Derry Girls

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Derry Girls

Ottima serie (comica?) di formazione, disponibile con sottotitoli su Netflix, ambientata nella città di Londonderry, nel 1992, ancora in pieno conflitto nazionalista irlandese, che ci racconta le disavventure tragi-comiche di cinque adolescenti (ma gli attori sono un po’ più avanti con l’età, cosa che stona leggermente) che frequentano il collegio cattolico femminile della città intitolato Our Lady Immaculate College. La serie è creata da Lisa McGee (Being Human, La Regina Bianca) scrittrice di successo in U.K., che si è basata sulle sue esperienze personali (ci racconta figure femminili come nessun maschio potrebbe). Gli attori sono quasi tutti sconosciuti, almeno da noi, tranne Ian McElhinney (il Barristan Selmy del Trono di Spade), che qui ha il ruolo di un nonno falsamente fuori di testa e assolutamente divertente.
Uno dei pregi della serie, che vuole soprattutto divertire, è quello di aver ambientato la storia in Irlanda, sullo sfondo di un conflitto tra cattolici e protestanti, ormai decennale, con due popolazioni che si evitano accuratamente, con militari armati dappertutto e notizie dei video-giornali che parlano di bombe e attentati quasi ogni giorno, senza che tutto questo incida realmente sulla vita quotidiana dei nostri protagonisti, che sembrano spettatori estranei di un conflitto che forse non capiscono (come dice uno studente ucraino al quale sembra tutto così illogico). Da questo punto di vista il film sembra volerci dare una bella lezione di storia: forse al popolo non interessano tanto le diatribe socio-politiche, che sembrano avere l’unico scopo di avvelenarci il sangue.
Nella serie, composta solo da sei episodi di mezz’ora ciascuno (già in produzione una seconda stagione), c’è anche un personaggio omosessuale che si rivela solo alla fine in un godibile coming-out, a voi il piacere di scoprire qual’è (la vicenda ricorda un po’ “Tuo, Simon”).
I cinque liceali protagonisti sono la sedicenne Erin (Saoirse-Monica Jackson), forse la più normale, innamorata di un ragazzo della scuola che nemmeno la considera, sua cugina Orla (Louisa Harland), la più oscura, l’attaccabrighe Clare (Nicola Coughlan) che non vorrebbe mai mettersi nei guai, la bisbetica Michelle (Jamie-Lee O’Donnell), forse la più crudele, sempre disposta a mettere in imbarazzo il prossimo (usa spesso il termine ‘fanny’ che in Inghilterra-Irlanda significa vagina), quasi alcoolista, e suo cugino inglese James (Dylan Llewellyn), che tutti dovrebbero odiare ma che si limitano ad apostrofare come gay (anche se lui ogni volta ripete di non essere gay), visto che è l’unico ragazzo ammesso in una scuola cattolica di solo femmine (è stato mandato lì perchè nella scuola maschile sarebbe stato pestato in quanto inglese). Qualche dubbio arriva anche a noi quando lo vediamo quasi innamorarsi di un bel giovane prete.
Molto ben disegnata la figura della preside della scuola, Suor Michael (Siobhan McSweeney), obbligata al suo ruolo di rigida educatrice ma in realtà più comprensiva di quanto sembri e spesso tagliente nel suo disprezzare tutto e tutti.
La serie vuole soprattutto essere comica, ridicolizzando spesso i suoi protagonisti, tutti bravi ma ciascuno coi suoi difetti che comunque ce li fanno più simpatici. Gli adulti dovrebbero essere quelli seri (hanno sicuramente le battute più intelligenti) e i giovani quelli più menefreghisti (fino a sembrare dei perfetti idioti), ma tutti riescono a farci sorridere.

synopsis

The personal exploits of a 16-year-old girl and her family and friends during the Troubles in the early 1990s.

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