Trasmessa sul canale LaEffe dal 4 aprile 2017 (disponibile anche su OnDemand di Sky) la serie scandinava di maggior successo degli ultimi anni, già distribuita in diversi Paesi ( tra i quali UK, Svezia, Germania, Novergia, Danimarca, Olanda, Islanda, Belgio). Basata sul bestseller di Anne Holt “La paura” (disponibile in Italia dal 21 marzo per Einaudi), si compone di 8 episodi trasmessi in quattro serate, ed è quasi pronta una seconda stagione basata su un altro romanzo della Holt.
Nella serie sono molto i riferimenti LGBT, a partire da una coppia gay maschile (Marcus Ståhl e Rolf Ljungberg, quest’ultimo interpretato da Peter Jöback, un attore sposato con Oscar Jöback col quale cresce un figlio), e da delitti che colpiscono una coppia lesbica ed una donna vescovo aperta sulle unioni omosessuali. L’autrice Anne Holt, lesbica dichiarata che convive con la compagna e la loro figlia, è un avvocato che ha lavorato per due anni al dipartimento di polizia di Oslo ed è stata ministro della giustizia norvegese. Dal 1993 inizia a scrivere romanzi gialli che diventano subito dei bestseller (6 milioni di libri venduti in tutto il mondo). La caratteristica principale di questa serie thriller non è la suspence derivata dalla scoperta degli assassini (lo vediamo in volto sin dal primo episodio) ma una interessante serie di personaggi, sia buoni che cattivi, che vengono analizzati in profondità, scoprendone man mano gli aspetti più intimi e segreti, debolezze ed ossessioni, il tutto toccando rilevanti temi come l’amore e la giustizia, la religione, la tolleranza, le unioni omosessuali, i crimini dell’odio e i diritti civili. La serie racconta le vicende di Inger Johanne Vik, psicologa e criminologa svedese che dopo aver lavorato nella polizia svedese e negli Stati Uniti per l’FBI, torna in Svezia per lavorare nel mondo accademico. Ha due figlie, di cui la maggiore Stina è autistica. Un giorno, al ricevimento di nozze di sua zia, Stina diventa involontariamente testimone di un omicidio, ma sorprendentemente l’assassino (che scopriremo avere un’avversione particolare verso gli omosessuali) salva la sua vita. Per proteggere la figlia, Inger si rivolge all’ex collega e ispettore Ingvar Nyman per dare la caccia a quello che si rivela essere un serial killer che lavora per una setta religiosa statunitense. La sceneggiatrice Mai Brostrøm ha spiegato così la peculiarità della serie: “La protagonista Inger è un personaggio difficile e introverso, forse nei libri lo è ancora di più. Lo spettatore viene trascinato nel vortice dei crimini ed è spinto anche a conoscerla in profondità. Lo stesso approccio è stato utilizzato per il killer. Lo spettatore sa fin dal principio chi è, lo si vede uccidere e anche fare altre cose, riuscendo così a entrare nella sua testa. C’è sempre un motivo personale che spinge a commettere crimini e quindi ritengo che uno dei punti forti della serie sia proprio la capacità di entrare nella mente di chi commette questi delitti”.
ruolo: Rolf Ljungberg
inteprete: Peter Jöback
Compagno di Marcus Ståhl. L’attore che lo interpreta, Peter Jöback, è sposato con Oscar Jöback col quale sta crescendo un figlio
Ho visto qualche puntata. La serie non mi è piaciuta si basa su degli omicidi/sparizioni. Serie molto noiosa priva di azione e suspance voto 1/10