“I Cesaroni” è la serie che ha sdoganato, nella nostra tv, la famiglia allargata, procurandosi non pochi attacchi dal pubblico delle casalinghe bigotte (si spera che adesso, sollecitate da Franceso, siano più comprensive), spinta soprattutto dalla sagacia di due autori gay come Ricci e Forti (poi l’hanno abbandonata perchè “capivamo che non era la nostra strada”). La strada dei Cesaroni resta quella di una telenovela (deriva da una serie spagnola), dove ad ogni giro di pagina (per non dire di scena) si scopre un figlio segreto, un amore tradito, un’altro che sboccia, ecc., coinvolgendo nel pressing intere famiglie, giovani e adulti, e adesso (finalmente) anche etero e gay. La critica più pungente ha detto che la tematica gay viene “inserita quando le idee degli sceneggiatori s’annebbiano per usura, allora si estrae l’omosessualità come fosse il jolly che salva la partita” (Il Messaggero Veneto). Cosa che sembra confermare Claudio Amendola (Giulio Cesaroni), il capostipite della saga, quando spiega che con l’introduzione della tematica gay “s’intende dare più spessore e complessità alla storia che nelle ultime stagioni avrebbe sofferto un calo di pubblico per un eccesso di leggerezza”. In verità la serie aveva già avuto un personaggio omosessuale, interpretato da Alessandro Gassman nel ruolo di Oreste che nella seconda stagione appariva in un paio di episodi, tentando un suicidio. Ora invece il nuovo personaggio gay, Annibale, interpretato da Edoardo Pesce (Ruggero Buffoni in ‘Romanzo criminale – La serie’), è un avvocato in perfetta armonia con se stesso, si è addirittura sposato in Spagna col suo compagno Luigi, avvocato pure lui, col quale gestisce uno studio legale. Tutto questo verremo a scoprirlo nei primi episodi della sesta stagione. Nel primo episodio, dove non si parla mai di omosessualità, ci viene mostrato sul finale, a sorpresa, un bacio tra Annibale e Luigi, inquadrato di sbieco, con in primo piano la nuca di Luigi, nascondendo volti e labbra, così da non scandalizzare troppo (sic!). L’episodio ha avuto ottimi ascolti ( 4 milioni 781 mila spettatori e il 20,8% di share), confermando che il tema omosessualità, anticipato da molti media, può incuriosire e attirare l’attenzione del pubblico. In effetti la serie, senza uscire dal suo genere (come dicevamo un mix di sit-com e telenovela), risulta vedibile, a tratti anche divertente, e gli attori, sia giovani che adulti, sono in parte, mai troppo macchiette (con qualche eccezione) o stereotipi. Il nostro Annibale (nome che contrasta con Giulio, Cesare e Augusto, tutti imperatori dell’Antica Roma, mentre Annibale era il nemico numero uno dell’Impero, ma che potrebbe anche essere un omaggio al film gay “Figli di Annibale”) è infatti una persona perbene, affermata nel lavoro e nella vita privata. Edoardo Pesce lo presenta così: “Tra me e mio marito c’è un rapporto consolidato d’amore, complicità e solidarietà. Ho cercato di rendere la normalità del mio personaggio senza mai andare sopra le righe. E quando finalmente Annibale lascerà emergere la sua “Cesaronità” vi assicuro che il risultato sarà esilarante”. Ricordiamo che questa sesta stagione, di soli 12 episodi, dovrebbe essere l’ultima, ascolti permettendo, ma quasi sicuramente con Claudio Amendola.
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