Serie televisiva drammatica, creata da Michael Green e prodotta dalla Universal Media Studios per la NBC, che vuole essere la riproposizione in chiave moderna della biblica lotta tra Davide e Golia. Una storia senza tempo, di ambizione e potere, guerra, amori proibiti e trame segrete, dove un giovane eroe, un ordinario ragazzo di provincia, arriva ai vertici dell’alta società e del potere gestito da una moderna monarchia.
L’inizio della storia è ambientato in una metropoli impegnata in una lunga guerra con un paese confinante che è già costata diverse vittime. Quando David Shepherd (Christopher Egan), un coraggioso giovane soldato, riesce a trarre in salvo Jack Benjamin (Sebastian Stan), il figlio del re Silas Benjamin (Ian McShane), tenuto prigioniero nel territorio nemico, innesca una serie di eventi che porteranno alla pace. Improvvisamente David si trova al centro delle attenzioni, guadagnando anche l’affetto della figlia del re. Quando è promosso capitano, diventa, senza volerlo, il simbolo della speranza. Ma per Davide la linea che separa gli alleati dai nemici si fa sempre più sottile e confusa, manovrata dagli abili gestori del potere che vorrebbero distruggerlo… Nella storia biblica che si vuole ricalcare abbiamo una delle pochissime storie gay presenti nella Bibbia, quella dell’intenso amore tra Davide e Jonathan (“l’anima di Davide era legata a quella di Jonathan che l’amava come fosse la propria”). In questa serie il personaggio di Jack (Jonathan), il figlio del re, è ancora gay, ma non è più alleato o amico di Davide, e quest’ultimo è totalmente etero, innamorato della sorella di Jack (causa di una segreta gelosia di Jack). Ancora un tradimento cinematografico nel passaggio da un testo scritto (la Bibbia) e da un personaggio storico (Davide, che perlomeno era bisex), alla sua rappresentazione televisiva.