Serie creata e sceneggiata in gran parte dall’attore scrittore Julian Fellowes (sceneggiatore anche di “Gosford Park” di Altman), che racconta le vicende della nobile famiglia Crawley negli anni intorno alla Grande Guerra, seguendo in parallelo sia le umane miserie dei nobili che quelle dei domestici. Nel ruolo della sprezzante e dispotica madre del capofamiglia, spicca una grande Dama dell’Impero britannico: Margaret Natalie Smith Cross, meglio nota come Maggie Smith, due volte premio Oscar. La serie, costata più di un milione di sterline ad episodio, è stata il dramma storico più visto nel Regno Unito, con una media di circa dieci milioni di spettatori. La vicenda prende il via nell’aprile del 1912, quando i cavi del telegrafo portano fino a Grantham la notizia dell’affondamento del Titanic. Sulla nave viaggiavano due cugini dell’attuale lord Grantham, Robert Crawley, ed è proprio la loro morte a mettere in moto la storia, a causa di una complicazione giuridica legata all’eredità… Nel primo episodio della serie ci sono due personaggi gay, entrambi abbastanza discutibili, naturalmente velati vista l’epoca. Uno è il Duca di Crowborough (Charlie Cox), che ha una storia sessuale con Thomas (Rob James Collier), primo valletto a Downtown, l’altro personaggio gay (componente fisso del cast), assai più inquietante, al confronto del quale lo Jago di Otello è un personaggio timido. Ci sono state delle lettere tra i due, lettere che testimoniano della loro dissolutezza. Thomas è sfacciatamente ambizioso e cerca di utilizzare quelle lettere per raggiungere i suoi scopi. Il Duca sta comunque in guardia. Quando arriva a Downton Abbey con lo scopo di corteggiare la figlia maggiore, Lady Mary Crawley, che si trova a sua insaputa privata dell’eredità della residenza , i due amoreggiano nell’attico dove si trovano le stanze della servitù e il Duca ruba le lettere che Thomas ha nascosto in un armadietto, proprio sotto gli occhi ingenui della fanciulla. Più tardi nella notte, quando Thomas tenta di ricattare il Duca parlandogli delle lettere, il Duca gli mostra le lettere rubate e le getta nel fuoco. Dopo un breve tafferuglioThomas fugge via inviperito. Quando il Duca scopre che Lady Mary non possiede più terre nè denaro, abbandona il corteggiamento e rivolge altrove i suoi interessi (in America). Nel frattempo Thomas sta cercando un’altra preda. Ogni uomo con la fama di dandy potrebbe essere la sua prossima vittima. La storia gioca sul fatto che negli anni 1912-14 nessun omosessuale oserebbe dichiararsi in pubblico e sarebbe quindi facilmente ricattabile. Anche nella seconda stagione della serie troviamo Thomas impegnato in una nuova storia gay, naturalmente circondata da tutte le ambiguità dell’epoca.
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ho quasi finito di vedere la terza stagione, molto bella, davvero, mi piace molto, una delle mie preferite!!!
Non sono un’amante delle serie tv inglesi a tema, ma questa è davvero bella, ben fatta e ricca di colpi di scena. Eccezionali le interpretazioni, le ambientazioni e la storia, sicuramente riconducibile a Gosford Park, ma molto più intricata. Attendo con impazienza la terza stagione e, soprattutto, l’arrivo di Tom Cullen!!!!
Nella seconda stagione Thomas non ha alcuna storia dedicata riguardante la sua omosessualità. L’unico accenno è all’inizio della stagione quando Thomas fa amicizia con quel soldato con le bende sugli occhi. Si capisce che Thomas ne è piuttosto preso e da diversi sottintesi sembra di capire che l’attrazione sia reciproca, ma…
…e qui non continuo per non fare spoiler 🙂
domanda : ma nella seconda stagione ho vista una versione
censurata???
nessun riferimento e storia gay…si c’e’ Thomas ma e’ solo perfido..non mi sembra che si sia avvicinato a qualche uomo.o ragazzo..neanche tra soldati..
boh..forse ho visto una versione censurata…
Anche in questo caso mi metto in coda per tessere lodi. La prima parola che viene in mente guardando il telefilm è: classe. Applicabile al tutto. Dalla scenografia curata in maniera maniacale, ai lenti movimenti della macchina da presa, alla sceneggiatura composta di dialoghi arguti e mai banali. Non parliamo poi degli attori. Come già accennato dall’amico Pal39, le comparse hanno capacità istrioniche da noi riscontrabili raramente perfino nei protagonisti. Scordiamoci poi di arrivare a certi livelli di compostezza. Siamo latini e non abbiamo il senso della misura tipica dei paesi anglosassoni. Mai un movimento a caso, mai un sopracciglio mosso a meno che non sia necessario. Inchiniamoci di fronte a chi è superiore. Pensavo che avrei dato 10 solo ai due telefilm che hanno segnato altrettante fasi delicate della mia vita: X-files (adolescenza) e Sex and the city (ingresso nel mondo gay). Poi è arrivato Dowton Abbey e, dal pdv tecnico, non posso assegnare un voto inferiore.
[segue] L’unica abbastanza deludente alla fine è Shirley Maclaine che scende a regolar tenzone con Maggie Smith. Direi che la resa del suo personaggio di furba milionaria americana che abilmente si sottrae al salvataggio economico dei Crawley , impallidisce di fronte all’impareggiabile scintillante sarcasmo e ironia della sua rivale, in questa stagione resa un pò più tenera del passato. L’argomento gay inserito sul finale e la tolleranza diffusa in proposito , è forse un pò utopica in un paese che condannava ancora penalmente l’omosessualità. Anche se si sa che “upstairs” senza pubblico scandalo , molti occhi venivano chiusi. Mantengo anch’io il mio voto: 10
Credo sia inevitabile che il dilatare il racconto su stessi soggetti e argomenti per più stagioni produca un certo logoramento , un certo avvitamento di situazioni e trame. Detto questo , “Downton Abbey” Season 3 mantiene comunque un livello di eccellenza non eguagliato da altre produzioni televisive. Gli attori sono sempre straordinari e direi tutti nel loro complesso.
Arrivato alla terza stagione, Downton entra negli anni ’20 perde forse un po’ di mordente nelle storie ma resta ad un livello ottimo sia autoriale che attoriale. Soprattutto riesce a mantenere un equilibrio eccellente tra il “downstairs” e l'”upstairs” ed è riuscito a rendere bene l’idea del passaggio della guerra e le sue conseguenze a lungo termine anche in un mondo apparentemente sempre uguale a se stesso come l’isolato maniero di Downton.
Dopo una seconda stagione e un inizio di terza dalle tematiche gay quasi assenti, l’omosessualità acquista un ruolo importante alla fine, soprattutto nell’ultima puntata, in cui i vari personaggi sono costretti ad una presa di posizione chiara (e in alcuni casi piuttosto sorprendente, ma sempre credibile). Un bell’esempio di trattare l’argomento senza sensazionalismi.
Confermo pure io il mio 10.
Strepitoso!
Anche la terza serie merita, ed ha un finale molto (quasi troppo!) gay-friendly.
Aspetto con ansia il Christmas special…
Qst serie è superlativa!!!io ke adoro tutto ciò ke è very British, mi sto letteralmente consolando (cm s dice a Napoli)!tutto è perfetto, attori, ricostruzione storica, ambientazione… naturalmente i 2 personaggi ke adoro sn Thomas e la mitica e strepitosa Maggie Smith.
Ero molto curioso di vedere la seconda stagione perchè in generale nella dilatazione del racconto i film per la tv si annacquano. Per Downton Abbey non è proprio così. Lo splendore della ricostruzione ambientale rimane intatto se mai è ancora più abbagliante. I costumi e gli ambienti sono di una perfezione ed eleganza che avrebbero deliziato Visconti. Gli attori sono sempre eccezionalmente bravi : in particolare Maggie Smith che fa di Violet contessa di Granthan un raffinatissimo cameo di arguzia , aristocratica eleganza e distaccata umanità. Scialbo il valletto gay sempre malevolo ma senza gaytudine.
Divertente pensare a questa serie televisiva se prodotta 25 o 30 anni fa : sarebbe stata un pamphlet tutto marxista , un grande atto di accusa contro le classi privilegiate. Qui invece , certamente esagerando , la democrazia classista britannica dell’inizio del secolo scorso è un paradiso di armonia e di illuminato privilego.
Detto questo resta sempre il voto della prima stagione : 10
@pal39 Lo hai senz’altro visto si Rete 4, ma gli spettatori della replica su Canale 5 non lo hanno potuto vedere.
Credo di non aver sognato…ho visto il bacio su Rete 4 !!
Confermatemi che è vero…sono allarmato !
Peccato che chi ha visto questa serie su Canale 5 non abbia potuto vedere il bacio gay della prima foto…
La solita censura di Mediaset.
Beh, meglio un ruolo un po’ cattivello (e comunque da protagonista) che il solito gay fragile e insicuro come se ne vedono tanti.
Thomas è uno dei motori delle storie di Downton Abbey e non sta ad aspettare passivamente lo svolgersi degli eventi. Tra parentesi, la O’Brien mi sta molto più antipatica, il personaggio di Thomas riesce ad essere villain senza diventare bidimensionale: uno dei personaggi più intriganti della serie. E non è poco!
Piccola nota, Downton Abbey ha in comune con Gosford Park lo sceneggiatore (Julian Fellowes), garanzia di qualità.
Mi associo al commento di perles75 : cast di attori di ottimo livello ( qui gli inglesi sono imbattibili , anche la quasi comparsa è di eccellente caratura), storia particolarmente avvincente (aristocrazia e servitù in un contesto democratico ma altamente classista) con plot molto articolato ma mai confuso e incoerente, capacità di fare un affresco di una società ( espressione della propria storia nazionale ) con accenti altamente attendibili. Per quest’ultimo argomento l’unica eccezione non britannica è stato l’americanissimo Robert Altman regista di Gosford Park , eccellente e particolarmente raffinato. Il valletto gay Thomas è il villain della situazione : ma chissà perchè il perfido doveva essere proprio un gay ? Voto 10.
Sicuramente bisogna che piaccia il genere in costume (Gosford Park è riferimento d’obbligo), ma questa serie è costruita perfettamente e pur avendo un cast (complessivamente eccellente) molto ampio non si ha mai la sensazione di dispersione. L’idea dei due mondi paralleli servi-nobili (con i domestici che spesso tengono alla gerarchia più di coloro che servono) legati da tante piccole connessioni è sfruttata alla meglio.
Ha inoltre la non trascurabile particolarità di creare dipendenza: si vuole sempre vedere la puntata dopo!
Molto interessante il personaggio gay, fatto per essere “antipatico” ma non banale, e figura molto attiva negli intrighi del maniero. Voto 10!