Tamara De lempicka

Tamara De lempicka
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  • Data di nascita 01/01/1970
  • Data di morte 18/03/1980
  • Luogo di nascita Mosca
  • Luogo di morte Cuernavaca

Tamara De lempicka

Tamara de Lempicka, pseudonimo di Tamara Rosalia Gurwik-Górska, bisessuale dichiarata, è stata una pittrice polacca appartenente alla corrente dell’Art Déco. Figlia di Malvina Decler, una polacca di origine francese, e di Boris Gurwik-Górski, agiato ebreo russo . A seguito della prematura scomparsa del padre, dovuta al divorzio secondo le dichiarazioni dell’artista, o a un suicidio secondo altre ipotesi, Tamara vive con sua madre e i suoi due fratelli (Stanislaw e Adrienne), sostenuta dalla famiglia Decler e vezzeggiata dalla nonna Clementine. Proprio per accompagnare la nonna compie il suo primo viaggio in Italia nel 1907, nel corso del quale, dopo aver visitato le città d’arte italiane ed essersi spostate in Francia, Tamara avrebbe imparato alcuni rudimenti di pittura da un francese di Mentone.

La sua formazione scolastica, seguita dalla nonna Clementine, va posta tra una scuola di Losanna (Villa Claire) in Svizzera e un prestigioso collegio Polacco di Rydzyna. L’anno successivo, alla morte della nonna, si trasferisce a San Pietroburgo in casa di una zia, dove conobbe l’avvocato Tadeusz Lempicki, che sposò nel 1916. Durante la rivoluzione russa, suo marito venne arrestato dai bolscevichi, ma venne liberato grazie agli sforzi e alle conoscenze della giovane moglie.

Considerata la situazione politica in Russia, i Lempicki decisero di trasferirsi a Parigi, dove nacque la figlia Kizette nel 1920. Tamara iniziò a studiare pittura alla Académie de la Grande Chaumiere e alla Académie Ranson con maestri come Maurice Denis e André Lhote. Qui affinò il suo stile personale, fortemente influenzato delle istanze artistiche dell’Art Déco, ma al contempo assai originale. Nel 1922 espone al Salon d’Automne, la sua prima mostra in assoluto. In breve tempo divenne famosa come ritrattista col nome di Tamara de Lempicka. Nel 1928 divorziò dal marito.

Fu anche ospite di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale, rifiutando i suoi continui tentativi di seduzione. Dopo aver viaggiato estesamente per l’Europa, ivi compreso in Italia e in Germania, all’inizio della seconda guerra mondiale si trasferì a Beverly Hills in California con il secondo marito, il barone Raoul Kuffner, che aveva sposato nel 1933. Nel 1943 si spostarono nuovamente, questa volta a New York, dove la pittrice continuò la sua attività artistica.

Dopo la morte del barone Kuffner nel 1962, la de Lempicka andò a vivere a Houston in Texas, dove sviluppò una nuova tecnica pittorica consistente nell’utilizzo della spatola al posto del pennello. Le sue nuove opere, vicine all’arte astratta, vennero accolte freddamente dalla critica, tanto che la pittrice giurò di non esporre più i suoi lavori in pubblico. Nel 1978 si trasferì a Cuernavaca in Messico. Morì nel sonno il 18 marzo 1980. Come da sua volontà, il suo corpo venne cremato, e le ceneri vennero sparse dall’amico, conte Giovanni Agusta, sul vulcano Popocatepetl.

Era bisessuale dichiarata. A Parigi, durante gli anni ’20, Tamara de Lempicka partecipò intensamente alla vita bohemian: conobbe Pablo Picasso, Jean Cocteau, e André Gide. Famosa per la sua libido e la sua bisessualità, le sue storie sia con uomini che con donne, crearono scandolo all’epoca. Sempre in quegli anni partecipò intensamente al lavoro di circoli lesbici e bisessuali, scrivendo diversi articoli su questi temi, insieme a donne come Violet Trefusis, Vita Sackville-West, e Colette. Suo marito, stanco di questi suoi atteggiamenti, l’abbandonò nel 1927 e nel 1928 divorziarono. (Wikipedia)

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