Yotam Ottolenghi è un famoso scrittore di cucina e proprietario di alberghi, gay dichiarato
“.. Ma quale è il segreto del suo successo? Come ha fatto un ex dottorando in Filosofia a diventare Ottolenghi? Dalla vita di bambino cresciuto a Gerusalemme con genitori immigrati europei (sua madre è tedesca, suo papà italiano) a quella di studente alla ricerca delle sue vere passioni. Cosa ha spinto il ragazzo che aveva passato anche l’esame per il dottorato in Letteratura comparata a Yale a mollare tutto e iscriversi a un corso di pasticceria al Cordon Bleu di Londra? «Ero insoddisfatto. Sentivo di avere dentro di me grandi passioni mal utilizzate. E all’improvviso ho capito che non ero interessato alla carriera accademica. Ho iniziato a cucinare per gli amici. Lo trovavo rilassante, non ho mai preso da un giorno all’altro una decisione. Ho solo provato a fare ciò che sentivo. E più andavo avanti più stavo bene. Provavo un’immediata gratificazione: le persone che nutrivo erano subito felici, mi ringraziavano… Non come dopo anni di studio all’università. Lo sai anche tu cosa intendo, no? Quando cucini in 10 minuti rendi contente le persone. Una magia che al ristorante si ripete ogni sera».
E qui ritorniamo alla sadness , alla malinconia…. «Sì, qui torniamo al fatto che per me cucinare è stato anche un modo per sconfiggerla. Mi manca da sempre un senso di comunità. E quando vado a lavorare tutto mi sembra più bello. Non c’è silenzio. Ho poco tempo per pensare. E ho bisogno di avere intorno tante persone, la mia squadra, i clienti. La mia comunità, appunto». E la sua famiglia: il compagno Karl Allen, un ex steward incontrato in palestra, e il loro bimbo Max, nato da una mamma surrogata. Il loro coming out rispetto al bambino è avvenuto appena due anni fa sul Guardian: «Volevamo mantenerlo un fatto privato, ma sarebbe stata una scelta egoistica . Max per fortuna ci ha forzato a un secondo coming out , questa volta sul nostro essere genitori gay»…” (Corriere della Sera)
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