Godibile serie poliziesca nordica, precisamente danese, centrata sulla figura della giornalista Dicte Svendsen (una bravissima Iben Hjejle, che da sola riempie lo schermo) che lavora a stretto contatto con la polizia, quasi sempre indispensabile nella risoluzione dei vari casi. La serie è basata sui romanzi gialli di Elsebeth Egholm. Ogni episodio, al massimo due, presenta un differente caso da risolvere. Il legame tra i diversi episodi è rappresentato dalle vicende personali di Dicte, una donna che, giovanissima, è stata obbligata da genitori bigotti e conservatori (Testimoni di Jehovah) a dare in adozione il figlio appena nato. Ad affiancare il capo della polizia John Wagner (Lars Brygmann) abbiamo la brava e bella Bendtsen (Ditte Ylva Olsen, ex ballerina), una lesbica dichiarata molto sicura di sé. Apprendiamo della sua sessualità attraverso i battibecchi scherzosi che intercorrono tra lei e il suo capo Wagner (tipo “Quella te la sei fatta?”), che comunque sembra affascinato dallo stile di vita della Bendsten, che può vantare una lunga serie di relazioni lesbiche. Nel settimo episodio della prima stagione, che racconta di una tragica storia d’amore gay, vediamo Bendsten molto conosciuta ed amata nei locali della comunità gay. Nella seconda stagione seguiremo da vicino la relazione amorosa di Bendtsen, con un nuovo personaggio femminile (sposata) che non possiamo rivelarvi. Un altro filo conduttore della serie è la forte amicizia (etero) che lega Dicte a due sue amiche di lunga data, Anne (Lærke Winther Andersen) e Ida Marie (Lene Maria Christensen). Dicte ha un ottimo legame con la figlia adolescente, un buon rapporto con l’ex marito, un donnaiolo incallito come il collega di Dicte, il fotografo reporter Bo (Dar Salim, visto nel Trono di Spade). Dicte non è la classica bellezza femminile, ma ha un fascino ugualmente irresistibile, sia per gli uomini che la circondano che per gli spettatori che ne rimangono incantati, anche per un carattere forte, al limite dell’arroganza, unito però ad una istintiva saggezza e umanità. Nella prima stagione, interessante anche la capacità degli sceneggiatori di collegare i vari casi alla vita personale di Dicte, cosa che offre alla serie una gradita continuità, nonostante la diversità di casi e di ambienti dove si svolgono. La serie ha già realizzato due stagioni (la seconda è ancora più interessante della prima, con casi che coprono spesso due episodi consecutivi) mentre è già in programmazione una terza stagione. All’estero la serie è gestita da Netflix, ma in Italia, per ora, è programmata sul canale Fox di Sky.
ruolo: Linda Bendtsen
inteprete: Ditte Ylva Olsen
Bravissima poliziotta lesbica dichiarata, capace di scherzare anche sul suo orientamento sessuale, nella seconda stagione ha una interessante storia d’amore con una donna sposata
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