Continua con la seconda stagione la bella, interessante e anche divertente lezione di storia della serie Deutschland, 83 nella prima stagione, 86 in questa seconda, che quindi parte tre anni dopo e che terminerà (sic!) con una terza stagione già programmata. La serie ha già vinto diversi premi, tra cui anche un Emmy, un Peabody Awards e un Premio Adolf Grimme, tutti meritati per la sua capacità di presentarci una serie di eventi politici e sociali realmente accaduti come sfondo di interessanti e varie storie personali di finzione.
Creata dall’americana Anna Winger e dal marito tedesco Jörg Winger con la produzione mista della tedesca UFA Fiction e dell’americana Amazon (che la trasmette in Germania dal 19 ottobre 2018 mentre in Italia è stata acquistata da Sky, in onda su Sky Atlantic dal 19 novembre 2018) la serie è stata venduta in 180 paesi in tutto il mondo ed ha ottenuto ovunque ottime recensioni. Questa seconda stagione può essere seguita anche senza aver visto la prima, grazie a succinte ripresentazioni dei vari protagonisti, ma sicuramente la godrete maggiormente se andate a ripescare la prima stagione disponibile su Sky on Demand.
La serie è molto inclusiva e questa seconda stagione ancora più della prima. Troviamo Rose (Florence Kasumba) e Leonora (Maria Schrader) ormai in una relazione stabile; Tim (Chris Veres) un americano che vive a Berlino Ovest, gay velato, che ora diventa un personaggio fisso della serie (appare in 7 episodi su 10) che diventa amico di Alex (Ludwig Trepte), gay dichiarato che lavora al suo fianco. Ritroviamo anche il gay Tobias (Alexander Beyer) che nella prima stagione aveva fatto innamorare Alex (sebbene fosse già impegnato in una relazione con Felix), un gay tedesco dell’Ovest che ha prestato servizio militare col protagonista Martin prima di essere licenziato. Questi sono anche gli anni dell’esplosione dell’Aids che la serie ci ci presenta con un ampio filo narrativo ben inserito tra le varie vicende raccontate. Questa la sinossi ufficiale: Sono passati tre anni da quando Martin Rauch (Jonas Nay), spia della GDR, si è infiltrato nella Germania occidentale per ottenere l’accesso a informazioni segrete. Ora però sta vivendo una vita miserabile in Angola, dove era stato inviato per punizione, quando la zia Lenora (Maria Schrader) si presenta con una nuova missione. Questa volta si tratta di una negoziazione di armi che dovrebbe portare un sacco di soldi alla Ddr che nel 1986 è sull’orlo di una bancarotta nazionale che solo con grandi difficoltà e affari discutibili si cerca di evitare. Ma anche nella Germania occidentale, la situazione è tesa e minacciosa ad ogni angolo, fino a quando la bomba non esplode. La missione lo porterà in Sud Africa, Angola, Libia, Parigi, Berlino Ovest e infine a Berlino Est. Il grande obiettivo dei suoi datori di lavoro e dei loro capi nei ranghi della politica è la salvezza del socialismo. Questo deve essere raggiunto anche con esperimenti pericolosi in paesi stranieri capitalisti. Nel frattempo Martin deve prendere una decisione personale importante…
Una bella serie, a volte brutale, umoristica, provocatoria, satirica ma quasi sempre sincera. Informativa senza essere didattica, premia sia l’intelligenza che il cuore (cosa rara nelle tante serie spionistiche americane).
ruolo: Lenora Rauch
inteprete: Maria Schrader
Zia e capo del protagonista Martin, 46 anni. Ufficialmente addetta culturale presso l’ambasciata della Germania dell’Est di Bonn, gestisce le attività della DDR in Occidente per l’HVA (Servizio segreto della Germania dell’Est). Campionessa del partito che ha sacrificato la sua giovinezza alla causa, Lenora non si è mai sposata e non ha figli, ora scopriamo qualcosa di più…
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