Serie di ottima qualità, scelta da Sky per inaugurare il 9 aprile il canale Atlantic dedicato alle grandi serie, per intenderci quelle che fino ad oggi venivano trasmesse sul principale canale Sky dedicato al cinema. La serie ha ottenuto un giudizio di 76/100 da Metacritic, ha vinto 9 Emmy Awards, 4 Golden Globe e molti altri premi, diventando la serie evento del 2013 negli USA dove ha riempito pagine e pagine nei vari media. Parte del successo ottenuto va attribuita senz’altro ai due bravissimi protagonisti, Kevin Spacey e Robin Wright (ex Robin Wright Penn, sposata per 20 anni con Sean Penn). Kevin Spacey ha interpretato in passato solo un ruolo gay, nel film “Mezzanotte nel giardino del bene e del male” di Clint Eastwood, rifiutandone altri anche per non dare seguito ai pettegolezzi che lo vorrebbero gay. In questa serie interpreta Frank Underwood, ambizioso uomo politico dalla sessualità ambigua, forse bisex. Sposato con la protagonista Claire (Robin Wright), in tutta la prima stagione non vediamo nessuna intimità tra i due (Claire ha invece una tresca con Adam Galloway) e nella seconda stagione abbiamo un triangolo formato dai due sposi e da un agente segreto, Edward Meechum (Nathan Darrow), guardia del corpo di Frank. Nell’episodio 8 della prima stagione scopriamo che ai tempi del college Frank ha avuto una relazione di sei mesi con Tim Corbet ed ora, reincontrandolo, gli dice “Ero così attratto da te …. Hai significato molto per me”. Frank, a proposito del sesso, declama un aforisma di Oscar Wilde, dicendo: “Un grande uomo ha detto che tutto concerne il sesso. Eccetto il sesso. Il sesso è potere”. Sicuramente nella mente di Frank il sesso è soprattutto una questione di potere, da usare con uomini o donne secondo le necessità. Qualche critico ha anche accennato al fatto che la serie potrebbere portare a mostrare il primo presidente USA gay. Nella serie abbiamo anche una breve scena di sesso lesbo tra Rachel e Lisa. Riportiamo la presentazione della serie fatta sulla pagina web di Sky Atlantic. La serie nasce dall’ottimo lavoro dello sceneggiatore Beau Willimon (già autore del soggetto del film Le Idi di Marzo), che ha adattato l’omonimo romanzo dello scrittore e politico britannico Michael Dobbs (che sarà pubblicato da Fazi Editore in concomitanza col la messa in onda della serie), e del regista David Fincher, che ha creduto fin da subito nel progetto, al punto da diventarne produttore esecutivo.
Homo homini lupus: dimenticate la correttezza, la lealtà, la decenza, l’etica e la morale, perché l’universo di House of Cards – i cui primi due episodi andranno in onda in esclusiva su Sky Atlantic mercoledì 9 aprile alle 21:10 – è quanto di più lontano possa esistere dai concetti appena elencati.
C’è una sola cosa che conta a Washington D.C., e c’è una sola cosa che conta per Francis “Frank” Underwood, il protagonista della serie, interpretato da un Kevin Spacey in stato di grazia, spietato e convincente come non mai.
Si sono da poco concluse le ultime elezioni presidenziali, e il nuovo inquilino della Sala Ovale dell’ala ovest della Casa Bianca è il democratico Garrett Walker. Il neo eletto Presidente degli Stati Uniti d’America ha numerosi biglietti di ringraziamento da inviare, ma il primo andrà senz’altro a Frank, e arriverà sotto forma di nomina a Segretario di Stato, il ruolo più ambito da ogni politico del Congresso.
La serie si apre proprio in questo punto: con il personaggio di Kevin Spacey in attesa della nomina ufficiale. La nomina, però, non arriverà, perché Walker per poter governare ha bisogno del sostegno totale del suo partito, dunque ha bisogno che Frank continui a ricoprire la sua carica attuale, quella di House Majority Whip, che in Italia corrisponde più o meno a quella di Capogruppo della Maggioranza. Insomma, il Presidente vuole che Frank resti a “frustare” (ndr, whip in inglese significa proprio frusta) i senatori e i deputati democratici affinché votino in linea col le proposte del leader della nazione, che in caso contrario si troverebbe in una situazione davvero poco piacevole.
Frank vede così sfumare improvvisamente i suoi sogni di gloria, ed è in quel momento che giura a se stesso che farà di tutti per vendicarsi e per ottenere il posto che gli spetta. Un obiettivo ambizioso e apparentemente difficile da raggiungere, ma non per Mr Underwood, che ha al suo fianco la migliore degli alleati: sua moglie Claire, interpretata da una superba Robin Wright, che per questo ruolo ha recentemente vinto un Golden Globe. Se è vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, allora Frank può dormire sonni tranquilli, perché Claire è semplicemente immensa, ed è spietata quanto lui.
Ma come mettere in atto questo machiavellico piano? Semplice: sfruttando le ambizioni di qualcun altro. E il qualcun altro in questione è una giovane reporter senza scrupoli del Washing Herald, Zoe Barnes, interpretata da una Kate Mara estremamente convincente.
ruolo: Frank Underwood
inteprete: Kevin Spacey
Connivente e vizioso, Frank è anche infinitamente interessante come presidente degli Stati Uniti, dove va avanti con trucchi e artigli, aiutato dalla splendida moglie Claire. Abbiamo imparato che ai tempi dell’università Frank era innamorato di un compagno, poi lo vediamo interessato più che alla moglie (con la quale non ci viene mai mostrato in intimità sessuale) alla sua guardia del corpo, l’agente dei servizi segreti Edward Meechum, che non rifiuta di venire coinvolto in un rapporto a tre. Classico esempio di omosessuale represso, che sprigiona in altri campi l’energia sessuale castigata.
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