Varie
A sensitive teenager learns to navigate the soaring highs and perilous lows of adolescence in The Perks of Being a Wallflower, a powerful and affecting coming”of”age story based on the wildly popular young adult novel by Stephen Chbosky. Starring Logan Lerman (Percy Jackson and the Olympians), Emma Watson (the Harry Potter franchise) and Ezra Miller (We Need to Talk About Kevin, Another Happy Day), The Perks of Being a Wallflower captures the complexities of growing up with uncommon grace, humor and compassion. It’s 1991 and academically precocious, socially awkward Charlie (Logan Lerman) is a wallflower, always watching from the sidelines, until a pair of charismatic seniors take him under their wing. Beautiful, free”spirited Sam (Emma Watson) and her fearless stepbrother, Patrick (Ezra Miller), shepherd Charlie through new friendships, first love, burgeoning sexuality, bacchanalian parties, midnight screenings of The Rocky Horror Picture Show and the quest for the perfect song. At the same time, his English teacher, Mr. Anderson (Paul Rudd) introduces him to the world of literature, sparking his dreams of becoming a writer.!! But even as Charlie thrives in his new, more grown”up world, the pain of his past—which includes, his best friend Michael’s recent suicide and the accidental death of a beloved aunt—lurks just below the surface. As his older friends plan to leave home for college, Charlie’s precarious equilibrium begins to crumble, and at the root of his sadness is a shocking revelation. (dal sito ufficiale del film)
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I voti Metascore della critica americana:
100 – Entertainment Weekly Owen Gleiberman
The movie is tough-minded: It zeroes in on Patrick’s anger at dating a closeted football star, and it doesn’t let Charlie off the hook for his cruelty or self-pity.
88 – Chicago Sun-Times Roger Ebert
It offers the rare pleasure of an author directing his own book, and doing it well. No one who loves the book will complain about the movie, and especially not about its near-ideal casting.
75 – Rolling Stone Peter Travers
Perks deserves points for going beyond the typical coming-of-age drivel aimed at teens.
75 – New York Post Lou Lumenick
The acting is first-rate, and remarkably there’s no sense that the sometimes tough material (which barely skirts an R rating) has been watered down to make it more palatable for a wider audience. I just wish Chbosky had changed that terrible title for the movie.
70 – Los Angeles Times Betsy Sharkey
Back in the director’s chair for only the second time, the filmmaker, like his main character, is a little unsteady on his feet. But thanks to his stars, the film – like the book – is a smartly observed study of a troubled teen’s first year in high school.
63 – USA Today Claudia Puig
While there are humorous and poignant moments, this angst-filled story of tender kisses, awkward dances, friends drifting apart, kindly English teachers, unrequited crushes and drug-addled partying has a nagging sense of deja vu.
60 – The New York Times Manohla Dargis
The results are likable, unsurprising and principally a showcase for the pretty young cast, notably Mr. Miller, who brings texture to his witty if sensitive gay quipster.
60 – New York Daily News Elizabeth Weitzman
Lerman is suited to the title role in that he plays Charlie as wide-eyed and rather unmemorable. Watson doesn’t seem entirely relaxed as an American teen, though she does serve as a lovely first crush. Among the adults making brief but notable appearances is Paul Rudd, as a sympathetic English teacher.
55 – NPR Mark Jenkins
It’s populated by characters who are just too good to be plausible.
50 – The Hollywood Reporter
A heartfelt but rather generic coming-of-age dramedy.
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CRITICA:
A 24 anni ha diretto il suo primo film, subito proiettato al Sundance Film Festival. A 29 anni ha pubblicato il romanzo epistolare ‘Ragazzo da parete’, edito da MTV Books e diventato in breve tempo un best seller. A quarant’anni passati, Stephen Chbosky è stato adesso chiamato da John Malkovich a dirigere per lo schermo quel suo libro di successo, chiudendo finalmente il circolo. Protagonista, un adolescente che a scuola deve subire i bullismi dei compagni, si concentra sui libri, ma incontra le persone che possono cambiare la sua vita: uno studente smaccatamente gay e la sua sorellastra, compagni al tempo stesso sofferenti e audaci che lo coinvolgono nelle loro esistenze e lo aiutano a trovare un proprio percorso liberatorio. Il tutto ambientato all’inizio degli anni ’90, quando ancora le colonne sonore di amori e amicizie venivano romanticamente scambiate su compilation in musicassetta. ‘Noi siamo infinito’ è del resto un film che ammucchia un bel po’ di cliché del romanzo di formazione: dal solito amico suicida alla rivelazione di un trauma infantile stile tv-movie, dall’immancabile riferimento al giovane Holden fino agli spettacoli del Rocky Horror Show. Teen-movie sì, ma con ambizioni! (R. Venturelli, La Repubblica)
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Al liceo Charlie, 15enne depressivo, è vittima del bullismo. Però trova due amici diversi dal modello dominante: i fratellastri Patrick, gay dai vari talenti, e Sam, fanciulla complicata. All’inizio sembra uno dei teen-movie che l’America ci ammannisce a dosi industriali; dopo un po’ invece si rivela uno dei film più sensibili sui problemi degli adolescenti visti da tempo in qua. L’azione si svolge negli anni ’80 e include l’esibizione dei tre protagonisti in una messa in scena teatrale (con retroproiezione del film) del “Rocky Horror Picture Show”. (R. Nepoti, La Repubblica)
Vita di un gruppo di ragazzi problematici che al giorno d’oggi si chiamerebbero “sfigati”. In realtà sono dei ragazzi che crescono, che affrontano delle difficoltà e che matutano. Molto bello il rapporto professore-alunno (Charlie); ma anche la storia di Patrick, il ragazzo omosessuale che vive la sua sessualità apertamente, ma vive sempre storie sfortunate. E infine la vera storia protagonista del film e cioè la non storia di Sam e Charlie. Lei aspetta che lui si dichiari, ma lui non lo fa perchè pensa che lei non lo vuole; la dichiarazione viene alla sera prima che lei parta per il college …
Il film mi è piaciuto, anche se non lo ritengo un capolavoro. Comunque la recitazione degli attori ti fa appassionare e la trama è coinvolgente.
Non vedo il motivo di tanto sensazionalismo. Mi sa di già visto, banale e scontato. Un mix dei vari teen-movies che l’america, e non solo, ha già prodotto e messo in commercio da tempo. Il cosiddetto “segreto/trauma del passato” secondo me non è stato ben spiegato, viene “usato” come facile ripiego della trama.
[…segue] Ma soprattutto la cosa che più ho apprezzato è il senso di liberazione. Tutto il film, pur presentando persone problematiche, inizia con l’inizio del miglioramento. Un miglioramento faticoso, sofferto, che a volte rimane nascosto dietro l’angolo facendoci dubitare del suo arrivo, ma di cui si sente l’odore fin dalla prima scena. Tutti i problemi, per tutti e tre i protagonisti, sono in realtà già passati: il trauma infantile di Charlie, lo sfasamento della prima adolescienza di Sam, il periodo nero dell’accettazione dell’omosessualità per Patrik… sono già alle spalle. Quello che il film ci racconta è il doverli metabolizzare e imparare a fare i conti con le conseguenze e scoprire come andare oltre.
Questo secondo me da al film una sua cifra particolare, che lo discosta da altri film, presenti in gran numero, che trattano le tematiche dei problemi dell’adolescienza.
Film decisamente riuscito, a mio parere. Certi temi, forse non particolarmente originali, sono raccontati con molta poesia: ottime le musiche, bravissimi davvero gli attori, sceneggiatura misurata e sempre perfetta. E poi la svolta nel finale, che da senza dubbio al film uno “spessore” in più… (spoiler) ho sinceramente apprezzato il modo delicato con cui hanno saputo trattare un tema tanto scottante quanto, purtroppo, a volte abusato (passatemi il gioco di parole con “abuso”), e perché mette in luce un risvolto della situazione che solitamente viene trascurato, la “complicità” delle vittime (complicità che non va considerata come condivisione della colpa ma come riprova di purezza ed ingenuità). Complicità da cui il protagonista si scrolla nel passaggio tra l’iniziale “era la mia persona preferita” al “credo fosse matta” sul finale.
[2/2] NOI SIAMO INFINITO non è un capolavoro, ma ho un giudizio molto positivo su entrambe le versioni, e il film è meglio del libro. L’autore segue il racconto nelle linee generali, per distaccarsene e poi riaccostarsene nei momenti salienti. Il personaggio principale, che nel romanzo era fin troppo simile a Holden Caulfield (molto infantile per la sua età), cambia in modo radicale. Anche gli altri personaggi subiscono una mutazone, tra i quali senz’altro Patrick, che nel libro non viene descritto come il gay completamente visibile della versione in pellicola. Direi, tirando le somme, che Chbosky con gli anni è maturato e si è distaccato dal Giovane Holden. Ha narrato una storia di adolescenti in modo coninvolgente, affidandola ad un ottimo cast. Leggo sopra l’articolo di Renato Venturelli: ” ‘Noi siamo infinito’ è del resto un film che ammucchia un bel po’ di cliché del romanzo di formazione”. Vorrei precisare che il libro “ammucchia”, il film utilizza i cliché con intelligenza.
[1/2] Non parto mai dal presupposto che “il libro è meglio del film”. La letteratura e la cinematografia sono due mondi che si sfiorano, ma non si sovrappongono; perciò vanno giudicati separatamente. Inoltre, è pacifico che opere letterarie mai ritenute capolavori, hanno fornito materiale per alcuni capolavori del cinema (SHINING, VIA COL VENTO, IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI sono i primi titoli che mi vengono in mente).
Molto, molto bello e l’adolescenza si conferma, in arte, campo di sterminate, infinite, dolci e crudeli riflessioni.
Molto bello il modo in cui viene trattata l’omosessualità del co-protagonista, senza alcuna scelta effettistica, ma come controparte omo del dolore universale di gente che sta formando la propria personalità. Bellissima la sceneggiatura (non una parola fuori posto) e la colonna sonora (indimenticabile la sequenza in macchina, sulle note di bowie).
Consigliato! Voto 8
Bellissimo film. Non avevo letto il libro, lo faro’ al piu’ presto.
Appena visto al cinema. Un film denso e “impegnato” sull’adolescenza, la ricerca di un’amore e la sua accettazione incondizionata pur temendone il rifiuto dagli altri. Molto significativo il senso del bacio nelle sue sfumature (costretto, voluto e desiderato nonché imprevisto ma pegno di fedele amicizia). Può risultare urtante il dramma che nasconde il protagonista, il “diverso” per emblema, e il cui tema viene trattato con delicatezza. Voto: 8.
Se volete guardarlo, cercate su google streamcinematv ,oppure cercatelo più rapidamente su facebook , c’è la pagina che rimanda al sito.Cliccate su primo tempo e il film parte.Tutto legalmente.Lo stesso sito si aggiorna
ogni settimana con le uscite dei film in sala.
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