Rosario Crocetta è un politico italiano, impegnato nella lotta alla mafia. È stato il primo sindaco dichiaratamente omosessuale nella storia d’Italia.
Dopo aver conseguito il diploma di perito chimico ha lavorato con l’ENI a Gela. Ha collaborato dapprima con l’Unità, poi con Il Manifesto ed infine con Liberazione; nel 1987, dopo aver coltivato a lungo il desiderio di vedere riconosciuta la sua opera di poeta, ha pubblicato la raccolta di poesie Diario di una giostra.
Parla 4 lingue: italiano, arabo, inglese e francese.
Nella ricerca di una sua collocazione politica all’interno della Sinistra italiana, ha aderito prima al Partito Comunista Italiano e poi a Rifondazione Comunista, con cui fu assessore alla cultura del comune di Gela dal 1996 al 1998. In quell’anno fu eletto consigliere comunale con la Federazione dei Verdi, impegnandosi nell’elaborazione di progetti culturali condivisi tra i Paesi del Mediterraneo; nel 2000, terminato tale incarico, si è iscritto al Partito dei Comunisti Italiani.
Assessore alla Pubblica Istruzione dal 2000 al 2001, nel maggio del 2002 si candida a sindaco della sua città per l’alleanza di centrosinistra. In un primo momento risulta eletto il candidato del centrodestra Giovanni Scaglione, con un margine esiguo, 197 voti in più rispetto al candidato dell’Ulivo[1]. In seguito Crocetta farà ricorso e nel 2003 il giudice del Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia farà effettuare un nuovo spoglio nel quale risultano 307 voti di vantaggio a favore di Crocetta e lo proclamerà primo cittadino, accertando la presenza di irregolarità e illeciti nella tornata elettorale cittadina, garantendo così la volontà dei cittadini gelesi. In una intercettazione telefonica è emerso che un boss mafioso intimava ad un presidente di seggio di «far il possibile pur di non far vincere il “comunista finocchio”».
In campagna elettorale e durante l’intero mandato si è fatto portavoce della necessità di combattere Cosa Nostra, autodefinendosi “sindaco antimafia”. Tra le sue iniziative antimafia lo svolgimento delle gare per l’appalto delle opere pubbliche alla presenza dei Carabinieri ed il licenziamento di impiegati comunali vicini alla mafia.
Al termine dei cinque anni di mandato, si ricandida nella carica di primo cittadino e viene riconfermato dal voto popolare al termine delle consultazioni amministrative del 2007, in cui stravince al primo turno con il 64,8% dei consensi.
Suo è il testo “Io ci credo – Gela, città della legalità” sulla sua esperienza amministrativa.
Alle elezioni regionali in Sicilia del 2008 è designato Assessore ai lavori pubblici dalla candidata Presidente del centrosinistra Anna Finocchiaro, che tuttavia non risulta eletta.
Il 1º ottobre 2008 aderisce al Partito Democratico.
Alle elezioni europee del 2009 è candidato nella circoscrizione Italia insulare nella lista del Partito Democratico e con 150.091 preferenze risulta eletto al Parlamento Europeo assieme ad un altro simbolo dell’antimafia come Rita Borsellino.
Il 18 aprile 2012 diviene vicepresidente della Commissione speciale antimafia (Crim) dell’Unione europea.
Gli attentati sventati
Nel 2003 fu sventato un agguato della Stidda che aveva assoldato un killer venuto dalla Lituania, Minius Marius Denisenko, per uccidere il primo cittadino gelese durante la processione dell’Immacolata dell’8 dicembre. Da quel momento gli viene assegnata la scorta.
L’8 febbraio 2008 viene reso pubblico l’esito di una indagine dei magistrati di Caltanissetta e si scopre che Rosario Crocetta è il bersaglio di un progetto di attentato da parte della mafia[9]. Da questo momento, Crocetta avrà raddoppiata la propria scorta (gli agenti che lo proteggono passano da tre a sei, lo stesso numero di coloro che difendono le più alte cariche dello Stato).
Nel gennaio del 2010 la Direzione Distrettuale Antimafia sventa un piano di Cosa Nostra per uccidere Rosario Crocetta ed arresta 5 affiliati al clan mafioso Emmanuello di Gela. Crocetta ha commentato:
« Ringrazio Dio per ogni giorno di vita che mi regala. La mia vita, da quando ho iniziato a fare il sindaco di Gela, è sempre stata in pericolo. » (Wikipedia)
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