Mini-serie in quattro capitoli (grazie a Netflix che ci permette di godercela tutta d’un fiato) creata e sceneggiata da David Hare (lo stesso sceneggiatore del film “The Hours”), che si avvale dei migliori attori britannici del momento (che probabilmente sono riusciti a trovare il tempo di impegnarsi in questo lavoro grazie alla sua brevità). Dovrebbe essere una serie poliziesca (il tutto si svolge nell’arco di quattro giorni), in quanto parte da un misterioso omicidio con ricerca dei colpevoli ma ben presto ci accorgiamo che quello che interessa all’autore, più della trama (d’altronde ci viene presto mostrato il volto del killer), sono le tematiche ‘collaterali’ alla vicenda, impersonate da un gruppo di persone coinvolte. Così veniamo a sapere che la testimone oculare dell’assassinio è una giovane immigrata, Linh (Kae Alexander), amante del vicario donna Jane Oliver (Nicola Walker), più avanti negli anni. Jane è veramente innamorata di Linh (le dice che è la cosa più bella che le sia capitata nella vita) ma quando il vescovo suo superiore (pure lui gay e con compagno) le chiede di rinunciare a Linh per evitare uno scandalo, si trova davanti ad una scelta difficile. Bellissime e chiare le parole che pronuncia Jane, denunciando l’ipocrisia e la doppia morale della chiesa. Jane è stata in precedenza fidanzata con il politico laburista David Marte (un ottimo John Simm), che ci introduce alla lotta interna al partito laburista sulle tematiche dell’immigrazione, dove anche qui dominano ipocrisia e tornaconti personali. Le istituzioni entrano in scena anche con una storia di militari e politici, dove la corruzione e le ambizioni personali sono la guida sotterranea di comportamenti gravemente illeciti. Anche la protagonista Kip Glaspie (una superlativa Carey Mulligan) deve vedersela con superiori più attenti alla loro carriera che alle investigazioni… Si potrebbe obiettare che abbiamo troppa carne al fuoco, che forse c’era materiale e personaggi per riempire un numero assai maggiore di episodi, ma il nostro giudizio rimane assolutamente positivo, con un’attenzione che non viene mai meno, che anzi cresce di episodio in episodio. All’inizio del quarto ed ultimo episodio ci chiedevamo come avrebbero fatto a darci tutte le risposte che attendevamo, che invece sono puntualmente arrivate, accompagnate sempre da ottimi dialoghi e da un’ottima fotografia, per non ri-sottolineare la bravura degli interpreti.
ruolo: Linh Xuan Huy
inteprete: Kae Alexander
Giovane immigrata asiatica compagna del vicario Jane che ama e vede in lei l’unica sua salvezza
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