Il vizietto

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Il vizietto

Film di grande successo commerciale che, nonostante affronti il tema della coppia omosessuale (assoluto tabù per quei tempi), non è mai stato molto amato dai gay. Il motivo è che i due protagonisti gay che convivono sono rappresentati con il solito repertorio di mossette e gridolini, lo stereotipo caro agli eterosessuali, anziché come personaggi veri, con una storia affettiva reale e credibile. Tutto diventa solo una scusa per arrivare a battute e gag scontate e a volte di cattivo gusto. Un’occasione mancata. A suo discarico solo la novità ed il coraggio del soggetto. I sequel (Vizietto II e Matrimonio con vizietto) sono da dimenticare. Discreta, ma con gli stessi difetti, la versione americana del 1995, comunque inferiore all’originale.

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7 commenti

  1. thediamondwink

    Graziosa commedia italo-francese, ben servita al pubblico, con faziosi riferimenti politici, che tra scandali etero, cercano di far comprendere allo spettatore un’inesistente diversità tra il mondo etero e omosessuale. Notevole l’interpretazione di Michel Serrault, isterico al punto giusto.

  2. istintosegreto

    Vidi questo film per la prima volta quando ero piccolo. Ero già coscente di essere gay e mi divertii molto a vedere i personaggi portati all’eccesso.
    Gli interpreti sono brillanti e molto affiatati.
    Non so dire se preferisco il Tognazzi frocetto del Vizietto oppure il putttaniere di Amici miei.
    Di di sicuro Serrault ha trovato il ruolo della sua vita.
    Un film che tutti i gay dovrebbero vedere. è bene prendersi in giro ogni tanto.

  3. Rainbow87

    Ci sta che si dica che sia un film molto divertente… Ma rappresentativo assolutamente no, Macsi. Forse rappresenteranno te.
    Ma, tuttavia, il film mi è piaciuto e mi sono divertito…!

  4. Film delizioso, divertente, ironico, cinico. E basta con sti gay che non si sentono rappresentati, lo sono senz’altro di più da due come Renato ed Albin che da due camionisti, forse è questo il problema, è un film fin troppo rappresentativo.

  5. Francesco

    Bellissimo film, un CULT assoluto! Molto comico, è vero ci sono dei luoghi comuni ma il film è da contestualizzare nell’epoca in cui è uscito: 30 anni fa mica ieri!! E poi gli attori (purtroppo entrambi morti) sono di una verve assolutamente ineguagliabile! E’ un film che fa molto divertire ma fa anche tanto riflettere. Molto carini anche i 2 sequel: il vizietto 2 (di cui purtroppo manca la scheda su questo sito) e matrimonio con vizietto.

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trailer: Il vizietto

https://youtube.com/watch?v=AB6diEF1-mM%26hl%3Dit%26fs%3D1

Varie

L’italiano Renato Baldi vive da vent’anni con il francese Albin, detto Zazà, insieme al quale gestisce, a Saint Tropez, un “night” per travestiti, “La Cage aux Folles”. I due, che non nascondono la loro omosessualità, vivono come marito e moglie. Nel passato dell’italiano, però, c’è stata una brevissima avventura etero-sessuale, dalla quale gli è nato un figlio, Laurent. Un bel giorno, il giovane annuncia al padre e a Zazà – che in quel vent’anni gli ha fatto da madre – l’intenzione di sposare Adrienne, figlia di un importante uomo politico, esponente di un partito che si propone di difendere a tutti i costi l’ordine morale. L’annuncio di Laurent, che da Adrienne è stato presentato ai suoi come figlio di un diplomatico, getta lo scompiglio in Renato e Zazà, costretti a spacciarsi – il giorno in cui i genitori di Adrienne vengono a conoscere i futuri suoceri della figlia – per quel che non sono. La verità verrà egualmente a galla, ma costretto egli stesso a travestirsi da donna per sfuggire ai giornalisti, il padre della ragazza non potrà impedire le sue nozze con Laurent.

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CURIOSITA’
(Franc.)

– in italiano Serrault è doppiato da Oreste Lionello
– il film è un adattamento cinematografico di una commedia teatrale di Jean Poiret e rappresentata a Parigi dal ’73 al ’78
– dopo il successo del film che si aggiudicò un Golden Globe e due nomination agli Oscar, ne fu fatta una versione teatrale in musical dal titolo “La cage aux folles” da cui è tratta la famosissima canzone-manifesto gay “I am what I am” che successivamente nell’83 fu reinterpretata e portata al successo da Gloria Gaynor, già icona gay
– Il significato del titolo originale che tradotto suonerebbe come “la gabbia delle matte” laddove per “folles” in francese si intende non solo matte ma anche “checche”. Il simpatico doppio senso invece nel titolo in italiano è reso da “il Vizietto” laddove il vizietto del protagonista, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, non è quello di andare con gli uomini ma, paradossalmente, quello di andare con le donne!

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