sono state fidanzate per tre anni nella vita reale. La serie è stata realizzata con pochissimi fondi, aiutati da un gruppo di amici che hanno creduto nel progetto, organizzato feste per raccogliere soldi e messo a disposizione le prorie abitazioni per il set

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Episodi stagione 1 (2009)

Ep1 – Es obvio
Ep2 – La que duerme con chicas…
Ep3 – No robarás: parte 1
Ep4 – No robarás: parte 2
Ep5 – Es lo que parece
Ep6 – Cuando es no, es no
Ep7 – No se, ¿te estoy levantando?
Ep8 – Perdón, no puedo
Ep9 – Afrolatino 2005, con vibrador
Ep10 – ¿Qué hacés Laura?
Ep11 – ¿Lo dejamos acá?

Episodi stagione 2 (2010): 12 episodi

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Fa venire voglia di essere lesbica”, diceva Arianna, l’amica a cui avevo passato il link di questa serie argentina visibile soltanto su internet che avevo scoperto casualmente. A me non faceva venire voglia di essere lesbica, tecincamente impossibile, eppure mi era piaciuta parecchio. E la volevo condividere. Perché se la storia ti cattura, dodici episodi da dieci minuti l’uno te li divori in una notte. Così era successo a me, ma anche a Giancarlo, che stava qui a Buenos Aires e poi ad Arianna, che era in vacanza a Bangkok e tra un messaggio e l’altro chattava con noi via Skype. Il giro del mondo in frazioni di secondo, appunto. A questa velocità si è diffusa la prima commedia romantica di “chicas con chicas” pensata e realizzata per il web. Plan V. “Il nome? Come piano di riserva, anzi piano B, solo che qui in Argentina la B si pronuncia in modo quasi uguale alla V, che sta per vagina. L’idea? Volevamo semplicemente fare qualcosa che ci sarebbe piaciuto guardare”. Parole e spiegazioni di Lorena Romanin: ideatrice, sceneggiatrice e regista della serie, ma anche una delle due protagoniste insieme a Sofia Wilhelmi, sua compagna nella fiction come nella vita. Intorno e insieme a loro, un piccolo universo creativo fatto di teatro off, pubblicitari, musica elettro-glam, poeti, letteratura, feste, amiche soprattutto. E molta sensualità. Il risultato vive dentro un format di puntate non più lunghe di quanto permetta l’upload di un video su YouTube. Ma le protagoniste non sono propriamente all’esordio: oltre a studiare e fare teatro, Lorena e Sofia hanno già esperienze di telenovela. E in meno di 600 secondi ti inchiodano davanti allo schermo del computer con una trama semplice, divertente, colpi di scena compresi. Episodio dopo episodio. Fin dal primo, nel quale Ana e Laura (Lorena e Sofia, appunto) si incontrano in metropolitana. Ed è subito colpo di fulmine: Ana, la cui omosessualità è dichiarata, torna a casa dove vive con il fratello Martìn, il quale nel frattempo gli racconta che aspetta per cena la sua nuova fidanzata. Chi? Laura, ovviamente, che dovrà poi scegliere tra un amore etero e uno omosessuale, e intanto comprendere quale sia la sua vera identità sessuale. Plan V è una commedia romantica, qui non c’è nessun cattivo che vuole stravolgere il corso degli eventi. Sono i sentimenti, soprattutto quelli contraddittori di Laura, a segnare i punti di svolta, a muovere la trama e i personaggi. Come nella vita reale, verrebbe da dire. Infatti, quando incontri le protagoniste ti accorgi che soltanto la tecnica narrativa richiesta dalla sceneggiatura differenzia la loro esistenza quotidiana da quella di Plan V. Il set? Casa di Lorena e Sofia: un normalissimo appartamento del quartiere porteño di Villa Crespo, condiviso con tre gatti e due cani, e pieno di oggetti da trasformare in scenografia. Tutta colpa, o merito, dell’esiguo budget (poche migliaia di euro). Ma quel che conta è la freschezza delle immagini, la naturalezza delle situazioni messe in scena. Nella vita reale Lorena si divide tra studio, recitazione e ideazione di nuovi progetti per i quali cura sceneggiatura e regia, mentre Sofia preferisce stare sul palco o di fronte alla macchina da presa: oggetto del desiderio e musa ispiratrice non soltanto del mondo queer. Innamorate una dell’altra, sullo schermo e non solo riescono a superare la condizione di genere della loro relazione. “Due mesi e mezzo di salti mortali”, così Lorena descrive il periodo delle riprese di Plan V. “Organizzavamo feste di notte per raccogliere i fondi, e la mattina dopo giravamo”, aggiunge Maruja Bustamante. Anche lei regista, sceneggiatrice e attrice della serie: dal vivo è dolce e incazzosa come nella fiction, ti può fulminare con uno sguardo e intanto suscitare tenerezza. Autorevole sul set, è considerata un talento emergente del nuovo teatro argentino. “Quello delle lesbiche è un mondo poco visibile”, aggiunge a proposito di Plan V. “Anche in prodotti come l’americana The L World c’è sempre una prospettiva maschile che traspare. Con scene più in stile porno che altro. Quando la guardi ti rendi conto che loro non sono lesbiche e che è fatto solo per eccitare un uomo”. E poi punge: “Sarà anche una fantasia, ma a nessun uomo piacerebbe davvero scoprire che la sua donna è lesbica”. Ne sa qualcosa Lorena. Prima di innamorarsi di Sofia è stata quattro anni con un fidanzato e l’attore Diego Gentile, che nella serie interpreta suo fratello Martìn, è stato un suo amore ai tempi dell’adolescenza. E l’intreccio tra fiction e realtà diventa ancora più stretto: oggi li vedi insieme e sembrano amici da una vita. Ma non tutti gli attori si conoscevano in precedenza. Lorena e Sofia volevano Maruja, e quest’ultima ha portato con sé molti dei suoi preferiti del Gruppo Capicúa, un collettivo che si occupa della gestione di eventi artistici e che ha finito per caratterizzare l’estetica della serie. Tra loro, Gaél Policano Rossi, uno dei pochi personaggi maschili, noto per la sua professionalità, che sorride lamentandosi dei “tempi troppo lenti delle lesbiche”. Poi c’è Gabriela Bejerman, in arte Gaby Bex, la diva di Plan V che non sfigurerebbe in un film di Almodóvar. Anche lei è arrivata grazie a Maruja, con cui aveva collaborato in altri progetti e che l’ha convinta a sfidarsi nel ruolo più sfrontato. È Gaby infatti che in ogni puntata finisce a letto – ma anche in bagno o in uno studio medico – con una nuova chica. “All’inizio non sapevo se accettare la parte di mangiadonne”, ride Gaby, alla sua prima esperienza di attrice. Professoressa di lettere, scrittrice, poetessa, e cantautrice: le sue canzoni elettro-pop sono diventate la colonna sonora della serie, che comprede anche il tormentone latino-americano “Papito Papito”. Cinque milioni di contatti su internet dimostrano il successo ottenuto da Plan V. E gli episodi della prima serie sono ancora visibili sul sito (planvlaserie.com/ar), ma le ripercussioni hanno fatto sì che qualcuno caricasse su YouTube gli episodi con sottotitoli in inglese, permettendone così la diffusione in Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Fino a Bangkok, da dove è rimbalzata la nostra curiosità iniziale. Da Arianna a Giancarlo, passando per il sottoscritto. Come in un social network casalingo. E proprio nei social network i protagonisti di Plan V sono a portata di mouse, e non si tirano indietro al momento di stabilire un feedback virtuale con i fan. Certo, internet non è hollywood, e cinque milioni di spettatori per adesso non hanno arricchito nessuno: le ragazze sono le stesse di prima. E chissà che non vi venga voglia di farvi viaggio a Buenos Aires: potreste anche finire a prendere un “mate” a casa di Lorena e Sofia, o ritrovarvi su una pista da ballo mentre sul palco canta Gaby Bex… (Ludovico Mori, La Repubblica D)

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