Varie
Trasmessa dal canale satellitare Sky Atlantic dal 28 dicembre 2015
Seconda serie originale in onda su WGN America
Episodi prima stagione:
1 – You Always Hurt the One You Love – Feriamo sempre chi amiamo
2 – The Prisoner’s Dilemma – Il dilemma del prigioniero
3 – – The Hive – L’alveare
4 – Last Reasoning of Kings – L’ultimo argomento dei re
5 – A New Approach to Nuclear Cosmology – Un nuovo approccio alla cosmologia nucleare
6 – Acceptable Limits
7 – The New World
8 – The Second Coming
9 – Spooky Action at a Distance
10 – The Understudy
11 – Tangier
12 – The Gun Model
13 – Perestroika
Episodi seconda stagione
1 – Damnatio Memoriae
2 – Fatherland
3 – The Threshold
4 – Overlord
5 – The World of Tomorrow
6 – 33
7 – Behold the Lord High Executioner
8 – Human Error
9 – Brooklyn
10 – Jupiter
Personaggi principali
Frank Winter, interpretato da John Benjamin Hickey
Scienziato che guida uno dei programmi principali del progetto Manhattan, mirato allo sviluppo di un ordigno di tipo implosivo. Personaggio vagamente basato su Seth Neddermeyer.
Liza Winter, interpretata da Olivia Williams
Moglie di Frank, botanista esperta, impiega molto del suo tempo in giardinaggio e come apicoltrice.
Charlie Isaacs, interpretato da Ashley Zukerman
Brillante scienziato, nuova recluta del progetto Manhattan.
Abby Isaacs, interpretata da Rachel Brosnahan
Moglie di Charlie, da famiglia benestante.
Glen Babbit, interpretato da Daniel Stern, omosessuale velato
Scienziato anziano amico di Frank.
Louis “Fritz” Fedowitz, interpretato da Michael Chernus
Membro del gruppo di scienziati guidato da Frank.
Jim Meeks, interpretato da Christopher Denham
Membro del gruppo di scienziati guidato da Frank.
Callie Winter (stagione 1, guest stagione 2), interpretata da Alexia Fast
Figlia adolescente di Frank e Liza Winter.
Helen Prins, interpretata da Katja Herbers
Membro del gruppo di scienziati guidato da Frank, nonché una delle poche scienziate donne che lavorano al progetto. Lei e Charlie diventano amanti.
Paul Crosley, interpretato da Harry Lloyd
Membro del gruppo di scienziati guidato da Frank.
Emmett Darrow, interpretato da William Petersen.
Nuovo colonnello che coopera alla sicurezza del campo.
Personaggi ricorrenti
Dr. Reed Akley, interpretato da David Harbour
Scienziato a capo di uno dei programmi principali del progetto Manhattan, che lavora alla realizzazione del modello Thin Man.
Dr. Sidney “Sid” Liao, interpretato da Eddie Shin.
Membro del gruppo di scienziati di Frank accusato di spionaggio, rimane ucciso nei primi episodi.
Dr. J. Robert Oppenheimer, interpretato da Daniel London
Scienziato a capo dell’intero progetto.
Col. Alden Cox, interpretato da Mark Moses
Colonnello che presiede i laboratori di Los Alamos.
Elodie, interpretata da Carole Weyers.
Una reporter francese.
Mr. Fisher “Occam”, interpretato da Richard Schiff
Private First Class Cole Dunlavey “Iowa”, interpretato da Jefferson White, doppiato da Daniele Raffaeli.
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CRITICA:
Buona la seconda. Dopo il poco convincente debutto con Salem, WGN America rilancia sul tavolo della serialità proponendo un period drama ambizioso per contenuto e stile, non completamente bilanciato dal punto di vista del ritmo, ma tecnicamente valido. Ambientato nel 1943, Manhattan solleva il velo di segretezza che avvolge l’attività di alcuni scienziati nel New Mexico, impegnati nella realizzazione di un progetto che potrebbe sovvertire non soltanto le sorti della Seconda Guerra Mondiale, ma anche gli equilibri del mondo a venire. Difficile, e i primi numeri lo confermano, che la nuova serie del network possa imporsi come macchina da ascolti, ma il pilot, per quanto imperfetto, è da promuovere.
Mentre gli occhi del mondo sono proiettati sullo scenario bellico in Europa e nel Pacifico (piccola parentesi che c’entra poco con la serie: sull’argomento consigliatissimi Band of Brothers e The Pacific della HBO), la camera – diretta in questo pilot da Thomas Schlamme – ci conduce in una località nel deserto del New Mexico. È il 2 luglio 1943 e, come ci informano le didascalie introduttive, mancano 766 giorni allo sgancio della bomba atomica su Hiroshima, evento che, con quello analogo di Nagasaki, pose praticamente fine alla Seconda Guerra Mondiale. Questa è la storia del progetto Manhattan, che segretamente gli Stati Uniti e altre potenze Alleate portarono avanti per costruire il più distruttivo ordigno bellico apparso fino a quel momento.
Ideato da Sam Shaw, tra gli autori di Masters of Sex, Manhattan “tradisce” immediatamente il proprio contesto storico, estraniandosi e isolandosi, come la comunità dei protagonisti, dalla guerra in atto, per focalizzarsi sulle vicende umane dei personaggi e sul puro dibattito scientifico. L’eco del campo di battaglia è lontana, i nomi che ritornano non sono quelli di Roosevelt o Hitler, ma quelli di Enrico Fermi e Albert Einstein. Gli scienziati, e quindi le mogli e le famiglie che vivono nel microcosmo della serie, finiscono per essere una parentesi (quella che nel logotitolo della serie inquadra la lettera A di atomic) non tanto della guerra in atto, ma del percorso storico-scientifico del Novecento. Strano a dirsi, ma nemmeno tanto, l’ombra sugli eventi non è tanto quella della Seconda Guerra Mondiale, ma quella della Guerra Fredda.
Questo il quadro che emerge a più riprese nei dialoghi tra i protagonisti. Spicca su tutti Frank Winter (un ottimo John Benjamin Hickey), capo di una delle divisioni scientifiche. Suoi i maggiori dilemmi etici e morali nella vicenda, che emergono tramite due bei momenti di dialogo verso la fine dell’episodio e in una scena onirica e apocalittica. Il nostro occhio sulla storia in principio coincide con quello di Charlie e Abby (Ashley Zuckerman e Rachel Brosnahan), una giovane coppia che giunge sul posto e che, inizialmente, come noi si trova spaesata. Il piccolo non-luogo diventa allora specchio un po’ distorto dei suoi tempi, date le particolari circostanze, con figure femminili più presenti di quanto ci aspetteremmo (la moglie di Frank Winter, Liza, interpretata da Olivia Williams, sembra un personaggio che avrà un certo spazio).
La vicenda viene poi filtrata attraverso un’estetica decisa e una bella tecnica, che vede combinarsi tonalità seppia al commento sonoro di Jonsi e Alex dei Sigur Ros. L’impressione che rimane dopo un pilot – forse troppo lungo e che non riesce a tenere adeguatamente il ritmo per tutta la durata – è quella di un progetto serio, ambizioso e ben costruito. (Simone Novarese, BadTv.it)
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New Mexico, estate 1943. Franklin Roosvelt mette insieme una squadra speciale composta dai migliori scienziati del mondo e li manda a Los Alamos per una missione top secret: costruire una bomba atomica, o come la chiamano tutti, “il macchinario”. Siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il conflitto è sempre più feroce e il progetto diventa una gara contro il tempo.
La storia del Progetto Manhattan, una delle pagine più famose della Seconda Guerra Mondiale, diventa un dramma raffinato e ad alto tasso di tensione nella nuova serie televisiva Manhattan: una città sperduta nel deserto piena di cervelloni in preda alla paranoia, con una missione speciale da compiere. Cosa succede se ci riescono? Trovano il modo per spazzare via dalla faccia della terra l’intera razza umana. Se sono sfortunati, però, lo scopriranno prima i nazisti.
Manhattan è una delle migliori offerte della stagione, è come Masters of Sex, ma invece di parlare della rivoluzione sessuale parla della distruzione di massa, mostrando il lato umano di questi pionieri. Gli scienziati del Progetto Manhattan danno il massimo per creare una nuova arma da guerra anche se non hanno la minima idea di quale apocalisse possa scatenare.
La loro intera vita è coperta dal segreto e non possono neanche fidarsi l’uno dell’altro. La moglie di uno di loro chiede innocentemente: «Come si chiama questo posto?» e lui risponde: «Non si chiama, non ha un nome». L’unico nome conosciuto è quello di J. Robert Oppenheimer, una specie di druido con gli occhi spiritati meravigliosamente interpretato da Daniel London. Se gli altri non sono noti, è perché non sono mai ufficialmente esistiti. A parte Oppenheimer, gli altri personaggi sono tutti inventati. Mancano delle leggende della scienza come Seth Neddermeyer o Edward Teller.
Speriamo che tengano un cameo per Enrico Fermi, magari una puntata speciale di Natale in cui lui e Oppenheimer cantano qualche vecchia canzone come Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin. In compenso la squadra è composta da parecchi geni tormentati: il Dr Akley (David Harbour), gentile in modo sospetto, l’idealista Dr Winter (John Benjamin Hockey) e sua moglie, la botanica Liza (Olivia Williams).
Sono tutti uomini di scienza che lottano contro le conseguenze psicologiche di una missione top secret. Intanto, nella Germania nazista, una squadra identica lavora allo stesso progetto. C’è anche Werner Heisenberg, l’eroe di Walter White in Breaking Bad, impegnato a preparare qualcosa di molto più devastante del crystal meth. Ci vogliono un paio di episodi per capire la storia di Manhattan, perché ci sono troppi antefatti da ricostruire. Ma poi la tensione sale e la sfida tra le due squadre di scienziati assume un’atmosfera alla Project Runaway.
La cosa più emozionante è vedere delle persone ordinarie alle prese con un orrore che va oltre la loro immaginazione. Si fanno domande che hanno un alto prezzo emotivo, anche per gente fredda e cerebrale. Ecco perché la tensione diventa così straziante per questi personaggi: sanno che la loro missione è rendere il mondo un posto ancora più folle. (ROB SHEFFIELD, RollingStone.it)
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