Big Little Lies è una miniserie americana creata da David E. Kelley basata sull’omonimo romanzo di Liane Moriarty del 2014 che originariamente doveva essere un film. Celeste (Nicole Kidman), Jane (Shailene Woodley) e Madeline (Reese Witherspoon) sono tre amiche e madri alle prese con i piccoli e grandi problemi quotidiani. Madeline soffre perché la figlia sta crescendo a fianco della nuova compagna dell’ex marito, Jane è una madre single determinata a rintracciare il padre di suo figlio, mentre Celeste subisce gli abusi del marito. Le loro vite vengono scosse da un brutale omicidio, avvenuto durante una riunione per i genitori nella scuola frequentata dai lori figli. Nella serie, come nel libro, abbiamo il personaggio di Tom (Joseph Cross, “Correndo con le forbici in mano”), il gentile e raffinato proprietario del bar sulla spiaggia frequentato dalle tre protagoniste, che viene ritenuto gay (lo vediamo solo in due episodi). Nel cast troviamo, presenti (sullo sfondo) in tutti i sette episodi, gli attori Larry Sullivan e David Monahan, che anche nella loro vita reale sono una coppia gay (nel 2015 hanno adottato un figlio ed erano la famiglia gay protagonista della pubblicità Campbell Soup). Nella serie interpretano rispettivamente Oren e Bernard, genitori di un alunno della scuola elementare di Monteray. Tutti i sette episodi della serie sono diretti da Jean-Marc Vallée, regista gay-friendly che ci ha regalato film gay come C.R.A.Z.Y. e Dallas Buyers Club. Intervistato da FilmTv ha dichiarato: “Il tema principale di questa serie è l’abisso che separa l’apparenza di un matrimonio e la realtà. La famiglia di Celeste è esemplare: tutto è perfetto – lei, suo marito, i suoi figli e la sua casa sono splendidi -, ma dietro la facciata c’è una moglie che vive nel terrore e un marito che alterna eccessi d’ira a sensi di colpa… In questa serie mi ha attratto il fatto che fosse tutta al femminile, soprattutto, ho apprezzato che Reese e Nicole, qui anche produttrici, abbiano guardato a questo progetto senza esigere una regista donna. Ho scoperto solo dopo quanto fosse straordinario dirigere attrici della loro levatura… Mi piace lavorare con HBO perché non c’è sostanziale differenza tra fare cinema e fare tv per HBO; la qualità, i ritmi e il modo di girare una serie sono gli stessi di un film”
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La prima stagione è ottima. Cinque madri appartenenti a classi sociali diverse, hanno i figli che vanno nella stessa scuola. Tutto comincia con un atto di bullismo tra bambini. Ne nasce un putiferio per le famiglie coinvolte ed è lì che viene fuori ciò che prima era celato. Tante cose succedono tra le mura domestiche. Nella famiglia di Celeste, in particolare, succede qualcosa di terribile, che nessuno immaginava.
Il cast all star dimostra tutta la sua potenza. Shailene Woodley, nonostante sia un’attrice in erba rispetto alle altre, esce a testa alta dalla competizione. La amo dalla VITA SEGRETA DI UNA TEENAGER AMERICANA e tifavo per lei.
La seconda stagione vede l’ingresso di una Maryl Streep che si impadronisce della scena. Non si capisce bene se interpreta la nonna pazza o la nonna crudele, ma Celeste e le sue amiche si uniscono per contrastarla. Sono sempre felice di vedere un’alleanza tra donne.
La seconda stagione risulta meno coinvolgente della prima; ad ogni modo, mi sento di consigliare questa serie, anche solo per vedere all’opera una portentosa squadra di attrici.