Una mini-serie web, definita dalla critica ‘una ventata d’aria fresca’, nominata ai premi Emmy 2016 nella categoria Outstanding Short Form Comedy or Drama Series (unica serie indipendente presente), composta da sei episodi dalla lunghezza complessiva di 60 minuti, fruibile su You Tube. Racconta la storia di due donne trans che vivono a Los Angeles, e che, dopo una serie di esperienze negative, hanno rinunciato all’amore. Ma un improvviso e speciale incontro casuale sembra ridare loro speranza. Violet, una cameriera appena arriva a los Angeles, è attratta dalla lesbica Allie, giornalista di una pubblicazione locale LGBT che la contatta per un’intervista, mentre Paige, procuratore di successo, incontra nel suo lavoro James, il primo uomo che si dimostra sinceramente interessato nei suoi confronti (ma come reagirà quando scoprirà che è trans?). Saranno in grado di accogliere e di non perdere la prima occasione della loro vita di essere amate per quello che sono? Raramente abbiamo visto al cinema o nei vari media donne trans considerate nella loro specificità (e non solo come patetici stereotipi), e nella loro complessità, donne che vogliono solo essere amate, donne che lottano per emanciparsi e crescere, donne che si divertono e che soffrono come tutti, donne che sono unite da una forte sorellanza, donne spesso ostacolate e sbeffate perfino nella comunità queer, donne per troppo tempo rimaste invisibili nella loro umanità e concretezza. La serie ha come produttore esecutivo Eve Ensler, autrice dei “Monologhi della vagina” ed è interpretata e co-sceneggiata da due donne trans, Angelica Ross e Jen Richards, quest’ultima anche co-produttrice. Sicuramente tra le cose migliori prodotte sul web, capace di rappresentarci (in soli 60 minuti) in modo autentico e veritiero figure tridimensionali, viste dal loro interno e non dall’esterno come di solito accade. Le storie raccontate provengono dalle reali esperienze di vita delle autrici e protagoniste. Sono storie che non si fermano ai problemi della transizione, ma vanno oltre, parlano delle amicizie, delle relazioni, del lavoro, delle esperienze di vita. Jen Richards spiega di aver voluto “mostrare le persone trans così come io le vedo, in tutti i loro problemi, umori, complessità”. Confida anche che ora, dopo l’inattesa nomination agli Emmy, spera di poter realizzare una nuova stagione composta da dieci episodi di mezz’ora ciascuno, con più personaggi, che ha già scritto. Ma spera anche che, visto il successo di Her Story, molti altri autori e creatori trans inizino a raccontare le loro storie. La prima stagione della serie è visibile in originale su You Tube.
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi