Varie
“…lo stile è vibrante come una giornata al mare, le canzonette cancellano i dialoghi lasciando indovinare le piccole menzogne e le crude verità che i protagonisti si confessano, fino a quella passione gay inaspettata e combattuta tra Max e Vincent. Il film trasuda sentimento ed energia…” (Piera Detassis, Ciak)
“Una commedia divertente, ma che ha anche il dolore e la morte come inevitabili ospiti” (R. Nepoti). “Forte di un cast eccezionale, Guillaume Canet rifiuta ogni facile stereotipo tratteggiando con accuratezza relazioni affettive costellate di quelle piccole crudeltà che spesso sono proprio gli amici più intimi a infliggerci. Intensa e vibrante, Marion Cotillard si merita inquadratura dopo inquadratura il ruolo femminile più intrigante, quello di una donna che tollera solo il sesso mordi e fuggi per sfuggire alle responsabilità che una vera relazione comporta. Profondamente egoista e straordinariamente generosa allo stesso tempo, la sua Marie cattura lo sguardo ogni volta che appare sullo schermo, ma stavolta non le è da meno il collega Benoit Magimel che sfodera il carisma e la sicurezza interpretativa che talvolta in passato gli sono mancati. In Les Petits Mouchoirs, Magimel è chiamato a interpretare un personaggio delicato e complesso, che decide di mettere a nudo se stesso facendo una sconvolgente rivelazione all’amico Max, rivelazione che metterà a repentaglio la sua intera esistenza. Nelle mani di un altro regista alcune situazione presenti nel film rischierebbero di scadere nella macchietta, ma l’equilibrio di cui Canet si dimostra capace gli permette di osare frammentando il ritmo drammatico con inserti visionari e siparietti comici che talvolta sfiorano il surreale. Sintesi di questo equilibrio è la figura di Max (François Cluzet), uomo d’affari e padrone di casa sufficientemente fuori di testa da risultare a tratti irresistibile nella sua incapacità di gestire la situazione in cui si trova coinvolto…” (V. D’Amico, Movieplayer.it)
Un gruppo di amici tardo trentenni (più un paio di cinquantenni «di rinforzo«), nonostante uno di loro abbia subito un gravissimo incidente, decide comunque di partire per l’annuale vacanza al mare. C’è Vincent (Benoit Magimel), che scopre un’improvvisa attrazione per il cinquantenne Max (Francois Cluzet, il più bravo di tutti, già visto in Quasi amici); c’è Marie (il premio Oscar Cotillard), single bisessuale incapace di impegnarsi in una relazione amorosa; c’è Antoine (Laurent Lafitte), innamorato della donna che l’ha lasciato; c’è Eric (Gilles Lellouche), attore sciupafemmine; e c’è Ludo (l’altro premio Oscar, Dujardin), bloccato in ospedale dall’incidente che accade nei primi dieci minuti del film.
Una dramedy (drama + comedy) volutamente di cassetta, eppure attenta, raffinata, e soprattutto entertaining: si ride, si piange, ci si emoziona, si viene piacevolmente manipolati dalla trama e si trascorrono due ore e mezza in compagnia di personaggi che sembrano diventare nostri amici. Il Grande freddo alla francese, aggiornato al Ventunesimo secolo. (Paola Casella, Europa)
Tanti segreti e tante bugie per raccontare ciò che accomuna la storia del film con la vita reale, non eccessivamente surreale, condita con un pizzico di malinconia/noia. Difficile da sopportare il coming-out, nei riguardi di un etero, soprattutto perché è decisamente veritiero … molti etero si sento offesi per le avance gay e questa è realtà!!!
L’ho trovato come un insieme di tante storie; ma senza nessun legame che le raccogliesse assieme. Tutti i protagonisti hanno le loro nevtosi e i lori egoismi. Ho visto film corali migliori.
Niente di nuoivo, ma tutto è fatto molto bene. Consigliabile sebbene qualche lungaggine di troppo che rallenta un po’ il film. Che tenero Magimel (bravissimo in questo ruolo)… e quanto è bello!!!!
Il tema del raduno di amici in una casa di vacanza con tutte le più svariate combinazioni di attrazioni incompatibilità e conflitti , è ricorrente nel cinema USA e europeo (background gay incluso). In questo film di Canet niente quindi di particolarmente nuovo. I personaggi sono tutti piuttosto mediocri e con l’eccezione di Vincent (gay) non conquistano particolarmente lo spettatore , nonostante gli svariati siparietti comici e non . Quel che rimane di questo lungo film è un senso di malinconica solitudine e insoddisfazione e gli splendidi paesaggi dell’Arcachon nel sud ovest atlantico della Francia.Gli attori sono tutti bravi, in particolare Cotillard e Magimel (Marie e Vincent). Voto 7.
E’ un film di genere drammatico, stemperato da siparietti e situzioni comiche ma non banali, alcune delle quali causate dall’insopporatabile ed omofobico max ( già interprete di quasi amici).Come gay infatti mi ha colpito la sua paranoia e la cattiveria verosimile anche se piuttosto ridicolizzata ,mentre mi sono affezionato ad alcuni protagonisti ,40enni in crisi,fra tutti a vincent ,l’omosessuale che alla fine del film,a causa di una battuta inaccettabile di max, sarà costretto a fare una sorta di comig out.
E’ un film di genere drammatico, stemperato da siparietti e situzioni comiche ma non banali, alcune delle quali causate dall’insopporatabile ed omofobico max ( già interprete di quasi amici).Come gay infatti mi ha colpito la sua paranoia e la cattiveria verosimile anche se piuttosto ridicolizzata ,mentre mi sono affezionato ad alcuni protagonisti ,40enni in crisi,fra tutti a vincent ,l’omosessuale che alla fine del film,a causa di una battuta inaccettabile di max, sarà costretto a fare una sorta di comig out.
P.S. Il finale sulle note di MY WAY mi ha fatto scoppiare in lacrime.
Tante risate fra amici e insieme tanta malinconia in quest’opera di Canet. I protagonisti non sono ragazzi giovani proiettati verso il futuro, ma persone adulte con sulle spalle il peso del mezzo del cammin di nostra vita. A rovinare le vacanze del gruppo non è l’assenza di un amico finito in ospedale, sono i problemi personali di ognuno. Le insoddisfazioni e i piccoli fallimenti che oscurano perfino i successi.
2 ore e 1/2 sono tante, ma se dicessi che mi sono annoiato mentirei. Gli interpreti sono perfetti, supportati da una sceneggiattura fatta di dialoghi che sembrano improvvisati.
Sconsiglio la visione del film a teenager e ventenni: godetevi i vostri anni, invece di guardare come sarete in futuro. I più grandicelli invece potrebbero dargli un’occhio.