Rifacimento americano del francese “Il vizietto”, purtroppo inferiore all’originale anche se gli attori si difendono bene. Peccato che tutto giri intorni ai soliti stereotipi e macchiette gay superlogorate. Potete incazzarvi o sorridere se dimenticate il political correct. La moda degli amerivani di rifare completamente i film stranieri che hanno avuto un particolare successo, porta quasi sempre a risultati deludenti (unica eccezione forse il rifacimento della serie televisiva Queer as Folk) anche perché non tentano mai di aggiungerci qualcosa di nuovo, dando così un significato nobile alla costosa operazione, che rimane invece esclusivamnete di mercato. Comunque perfino il pubblico americano non apprezzò, come speravano, l’operazione.
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Ho trovato gli attori profondamente sottotono, un Gene Hackman non convincente (per quanto grandissimo attore), una Dianne Wiest (che di solito adoro) molto caricaturale nel suo aspetto da signora borghese timorata e impaurita, non di meno Robin Williams (che amooo) che in questo ruolo purtroppo risulta forzatamente macchiettistico e non riesco proprio a capire il perche’, se tale forzatura e’ scaturita malauguratamente dal regista o da una sua trovata recitativa, in entrambe i casi di pessimissimo gusto, Nathan Lane (gay dichiarato e attore brillante molto apprezzabile) non si e’ per nulla ribellato ai cliche’. Di fondo un’ opera svenevole, per nulla divertente e parecchio ruffiana nei confronti di un pubblico etero da accontentare, un remake che poteva venirci tranquillamente risparmiato.
Un oscena scopiazzata del vizietto, nonostante i grandissimi attori, Robin in testa, l’insieme del film e’ davvero inguardabile, non parliamo delle atmosfere, il tutto appare come una prova teatrale poco riuscita. A me non e’ piaciuto.
Odio i film come questi perchè sono stati presi ad esempio per identificare il gay comune, mentre il gay “tutto mossette” è di una percentuale irrilevante nella vita normale …
noiso, insipido!
No, a me non è piaciuto! Proprio poco tempo prima ho visto Il Vizietto, e gli stereotipi di cui si parla non stonano, ma sono ben inseriti nel contesto… Ritengo Piume di Struzzo una pessima copiatura…
Commedia strepitosa, esilarante e coinvolgente!
Robin Williams, come sempre, riesce a convincere chiunque del ruolo che interpreta! Una commedia leggera, che diverte senza stancare, si avvicina ma non rischia mai di diventare pesante o trash.
Molto ruota intorno agli stereotipi legati ai personaggi principali, ma è sicuramente una pellicola da vedere…
Beh, a me il film è decisamente piaciuto.Gli statunitensi hanno dato quel tocco al film che gli europei ipocriti non han saputo dare, non andando fino in fondo a parlare ad esempio di omogenitorialità. Senza parlare poi che tra gli spettatori omosessuali moderni si ignora che se di certo l’omosessualità maschile non sia solo effeminatezza, sicuramente lo è anche e comunque.Una forma di omofobia interiorizzata quella che porta molti di questi critici insomma a parlare di machietta, ignorando la parte della comunità più colpita dall’omofobia medesima di fatto. Senza parlare che poi non è vero che ci sia stato uno scarso successo del film in ambito americano, considerato che uno dei due protagonisti viene ripreso dagli autori di Sex and the City in una puntata come l’etero gay…
Una cagata copiata ed interpretata male