Sit-com statunitense di successo, in onda su CBS dal 19 settembre 2011 e trasmessa in Italia dal canale pay Mya dal 21 maggio 2012. Le protagoniste sono Max (solitamente un nome maschile) e Caroline, due ragazze agli antipodi, entrambe a corto di soldi, che lavorano in una tavola calda nei bassifondi di New York.
“L’incontro tra due ventenni squattrinate avviene in un modesto ristorante dove Max lavora come cameriera (il suo impiego serale, quello diurno è fare da baby sitter a Brad e Angelina, i gemelli di una insulsa socialite della city): quando il giovane e impacciato manager del locale ingaggia Caroline, una biondissima ed elegantissima figlia di papà che si è trovata improvvisamente in cattive acque dopo l’arresto del danaroso genitore, Max non riesce a crederci, ma finisce presto per prendere sotto la sua ala protettiva la coetanea in disgrazia, accogliendo lei e il suo cavallo Chestnut – unico residuo della sua ricchezza – nel suo piccolo e caotico appartamento.
Caroline, tra l’altro, è tutt’altro che una sprovveduta, ha una brillante carriera accademica alle spalle e un notevole fiuto per gli affari, ereditato dal padre ora detenuto, e ben presto architetta un piano per fare fortuna vendendo i deliziosi dolcetti sfornati ogni mattina l’industriosa Max. Queste le premesse narrative di Two Broke Girls, una comedy multicamera dall’impianto assolutamente tradizionale, senza fronzoli nella scrittura o nella realizzazione, cucita addosso a due giovani e graziose protagoniste che sono antitetiche nel background come nell’aspetto e nell’atteggiamento: bruna, voluttuosa e sboccata Kat Dennings, bionda, sottile e raffinata Beth Behrs. Il contrasto tra due mondi è ovviamente alla base dello humour dello show, che invece individua il suo cuore emotivo nella sfera personale delle due regazze e nella solidarietà reciproca che permette alla loro amicizia di trovare terreno fertile, non senza qualche difficoltà. Con l’altra metà dell’universo, invece, 2 Broke Girls non è particolarmente indulgente: la rappresentanza maschile – con l’eccezione di un simpatico cassiere a cui Max è devota, e, ovviamente, di Chestnut – è limitata a un cuoco viscido e sessuomane, a uno stolido boss, e a un ex boyfriend dagli appetiti inopportuni. D’altronde, anche senza voler scomodare Freud, è cospicuo il peso dell’assenza dei rispettivi padri, uno dietro le sbarre e l’altro mai conosciuto. Non che in fatto di figure materne le nostre Max e Caroline siano messe meglio, beninteso: è anche per questo che la strana coppia (più coinquilino quadrupede) diventa presto una piccola calorosa famiglia.” (A.Starace, Movieplayer.it)
Inseriamo questa sit-com nel nostro database perchè, pur non contemplando personaggi LGBT dichiarati, si presta facilmente ad un sottotesto lesbico. La relazione tra le due protagoniste, interpretate da due attrici che manifestano un’ottimia alchimia, potrebbe intendersi benissimo come una sottile storia d’amore, ma gli autori della commedia ci tengono a sottolineare che si tratta solo di amicizia moderna. L’autrice e produttrice Whitney Cummings spiega così: “Alcuni personaggi della serie hanno una sessualità fluida, vuol dire che non fanno riferimenti ai generi, s’innamorano di persone. Capisco che solitamente si parla di bisessualità, ma questa cosa ci appare come troppo calcolata. Ci piace di più pensare a persone che s’innamorano di persone” (intervista di Afterellen). Da notare che Michael Patrick King, creatore con la Cummings della serie, è gay dichiarato (con alle spalle opere come “Sex and the City”) e la sceneggiatrice Liz Feldman (The Ellen DeGeneres Show) è lesbica dichiarata. Facile capire come, al di là di protagonisti lgbt, la serie sia ricca di battute e riferimenti gay, a volte particolarmente pesanti con certi stereotipi queer.
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Assolutamente geniale! Una comicità fresca e tagliente, molto spesso politicamente scorretta.
Estremi riferimenti alla cultura pop dei giorni nostri (hipsters, Kardashians, twerking, ecc) che forse non gli permetteranno di essere una serie ancora divertente se vista tra dieci anni, ma credo valga davvero la pena guardarla.
I personaggi sono tutti ben sviluppati (nella terza stagione viene anche inserito un personaggio secondario gay)e gli scrittori sono davvero bravi.
Adatto ad un target amante della cultura pop e che passa un bel po’ di tempo su internet.
Come sempre, consiglio di vederlo in lingua originale.
Simpatico telefilm, dai toni comici, molto ‘americano’, giovanile. Non so se in Italia è stato visto da molti dato che era su Mediaset premium. Target per adolescenti