Attore, cantante ma soprattutto attivista gay a tempo pieno fin dai primordi del moviemento stesso.
Peter Boom era nato in Olanda il 31 marzo 1936. Si era stabilito in Italia nel lontano 1956; italiano d’adozione, aveva pur sempre mantenuto la sua specificità caparbia e a tratti intransigente, tipica della cultura del paese dei tulipani.
Arrivò in Italia non per caso, ma per studiare canto e poi recitazione, le sue grandi passioni che elesse anche a professione per il resto della sua vita.
A 23 anni un rapporto fugace con un pianista scopre la propria omosessualità, gli piace la vive immediatamente come un dono prezioso della natura e non certo un dramma. Per cui niente da nascondere o di cui vergognarsi. Più facile a dirsi che a farsi visto che eravamo alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. E’ dichiaratamente omosessuale, un fatto più unico che raro nell’Italia di quegli anni, dove l’unico gay (poi trans) visibile in quel periodo era la ‘scandalosa’ Giò Stajano Starace. Si dichiara anche con la madre che lo accetta ma che si rammarica perché secondo lei l’essere gay gli renderà la vita decisamente più difficile.
Vivere apertamente la propria omosessualità, se libera lo spirito, non lo aiutò sicuramente nella vita lavorativa nell’Italia fintamente bigotta del fare ma non dire. Continua a lavorare molto, ma gli vengono sempre preclusi ruoli importanti proprio a causa del suo essere dichiarato. Nel frattempo cresce il suo attivismo politico.
Il 5 e 6 aprile 1972 infatti prende parte alla famosa protesta di Sanremo contro il congresso di sessuologia promosso dal CIS, un congresso che preparava la strada ad una legge per rendere l’omosessualità reato in Italia. Il successo della protesta fu enorme ed inaudito. Il congresso fallì miseramente e l’Italia conobbe la sua prima sollevazione gay della storia. Peter Boom faceva appunto parte di quel manipolo di coraggiosi, fra cui figuravano Angelo Pezzana e Mario Mieli.
Nel maggio del 1972 pubblicò il primo 45 giri gay italiano “Lui ama Lui”/”Fuori”, con testi molto politici e rivendicativi. Uno dei brani richiama proprio al nome del primo movimento gay italiano “F.u.o.r.i. – Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano”, e di cui è stato uno dei primi militanti.
Tanto coraggio andava punito. Il disco fu sequestrato con un cavillo e un teatro famoso per cui allora lavorava lo lincenziò perché ‘non volevano persone come lui’.
Peter Boom univa alla sua militanza gay anche un accesso anticlericalismo. Nel 1976 il diplomatico e scrittore Roger Peyrefitte rivelò l’omosessualità di Paolo VI e la relazione di questi con un attore, tale Paolo Carlini. Il Papa smentì sdegnosamente di sua bocca, anche se probabilmente non aveva convinto molti. Sulla questione intervenne anche Peter Boom su Radio Antenna Musica affermando: ‘Non so se papa Montini sia omosessuale o meno, ma se lo fosse sarebbe la persona più abietta e ipocrita del mondo’.
Era davvero troppo per il clericalismo dominante: nel 1976 i carabinieri irruppero nella sua casa con il pretesto di accuse infamanti e ovviamente false. Subì anche un ‘incidente’ che gli provocò diverse abrasioni. Il messaggio era chiaro…
Ma Peter Boom non si ferma e negli anni seguenti è attivo nell’area movimentista romana dove conosce Don Marco Bisceglia (fondatore di Arcigay Nazionale), Niki Vendola, Franco Grillini, Maria Silvia Spolato e molti altri. Fonda insieme ad altri l’Arcigay di Roma e comincia a collaborare con Massimo Consoli alla Gay House. Suoi molti spettacoli che vengono allestiti nel locale romano.
Poi si sposterà a vivere nella provincia di Viterbo, prima a Nepi e poi a Bagnaia dove continuerà ad essere attivo e a dare ‘scandalo’.
A Nepi scatena una vera bagarre rivelando su un giornale locale la vita sessuale ‘segreta’ della cittadina. Produce in proposito anche un video in collaborazione con Paolo D’Arpini intitolato ‘Un barbaro a Nepi’. Poi convince una coppia gay ad andare dal sindaco per chiedergli di sposarli. Il tabù è rotto, ma lui paga in prima persona il suo coraggio, finendo completamente isolato. Si sposta quindi a vivere a Bagnaia e negli anni ‘90 è fra gli animatori dell’Arcigay di Viterbo.
Nel 1998 si spende molto per organizzare la commemorazione di Alfredo Ormando, il martire gay che si era immolato dandosi fuoco in Piazza San Pietro per protestare nella maniera più radicale contro l’oppressione omofobica della chiesa cattolica. Peter è estremamente colpito da quel gesto così estremo di denuncia e fa della ricorrenza un elemento centrale del suo attivismo. Anche e forse soprattutto grazie a lui la commemorazione di Alfredo Ormando è diventata la “Giornata internazionale contro la discriminazione omosessuale su base religiosa”, celebrata ogni anno il 13 gennaio davanti il Vaticano.
Negli ultimi anni della sua vita, oltre a continuare a lavorare come cantante ed attore (la sua ultima partecipazione sarà nel film di Nanni Moretti ‘Habemus Papam’, nelle sale in questi giorni) si dedica allo studio della sessualità umana. Esprime il suo punto di vista scrivendo la ‘Teoria della Pansessualità’ che divulga anche in congressi e conferenze.
Questa è la sua vita, che è anche un pezzo della nostra, quel soffio di libertà e di emancipazione che è iniziato a spirare grazie a lui e ai pochi come lui. Le sue, le loro battaglie oggi sono le nostre e vinceremo, perché abbiamo dalla nostra le ragioni dell’amore.
Pierangelo Bucci Rozendaal (suo amico e cofondatore dell’arcigay di Viterbo)
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Peter Boom, attore, cantante, doppiatore, paroliere e scrittore lavora in cinque lingue: olandese, italiano, inglese, tedesco e francese.
In qualità di attore ha lavorato nei seguenti film:
La montagna della paura (regìa di Emilio Marsili), l’Agnese va a morire (Giuliano Montaldo), von Buttiglione Sturmtruppenführer (Mino Guerrini), Quel maledetto treno blindato (Enzo G. Castellari), Il vizietto (Edouard Molinarò), Orient express (Marcel Moussy), Dimenticare Venezia (Franco Brusati), Il fiume del grande caimano (Sergio Martino), L’importante è farsi notare (Romolo Guerrieri), Arrivano i gatti (Stefano Vanzina), La disubbidienza (Aldo Lado), Canto d’amore (Elda Tattoli), Le ciel est leur métier (J. Pierre Decourt), Delitto al ristorante cinese (Bruno Corbucci), Ciro, Anna e Compagnia (RAI), Il buon soldato (Franco Brusati), Sturmtruppen II (Salvatore Samperi), Concorde affair (Ruggero Deodato), Starcrash (Luigi Cozzi), Il treno per Istanbul (Franco Mingozzi), Pope John Paul II (Robert Wise), I ragazzi di celluloide (Sergio Sollima), Il peccato di Lola (Bruno Gaburro), Qualcosa di biondo (Maurizio Ponzi), Non ci resta che piangere (Massimo Troisi – Roberto Benigni), Vacanza all’italiana (Sigi Rothemund), Zonetroopers (Danny Bilson), Padre Brown (Vittorío De Sisti), Attentato al Papa (Giuseppe Fina), Mino il piccolo alpino (Gianfranco Albano), Der Tod des Empedokles (Jean Marie Straub e Danièle Huillet), The day before (Giuliano Montaldo), Etoile (Peter del Monte), Maux croises (Claude Chabrol), Una cosa fatta bene (Dante Maiorana), Vanille fraise (Gerard Oury), Sicher ist sicher (Peter Weck), Am dreizehnten Tag (Gernot Friedel), La vita è un paradiso (Stefania Casini) Dio vede e provvede (Enrico Oldoini), Leo e Beo (Rossella Izzo), Il chicco d’oro (Alvaro Passeri), Bodyguards (Neri Parenti) ed inoltre numerosi spot pubblicitari. Ha lavorato tra l’altro con: Sofia Loren, Nino Manfredi, Mel Ferrer, Burt Lancaster, Joseph Cotten, Erland Josephson.
Per la RAI ha fatto la voce recitante in alcuni radiodramma e in opere liriche. Idem per l’Opera di Roma.
Come cantante lirico (basso profondo) ha cantato:
nel 1964 al Spoleto Festival le parti del notaio e del commissario nel Rosenkavalier di Strauss sotto la direzione di Thomas Schippers e per la regìa di Louis Malle e, al Teatro La Fenice di Venezia sotto la direzione del Maestro Ettore Gracis. Nello stesso anno ha partecipato ad un concerto di musica sacra con Monserrat Caballe, Herbert Handt e altri. Ha interpretato la parte di Pritschitsch nell’operetta La Vedova Allegra per la direzione del M°. Armando Krieger. Nel 1979 ha fatto l’antagonista di Mario Carotenuto ne ‘Il generale della Rovere’ dì Indro Montanelli e nel 1980 ha recitato presso il teatro stabile olandese ‘Toneelgroep Theater’. Nell’87 ha fatto una parte ne ‘L’amante compiacente di Graham Greene nella compagnia Giancarlo Sbragia – Giovanna Ralli. La stagione teatrale ’89 – ’90 è stato scritturato dal Teatro Eliseo di Roma per la commedia ‘Viva gli sposi’ di e con Nino Manfredi. Nel ’91 – ’92 ha fatto le parti di Goll, Ferdinando e Puntschu nella “LULU’ di Frank Wedekind con Milva e per la regìa di Mario Missiroli. Nel ’93 ha lavorato con Mario Carotenuto ne “Il burbero benefico” di Goldonì.
Ha scritto testi e ha cantato per canzoni di:
Armando Trovaioli, Luis Enrique Bacalov, Ennio Morricone, Bruno Nicolai, Marcello Giombini ed altri. Ha cantato per molte colonne sonore di film ed ha inciso molti dischi: Westernsongs (un 33-giri stereo di canzoni western tradizionali con gli arrangiamenti di Stelvio Cipriani – DET SDG 1003), Necklace of pearls (Mille dollari sul nero, CAM AMP 12), Splash (Partner CAM AMP 50 e SAG 9010), Espanto en el corazon (Corri uomo corri CAM SAG 9006), Oliver (nella parte di Fagin. RCA Vìctor Fips 10806), Corri uomo corri” (Run man run)- musica di Nicolai – CAM – CD 493472-2 (Colonna sonora originale)
inoltre molti dischi di imitazioni di altri cantanti. Il capitano Noé per la RAI-TV (Domenica In).
Come scrittore ha scritto numerose recensioni ed articoli e sono stati pubblicati due suoi libri:
“Vendetta al curaro”. un romanzo giallo, primo della serie ‘I casi complicati del commissario van der Bilt’. Editore Carlo Mancosu- via Borsieri 12, Roma – tel .06-3701839 e fax 06-3701489. Un secondo giallo –” Il castello della pistola” è stato appena ultimato ed in attesa di pubblicazione. Il secondo volume pubblicato è un libro tascabile futurologico “2020,il Nuovo Messìa”, Edizioni della B.I.G. – Rieti.
Peter Boom è nato il 31.3.1936 a Bloemendaal (Haarlem) in Olanda, di nazionalità olandese è stato residente in Italia dal 1956. Muore per infarto nella sua abitazione a Bagnaia il 26.5.2011.
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