“Dice che viene da un paese troppo grande per lei, senza confini, c’è solo acqua intorno. Dice che le piace e si diverte a Parigi, che finalmente respira. Credo che abbia trovato il suo giusto approdo, come se fosse naufragata qui”. Hannah è un’australiana in cerca di libertà ma soprattutto in cerca di liberare il proprio corpo frequentando il maggior numero di donne possibile. Dentro di sè Hannah sa che ha bisogno di molto di più ma non è disposta ad accettare limitazioni o confini. A Parigi un amico cerca di corteggiarla senza risultati. Il corpo di Hannah è a Parigi ma la sua testa è ovunque. Il film era stato selezionato per la Saisons Parisiennes di San Pietroburgo del 2012 ma dopo la promulgazione della legge contro la propaganda omosessuale, la direttrice del Festival comunicò alla regista che non poteva mettere in programma un film che presentava in modo positivo la vita omosessuale di Parigi, avrebbe messo a rischio gli altri film, l’intero Festival e il suo avvenire professionale in Russia. Questa esperienza ha indotto poi la regista a recarsi a San Pietroburgo dove è riuscita (con molta difficoltà) a incontrare una coppia lesbica ed ha girato clandestinamente un film, “Spasibo”, che denuncia il tentativo di seppellire il mondo gay in Russia.
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