Messo sotto pressione dal suo invadente compagno perché dica ai suoi genitori di essere gay, il riluttante Tom fa ritorno nella piccola isola in cui è cresciuto. Ma il coming out diviene presto l’ultima delle sue preoccupazioni quando i morti cominciano a resuscitare e la noiosa cittadina viene invasa da una massa di zombie. Intanto, la studentessa iraniana Frida si ritrova sotto attacco quando si diffonde il sospetto che l’invasione dei morti viventi sia l’esito di un attentato terroristitico. Mischiando il senso della coscienza sociale di George Romero con l’estetico splatter oltraggioso del primo Peter Jackson, il regista Kevin Hamedani utilizza sapientemente il sotto-genere dei morti viventi come strumento di satira politica. In contrasto con gli eccessi di altri lavori di questo tipo, Zombies of Mass Destruction è finalmente un film che vuole far pensare tanto quanto vuole far spaventare il suo pubblico. (LLGFF, tr.GB)
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Un film a metà strada tra Shaun of the Dead e il primo Peter Jackson, con un titolo satirico che è già una dichiarazione d’intenti. Un po’ lento nel presentare tutti i personaggi all’inizio, accelera a manetta con il coming out più demenziale mai visto (“Signora, se la può consolare, sono io a prenderlo dietro!”). Un po’ indeciso tra il grottesco-splatter e la satira politico-sociale, il film perde spesso di ritmo, e gli effetti speciali sono di serie B, ma si fa apprezzare proprio perchè non si prende mai sul serio. Geniale la scena della tortura “eteroriparativa”, sembra uscita dalla penna di Matt Groening.