La serie si basa sull’omonimo film australiano del 2010 (nominato sia ai Golden Globe che agli Oscar). L’adattamento seriale è del leggendario produttore tv John Wells (“Southland,” “Shameless”). La storia ricalca quella del film, una madre matriarca che tiene stretti a sè i suoi quattro figli (nel film era più in rilievo anche un rapporto incestuoso) e il 17enne nipote J rimasto senza madre, morta per overdose, guidandoli e spingendoli ad azioni illegali, una vera e propria banda criminale a gestione famigliare. Di nuovo c’è, abbastanza in rilievo, la componente gay (ma anche lesbo in una scena che coinvolge la madre), con uno dei fratelli, il più giovane (e carino), che vive la propria omosessualità in modo clandestino. Si chiama Deran (interpretato da Jake Weary, il bel Cyrus di Pretty Little Liars) ed ha una storia segreta con Adrian (Spencer Treat Clark visto in “Agents of S.H.I.E.L.D.), anche lui appassionato di surf, che però non ha paura a rivelarsi e vorrebbe che anche Deran si dichiarasse in famiglia. Nel corso della prima stagione la storia con Adrian si complica, mentre veniamo a scoprire, insieme a lui, che la sua omosessualità non è un segreto per i fratelli (uno dei quali, Craig, cerca anche di aiutarlo nel suo rapporto con Adrian). Ci aspettiamo presto un coming out ufficiale con la madre, che sicuramente non si allarmerà. La serie ci regala spesso bellissime scene di surf e ancora più spesso ci mette davanti i protagonisti maschili a torso nudo (ma anche dei bei posteriori), tutti palestrati ed abbronzati, una vera festa per gli occhi. Una serie leggermente superiore alla media, grazie ad ottime interpretazioni e ad una sceneggiatura che cerca di approfondire il retroterra dei vari personaggi, facendoci andare oltre al già visto. Così abbiamo molto ben tratteggiata la difficoltà dell’adolescente J, ragazzo sveglio (fin troppo), diviso tra il desiderio di vendicare la madre morta e quello di ritrovarsi una famiglia, anche se forse non è proprio quella che ognuno vorrebbe avere. La madre, un’ottima Ellen Barkin che abbiamo apprezzato nel recente “The New Normal”, ha anch’essa una storia da riscattare, con madre morta di overdose quando lei aveva solo 12 anni. Il figlio Pope (Shawn Hatosy, Southland) ha passato tre anni in prigione (dove sicuramente è stato seviziato) proteggendo i fratelli, ha problemi mentali, è innamorato della moglie del fratello, ed è la mano armata della madre che gli fa fare i lavori più efferati. Craig (Ben Robson, Vikings) è un mangiafemmine con problemi di droga, forse il più insicuro e per questo sempre pronto a farsi trascinare dai fratelli, ai quali è forse il più legato (ha capito che Deran è gay e cercherà di aiutarlo). Baz (Scott Speedman) è figlio adottivo, probabile amante segreto della madre (ma la serie non spinge su questo tasto), sposato con figlia, la moglie è in disaccordo con la suocera (per tanti motivi), ma ha anche un’altra famiglia clandestina (ma non troppo) e sicuramente è la testa più pensante del gruppo, una persona della quale la madre non potrebbe fare a meno (e farà di tutto per tenerselo stretto). La serie è disponibile, doppiata, dal 9 novembre 2016 in streaming su Infinity TV.
ruolo: Adrian
inteprete: Spencer Treat Clark
E’ l’amante segreto di Deran, ma è gay dichiarato e sereno, come vorrebbe che fosse anche Deran. Difficile per lui portarsi addosso anche il peso della famiglia criminale di Deran.
Non male la prima stagione voto 3/5