Davide e suo fratello Loris, vivono ad Agro, un paesino del nord Italia. Figli di un industriale della zona, i due lavorano nella fabbrica di passamaneria di famiglia. Davide ha diciotto anni ed è gay, Loris ha quasi trent’anni e non ha idea che suo fratello sia omosessuale, per lui l’unica cosa che conta è il calcio, anzi, l’Inter. E proprio per seguire in trasferta la sua squadra del cuore che Loris chiede a Davide di andare con lui a Barcellona a vedere la partita. In Spagna, Davide conosce Andy, cileno ed ecologista convinto, di cui si invaghisce al primo sguardo; Andy invita Davide ad andare con lui a Santiago e il ragazzo non puo fare a meno di seguirlo, abbagliato forse, dall’illusione di una fuga d’amore. Arrivato in Cile, Davide entra in contatto con un mondo a lui del tutto nuovo, fatto di lotte ecologiste e di attivisti a capo dei quali c’è Ana, l’ex ragazza di Andy. Nonostante la delusione amorosa, Davide decide di rimanere a Santiago e di iniziare una nuova vita lontano dal provincialismo di Agro. Poi, inaspettatamente, Loris si presenta a Santiago nel tentativo di riportarlo a casa. Un viaggio iniziatico che porterà i due fratelli verso il ghiacciaio della Laguna San Rafael alla ricerca di Andy, in chilometri e chilometri di convivenza avventurosa… Opera prima di Alessandro Lunardelli presentata in anteprima al Festival del Film di Roma nella sezione Alice nella Città l’8 novembre 2013. Interrogato da Yahoo! Sul suo ruolo gay in questo film, Filippo Scicchitano ha detto: “Sì. Interpreto un ragazzo complesso e sensibile. Un ruolo non facile ma mi piace mettermi alla prova. Sono una persona schiva, custodisco profondamente le mie emozioni, ma so ritrovarle quando recito. Questo film è un’avventura speciale, è una storia on the road, siamo stati in Cile e tra poco vado in Patagonia. Un ruolo difficile perché ritengo che, per molti versi, gli omosessuali abbiano una sensibilità diversa, più aperta e più affinata rispetto agli eterosessuali”.
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Concordo con i commenti precedenti. Un film del tutto inutile e banale. Il personaggio di Scicchitano del tutto scialbo; gli altri sempre un po’ troppo sopra le righe (quasi tutti irritanti, facce da schiaffi, da prendere e “mandare… a lavorare”). Mai vista, in un film a tematica gay, una scena di coming out più vacua e insensata di quella di questo film! E comunque la tematica gay qui è davvero trattata molto male.
Il solito inutile film italiano che non sta in piedi, non dice nulla, non ha coraggio. La superficialità e cretineria dei personaggi, in particolare quello di Luca Marinelli è molto irritante. Non bastano le buone vedute per risollevare un film.
Film ricco di spunti interessanti ma che non trovano sbocco , rimangono vaghi e incompiuti a causa di una sceneggiatura traballante. Il personaggio gay di Scicchitano ad esempio è del tutto grigio , non approfondito così come anche quello del fratello macho Loris , così com’è raccontato , è del tutto incredibile. Unica battuta divertente di Scicchitano : dichiararmi gay a mio fratello ? Sei matta ? Mi porterebbe dall’esorcista. Voto 6
ciao a me non e’ piaciuto :
storia non credibile . Ho avuto l’impressione che tante scene non centrassero nulla con la storia gia inesistente…
e la tematica inesistente..se un film e’ a tematica perche ‘uno dice sono gay..allora..:(
belle le immagini e fotografia..