Dopo 16 anni di grande successo, la serie 24 inserisce la prima coppia gay nel cast dello spin-off “24: Legacy” che parte il 2 marzo sul canale Fox di Sky. Nel passato avevamo avuto solo la presenza dell’assassino bisessuale Mandy, adesso abbiamo la storia di Andy Shalowitz, uno dei personaggi principali, interpretato da Dan Bucatinsky (era il giovane sposo gay di “Scandal”, produttore e attore gay dichiarato sposato con lo sceneggiatore Don Roos, col quale sta crescendo due figli), e del compagno Tom Locke, interpretato da Bailey Chase. In verità veniamo a conoscerli meglio quando Andy, parlando con l’analista di computer Mariana, le confida di aver rotto con Tom perchè questi era spaventato dall’idea di avere una relazione gay visibile, cosa che secondo lui avrebbe messo a rischio la sua carriera. Mariana gli risponde con “Mamma mia, ma in che anno pensa di stare vivendo?” e Andy aggiunge: “Ma sai, dietro le porte chiuse, quando discutono sulle promozioni, la cosa può avere un peso, almeno questo è quello che pensa Tom”. Il creatore e produttore Manny Coto ha specificato che la serie inizia come se fosse scritta da Trump ma finisce come se fosse scritta da Hillary. Ricordiamo che la casa di produzione Fox, secondo quanto analizzato da GLAAD, è al secondo posto tra i broadcast che inseriscono il maggior numero di personaggi stabili LGBT (nel 2016 hanno raggiunto il 6,8% di tutti i personaggi).
“24: Legacy” è un nuovo capitolo della serie 24 che si è conclusa nel 2014 con “24: Live Another Day”, ed ha luogo tre anni dopo in Washington, D.C.. Il produttore Howard Gordon è lo stesso di Homeland e questa serie promette lo stesso impegno politico (difficile da mantenere, almeno dopo aver visto i primi episodi, un po’ superficiali). Anche qui abbiamo una sola missione per l’intera stagione, narrata in tempo reale, con il compito di distruggere le cellule terroristiche insorte dopo l’uccisione di un loro leader, eliminato proprio dal protagonista. La serie si compone solo di 12 episodi di quasi un’ora ciascuno. Il team di autori e registi è lo stesso di 24 ma i protagonisti sono tutti nuovi. L’eroe è Eric Carter (il successore di Jack Bauer, alias Kiefer Sutherland, interpretato da Corey Hawkins), un soldato che torna dalla guerra e diventa un agente della CTU. Eric ha eseguito il suo incarico militare e pensa che la missione sia finita. Invece è solo l’inizio, perché i seguaci del terrorista a cui aveva dato la caccia lo braccano, e lui deve reagire. Il produttore Gordon spiega: “Ci siamo ispirati alla realtà, basandoci su un articolo che descriveva il destino delle Forze speciali coinvolte nella cattura di Osama Bin Laden. Tornati negli Stati Uniti, questi soldati sono stati costretti a cambiare nome, a vivere sempre in guardia, col timore di rappresaglie… L’attualità condiziona sia il pubblico sia la critica. Basti ricordare lo scandalo delle violenze di Guantánamo: la notizia trasformò Jack Bauer e i suoi metodi in qualcosa di molto difficile da digerire. Ma sono contento, e mi sento fiero, di produrre serie in grado di sollevare dibattiti, per quanto ostico sia l’argomento, perché che le persone sappiano cosa accade nel mondo e cerchino di prendere posizione è il fondamento della democrazia”.
Serie TV ad alta suspance. Voto 4/5