Film sulla memoria in cui l’omosessualità di 4 personaggi è forse legata al rifiuto di crescere e di emanciparsi dai paradisi dell’infanzia e dell’adolescenza. Il regista cerca di approfondire le difficili psicologie dei protagonisti, con un tono, uno stile, una semplicità narrativa pungenti ed indimenticabili. Quando il film uscì colpì al cuore tutti gli omosessuali che corsero a vederlo e rivederlo. La critica invece, forse sconcertata dalla chiarezza e normalità con cui l’autore trattava l’omosessualità, rimase assai fredda e anche in seguito ha sempre trattato abbastanza male il regista che meriterebbe invece di essere rivalutato. Oltre l’eleganza figurativa concorrono alla perfetta realizzazione del film sia la bravura degli attori che l’indovinata colonna sonora. Da rivedere con nostalgia.
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Il tema centrale del film è quello della difficoltà dei protagonisti di distaccarsi dalla loro infanzia e dai ricordi che la rappresentano. L’omosessualità dei personaggi è si presente, ma mi pare il secondo tema. Il film comunque non mi ha fatto eccessivamente impazzire …
nelle campagne veneziane i ricordi si rincorrono nella follia di stravaganti personaggi, tra effetti di chiaro/scuro, il regista ci racconta una storia triste, maliconica. Eccellente l’interpretazione della Melato, come sempre. Impegnativa la visione, ma molto interessante.
Senza infamia e senza lode, un film di interesse, più che altro, sociologico e affettivo – suppongo – per la comunità glbt. Sicuramente ben recitato – su tutti spicca la Melato che da sola vale la visione. Penso che il film abbia ispirato Ozpetek, per lo meno, si potrebbe tracciare un’ideale linea di evoluzione culturale che arriva fino a ‘Mine Vaganti’. Nota di encomio al grande Erlan Josephson, attore feticcio di Bergman, da poco scomparso, che anche in questo caso fa la sua bella figura con un’interpretazione mai divistica, misurata e densa di dettagli.
Che bel film!
Imperdibile….Intimo, onirico, delicato e al tempo stesso profondo….
Purtroppo non e’ facile da recuperare ma e’ un film assolutamente da vedere. Estremamente coraggioso per quegli anni in Italia, tratta di amore omosessuale con grande delicatezza ed eleganza senza pero’ risparmiare la crudezza visiva di eventi e traumi della vita. Superbi gli attori (Giorgi e Melato su tutti). Unico neo l’insistenza un po’ mielosa dell’Amarcord del protagonista.
Bello, lirico nostalgico e poetico, e forse è questo il limite del film, cioè il compiacimento un po’ troppo esteta del tutto.
Comunque un film da vedere che non lascia per nulla indifferenti.
Bellissimo nostalgico film in cui ci si abbandona spesso alla memoria dei ricordi d’infanzia mentre si affronta, con qualche difficoltà, la vita.
La rappresentazione magistrale di un ambiente agreste quasi del tutto scomparso dove trovano spazio semplicità e buonumore e la bravura di tutti gli interpreti convincono che siamo di fronte a un quasi capolavoro.
La lucidità con cui Brusati affronta i temi nei suoi film ne fanno un autore unico, troppo sottovalutato da critica e pubblico italiani.
Da non perdere!