The L.A. Complex

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The L.A. Complex

Serie canadese trasmessa dal gennaio 2012 in patria e da aprile 2012 sul canale The CW negli USA. Iniziata con una ministagione di sei episodi, ha subito avuto la conferma per un seguito di altri 13 episodi di un’ora ciascuno. La serie segue la vita di sei giovani che abitano nello stesso residence a Los Angeles, tutti impegnati a trovare uno sbocco per realizzare i propri sogni, chi come attore, ballerino, musicista, produttore o comico. Un po’ nello stile di “Saranno famosi”. Già nel secondo episodio scopriamo che due dei protagonisti principali (Tariq e Kaldrick), entrambi neri ed entrambi impegnati nel mondo dell’hip-hop (rap, dancehall, ecc.) sono gay ed iniziano una storia. La cosa ha suscitato diverse reazioni nel pubblico canadese, anche per il fatto che per la prima volta si presentano personaggi gay nel mondo macho della musica rap. L’attore che interpreta Tariq, il giovane Benjamin Charles Watson, si è dichiarato entusiasta del suo ruolo, col quale spera di aiutare tanti giovani gay che vivono con difficoltà la loro sessualità e sono spesso vittime del bullismo e dell’omofobia. I protagonisti della prima stagione sono: Abby Vargas, sveglia e impudente, proveniente da Toronto in Canada e da poco a Los Angeles. Aspirante attrice, si trova spesso senza soldi, tanto da venire sfrattata dopo sei mesi che stava a L.A. e finire anch’essa nel motel The Lux insieme ad altri giovani pieni di speranze. La sua ingenuità la caccera in molti guai ma il suo grande cuore e la sua tempra da combattente sapranno difenderla nel perseguire i propri sogni. Connor Lake è un attore australiano di bell’aspetto, che col suo fascino e carisma riesce ad arrivare ovunque, anche in diversi guai. Oggetto del desiderio di tante donne e produttori, diventa l’esecutore di un nuovo spettacolo, ma dietro tanta sicurezza si nasconde un uomo spesso incerto sul da farsi, con un pesante segreto alle spalle. Raquel Westbrook è un’attrice che ha avuto un certo successo quando era giovanissima, ma ora fatica a trovare delle parti, e sarebbe disposta a fare qualsiasi cosa per ottenerle. Nick Wagner è un comico che viene da Edmonton, amico intimo di molte ragazze ma sempre senza nessuna fidanzata. Fin troppo onesto, è sempre disponibile ad aiutare chiunque. Ha accettato di condividere la sua stanza con Abby, nella speranza di conquistarla. E’ aperto, adorabile ma vulnerabile. Tariq Muhammad è un battagliero scrittore e produttore di musica hip-hop che viene da Montreal. Attualmente sta lavorando come interno per la casa di produzione DyNasty ed è in stretto contatto con diversi artisti del mondo hip-hop. Il suo grande momento sembra arrivare quando diventa produttore della leggenda del rap Kaldrick King. Alicia Lowe è una donna intelligente e sensibile, considerata la madre protettrice del The Lux, che spesso offre la sua spalla al piangente di turno. Si trova a proprio agio col suo lavoro come ballerina in uno strip club, anche se non vede prospettive per la sua carriera. Kaldrick King viene dalle strade di Oakland e sta ottenendo un grande successo come artista hip-hop. Dice che tutto quello che canta proviene dalla sua esperinza di vita, ma forse non proprio tutto…

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trailer: The L.A. Complex

https://youtube.com/watch?v=b88WqcUAgjY

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Full of new relationships, salacious temptations and make-it-or-break it decisions, the series coming-of-age dwellers grapple with life’s defining moments as they deal with the unreality of the show-biz industry. (Imdb)

Episodi prima stagione (data prima visione in Canada)

Ep1 – Jan. 10, 2012 – Down in L.A.
Ep2 – Jan. 17, 2012 – Do Something
Ep3 – Jan. 24, 2012 – It’s All About Who You Know
Ep4 – Jan. 31, 2012 – Other Side of the Door
Ep5 – Feb. 7, 2012 – Home
Ep6 – Feb. 14, 2012 – Burn It Down

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CRITICA:

Chronicles of the aspirations and ordeals of young performers have a lengthy cinematic history, including such memorable examples as “Fame” and “A Chorus Line,” and the less known but extremely worthy “Echo Park.” A Canadian import airing on CW, “The L.A. Complex” borrows from all of them, and nevertheless emerges, unexpectedly, as one of the best things the netlet’s offered in ages. It’s an affectionate, amusing, sometimes surprising takes on would-be stars, as well as the established luminaries and has-beens who pass through their orbits. Turns out the route to get “Melrose Place 2012” right starts not in Hollywood, but Toronto.
Actually, it’s pretty impressive how well the producers approximate Southern California with establishing shots and clever editing. What really makes the show tick, though, are the situations dreamed up for its assortment of characters, who occupy various rungs of the Hollywood ladder but share a common sense of striving, and occupy the same seedy apartment complex (ironically named the Deluxe). Given all the nubile flesh on display, the place considerately comes with a pool.
Most of the best lines, initially, belong to Raquel (Jewel Staite), an actress who had her fleeting moment on a show that met an inevitable end, prompting her to wearily tell every admirer, “We had a bad timeslot.” Now, she’s fretting about being long in the tooth for young femme roles — the kind fresh-faced Abby (Cassie Steele), a financially strapped import from Canada, is also seeking.
Beyond those kinds of parts, the two women also share a common interest in Connor (Jonathan Patrick Moore), a hunky Australian who’s landed a starring role on a medical soap. Then there’s his former roommate Nick (Joe Dinicol), an aspiring comic who reads audiences about as well as he reads cues from women; Tariq (Benjamin Charles Watson), suffering through an internship at a rap label; and Alicia (Chelan Simmons), a dancer who in later episodes befriends an aging teen star not known for “Goonies,” but “the other one.”
If it all sounds familiar, series creator Martin Gero manages to give the show a fresh vibe, perhaps because assumptions about characters keep getting turned on their heads. There’s also a knowing quality, even for cynics weaned on “Entourage,” to a Hollywood where sex tapes and AA meetings are potentially savvy career moves, and a lap dance can turn into an impromptu interview with a potential agent.
Even with some amusing bleeps and pixelation to obscure saucy language and (apparently) beer labels, “L.A. Complex” feels pretty authentic, and gets the relationships much better than something like the increasingly preposterous “Smash” does.
Sure, people have rooftop sex and conveniently wake up with their underwear on. “L.A. Complex” still manages to have fun with the town’s stereotypical image while zeroing in on some fundamental truths, and creating characters who quickly merit interest.
“You’re the lead. You don’t ask. You tell,” Raquel counsels Connor.
Whether the series works (and one suspects the financial terms were favorable as an acquisition), this isn’t so much a stylistic breakthrough for CW. (Brian Lowry, Variety)

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