La serie viene reclamizzata come l’erede di “Lost”, con probabile riferimento ai salti temporali presenti in entrambe, anche se noi, dopo aver visto i primi episodi, la giudichiamo senz’altro migliore, soprattutto per la ricchezza di personaggi e situazioni che rimangono sempre (almeno finora) ben inseriti in un mondo reale e credibile. Naturalmente con un piccolo sforzo iniziale per accettare l’incredibile assunto di un black out mondiale della durata di 2 minuti e 17 secondi dove ognuno ha potuto avere una visione del suo futuro esattamente sei mesi dopo. Questo fatto cambia le vite dei protagonisti che spesso devono fare i conti con eventi del tutto inattesi (probabili morti, malattie, cambi di partner, ecc. ecc.). Il gioco è: se vi accadesse di conoscere parte del vostro futuro, come reagireste? Questo curioso spunto dà la possibilità agli sceneggiatori di creare un ampio ventaglio di varia umanità alle prese coi più svariati problemi. Tra questi abbiamo anche quelli dell’agente speciale Janis Hawk (Christine Woods), una delle protagoniste principali della serie, che fa parte della squadra dell’agente speciale FBI Mark Benford (Joseph Fiennes), ex alcoolista, che guida le investigazioni per scoprire le cause del sorprendente black out. Janis, che è al momento una donna gay single, si è vista tra sei mesi gravida di un figlio che non riesce ad immaginare come possa essere successo. Nella prima stagione (5° episodio) Janis avrà una storia lesbo con Maya (Navi Rawat), una ragazza lesbica che nel futuro si è vista con una fede al dito. Quando si confidano le rispettive visioni non possono che rimanere sbalordite… La serie è basata sul romanzo di Robert J. Sawyer del 1999 “Avanti nel tempo” ed è sceneggiata e prodotta da David Goyer (”The Dark Knight”) e Brannon Braga (24, Star Trek: Enterprise).
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