Sono passati otto anni da quando il network Showtime trasmise con grande successo la serie “Queer As Folk”, arrivata a cinque stagioni e diventata un evento culturale di risonanza mondiale. Dal 19 gennaio 2014 HBO manda in onda una nuova serie, “Looking”, anch’essa focalizzata sulla vita di un gruppo di uomini gay a San Francisco, che potrebbe ripetere lo stesso successo di Queer As Folk. La serie è creata dalla mano fresca e sensibile di Michael Lannan (l’idea parte da un suo corto del 2011, “Lorimer”), sceneggiata e diretta da Andrew Haigh, autore dello splendido “Weekend”, insieme ad altri. La serie ci offre uno sguardo senza filtri sulle esperienze di tre amici gay che vivono (e amano) nella moderna San Francisco. Una forte amicizia lega questi tre personaggi che però si trovano ognuno in un differente momento della loro vita: Patrick (interpretato dall’attore gay Jonathan Groff, visto anche in Glee), 29 anni, progettista di videogiochi, costretto a ritornare nel mondo degli appuntamenti dopo la fine di una storia; l’aspirante artista Agustín (Frankie J. Alvarez, visto nella serie “Smash”), 31 anni, sta discutendo col fidanzato una possibile monogamia; membro più anziano del gruppo, il cameriere Dom (Murray Bartlett, “August”), che a 39 anni, in piena mezza età, deve ancora risolvere i suoi sogni romantici e professionali. Le vicende di ognuno s’intrecciano e si proiettano drammaticamente con quelle di molti altri personaggi, tutti comunque alla ricerca della felicità e dell’intimità in un’epoca che offre scelte – e diritti – senza precedenti per gli omosessuali. Il quarto protagonista principale della serie è sicuramente la città di San Francisco, indagata in più di 40 locations tra centrali e periferiche, al di là del Golden Gate Bridge, tra angusti appartamenti, costo della vita esorbitante, e indimenticabili passeggiate alla luce del tramonto sul Muni. Il primo episodio inizia con Patrick che, dopo una telefonata, deve abbandonare l’idea di un cruising nel parco e incontrarsi coi suoi amici Agustín e Dom per discutere l’imminenete matrimonio del suo ex. La mattina seguente Agustín accetta di andare a vivere col suo ragazzo Frank (O-T Fagbenle) a Oakland, sebbene sia ancora incerto sul fatto che sia la mossa giusta. Dom, che è cameriere nello stesso ristorante da diversi anni, dice al suo compagno di stanza Doris (Lauren Weedman) che sta pensando di rimettersi con la sua vecchia fiamma Ethan (Derek Ray), in piena carriera nel campo immobiliare. Più tardi Patrick incontra Benjamin (Matt Wilkas), conosciuto su OkCupid, ma il risultato è pessimo e viene consolato in una passeggiata sul Muni da Richie (Raúl Castillo), un affascinate barbiere che lavora anche alla porta di un Club di drag latine nella Missione…
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Serie che si fa vedere tutta d’un fiato… avrebbe meritato decisamente un continuo, peccato che si interrompa con la terza stagione che in realtà è un unico film di circa due ore…
In rete si trovano la prima e la seconda stagione doppiata in streaming
ho iniziato a guardare la 2 nda stagione…
sento gia tristezza xke’ mi mancheranno : perche’ nn hanno rinnovato la serie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
finalmente la seconda stagione..e’ iniziata !!!
che scene audaci..:)
uhm… la seconda serie non mi convince appieno.. ad esempio, la puntata 7 in cui vanno al contest di giochi, che senso ha? assolutamente non all’altezza della prima.
A chi interessa in rete si trovano tutti gli episodi della prima stagione in lingua italiana!
Serie che non mi ha convinto. Un Sex&The City gay pieno di stereotipi, banalità e ovvietà sul mondo gay.
Qualcuno sa se SKY ha comprato la seconda stagione?
countdown per la seconda stagione!
amabile, intimo, emozionante
amabile, intimo, emozionante
Dopo il grande vuoto lasciato in questi anni da Queer As Folk USA, finalmente una nuova serie che mi riconquista. Buoni i personaggi e le storie. In attesa di un doppiaggio italiano
un gioiello è questa serie! peccato solo 8 puntate perché muoio dalla voglia di vedere cosa accade tra kevin e patrick e richie e cosa combina dom! premetto che secondo me il personaggio di Augustìn l’hanno perso un po’ di mano perché è caduto troppo nel retorico, visto lo standard della serie. Finalmente una serie dove non c’è la necessità di grandi colpi di scena, di tragicità, di scontato romanticismo. Semplice, pacata, un racconto lineare e realistico della vita di tre uomini alla ricerca di se stessi e dell’amore. Mai scontata, mai banale, sempre brillante, ogni puntata, merita davvero un’occhiata. io me la son vista tutta in due giorni perché non riuscivo a farne a meno, davvero ti cattura, ti inchioda al televisore. E’ magnifica. Davvero. Magnifica.
Piccolo gioiellino della serialità statunitense, ancora una volta targato HBO. Racconta lo scorrere della vita di tre amici gay a San Francisco. Lo stile narrativo è quello tipico del regista di “Weekend”, per cui non bisogna aspettarsi roboanti avventure o inverosimili intrecci e colpi di scena di certe serie tv americane. L’obiettivo, al contrario, è di una forte aderenza alla realtà: i personaggi sono convincenti, credibili e hanno un certo spessore introspettivo (forse il più banale tra i tre protagonisti è proprio quello interpretato da Jonathan Groff, che ha il solito ruolo del ragazzo impacciato e sentimentalmente problematico – che probabilmente riscuote così tanto successo narrativo proprio perchè è il ruolo in cui la maggior parte di noi si rispecchia e sente vicino al proprio modo di vivere – invece, il personaggio meno gradevole, dal mio punto di vista, è quello di Agustìn) e le situazioni sono verosimili. Tanti temi sono affrontati, senza moralismi ma anche senza eccessi: allo spettatore restano gli strumenti per riflettere sui punti-cardine intorno al quale ruotano le vicende: amicizie, amori, sessualità (i soliti temi sui quali si concentrano il 99% dei film, dei libri, delle serie tv, eppure trattati con uno sguardo sempre originale), ma c’è spazio anche per punti di vista del tutto nuovi: per esempio, a me è piaciuta tantissimo il modo delicato e quasi toccante in cui viene affrontata la storyline di Dom e Lynn. Gli attori sono in parte (e Murray Bartlett è un figo pazzesco) , la fotografia è stupenda, la sceneggiatura risente ogni tanto di risacche di staticità, dovute cmq sempre allo stile asciutto e conciso. Il mio giudizio è che si tratta di una serie molto ben realizzata e che mi auguro possa acquisire ancora consensi soprattutto presso un pubblico più ampio. Leggo che ne è stata confermata una seconda stagione: l’augurio è che si mantenga almeno su questi livelli di qualità e di coerenza di racconto. L’unico limite è stata la sua eccessiva brevità (solo 8 episodi da 30 minuti ciascuno), praticamente un assaggio, ma di un piatto molto gustoso che consiglio caldamente a tutti.
sn riuscito a vedere i primi 3 episodi e concordo pienamente cn nessundorma! ben scritto e recitato e cn una San Francisco ottimament.e fotografata. consiglio la visione
ho iniziato anche io a vedere la serie e la trovo molto piacevole e coinvolgente nella sua “semplicità”
no infatti, nn lo cercavo sulla tv generalista, ma kiedevo se qlk l’avesse già vista sottotitolata… io l’ho trovata, inizio a vederla così v dico…
@Giuseppe81
Mi sa che in Italia non è ancora uscita e non credo che la vedremo a breve, visto la tematica … forse faresti meglio a cercarla sottotitolata!
ma nessuno sta vedendo qst serie della Hbo? volevo sapere se ne vale la pena! m fido dei vostri commenti
E’ vero, ha lasciato un vuoto enorme! Chissà se ci sarà un capitano coraggioso che si prenderà la briga di doppiarla e portarla nel ‘bel paese’… Si accettano scommesse
Che bello! Non vedevo l’ora di vedere una serie che riempisse il vuoto lasciato dalla mitica quer as folk!