Filmmaker, videoartista e artista concettuale, originaria di Taiwan ma profondamente nomadica e temporaneamente residente a Parigi, Shu Lea Cheang sarà presente al Festival con i suoi due lungometraggi Fresh Kill del 1994 e I.K.U. realizzato nel 2000, insieme ad alcuni dei cortometraggi, video-installazioni e performance realizzati tra il 1993 e il 2008: Sex Fish, Sex Bowl, Coming Home, Fingers and Kisses, Fluid, The Fisting Club, I Am You Are High on Milk. Shu-Lea Cheang inquadra la realtà sempre più poliforme affrontando temi a lei cari: il femminismo, le identità sessuali, le nuove tecnologie, la multimedialità dell’esperienza contemporanea. Un’ottica moderna che si nutre di punk, di pensiero cyborg e di pornografia con un atteggiamento radicale, ironico e critico.

Due note sui film:

Fresh Kill sin dal titolo fa apertamente riferimento alla discarica di Fresh Kills a Staten Island e narra la storia di Shareen e Claire che vivono con la loro figlia di cinque anni in un garage della zona. Intorno a loro c’è una città cosmopolita, cyber, mediatica, continuamente rimescolata nelle sue strutture fondamentali, mentre una nave fantasma piena di scorie nucleari vaga intorno al pianeta alla ricerca di un posto che la accolga. Poetico e surreale ritratto della New York di quegli anni, terra di incontro tra movimenti radicali, femminismo cyberpunk e New Queer Cinema.

I.K.U., il cui titolo in giapponese significa “sto venendo”, è un porno sperimentale che racconta il corpo cyber e la sessualità trans-gender di un mondo non così lontano. Mescolando le regole del genere fantascientifico con quelle dell’hardcore, dei video pubblicitari giapponesi e dei Manga, il film è una frenetica corsa polimorfa attraverso le libido dei personaggi: Reiko, la cyborg, Dizzy, il transessuale, e Tokyo-Rose, una dominatrix manipolatrice. Apertamento ispirato a Blade Runner di cui vuole essere l’ideale sequel porno.

(Togay 2009 – Omaggio a Shu Lea Cheang)