Introverso, intenso, tormentato e molto bello, Montgomery Clift era il classico tipo di uomo di cui le donne vogliono prendersi cura. Clift iniziò la sua carriera professionale da giovanissimo come modello, la sua bellezza lo aiutò molto, ma egli era innanzi tutto un grande attore e fin dagli inizi della sua carriera sorprese il pubblico e la critica per l’intensità e la versatilità delle sue interpretazioni. Sebbene egli sia stato amico e sia servito da ispirazione per personaggi quali Marlon Brando e James Dean, Clift sentiva che le sue capacità come attore erano state in parte sottovalutate e morì amareggiato e distrutto come molti dei suoi personaggi. Clift era anche un uomo gay non del tutto a suo agio con la sua sessualità.
Edward Montgomery Clift nacque a Omaha, Nebraska, il 17 ottobre 1920. Figlio di un ricco agente di borsa che trascorreva la maggior parte del suo tempo a New York, lasciando Montgomery e i suoi fratelli alle cure della loro iper-protettiva madre. Clift faticò non poco, anche da adulto, per riuscire a sganciarsi dall’influenza della madre. L’infanzia dorata di Clift si interruppe con il crollo del mercato azionario del 1929, quando la famiglia dovette trasferirsi in una piccola casa Sarasota in Florida. Qui Clift, incoraggiato dalla madre, scoprì il teatro entrando a far parte di una compagnia di attori adolescenti che si esibiva in un club del posto. Quando la famiglia si trasferì di nuovo a New York, nel 1936, egli fece delle audizioni e fu scelto in una produzione di Broadway “Fly Away Home” . La sua interpretazione nel 1938, nel ruolo di protagonista maschile in “Dame Nature” fece di lui, a soli diciassette anni, uno degli attori più importanti di Broadway. Nel corso dei tre anni successivi, Clift recitò in parecchi allestimenti teatrali ( ‘There Shall Be No Night’, ‘The Skin of Our Theeth’, ‘Our Town’ e ‘Foxhole in the Parlor’) e fu uno dei membri fondatori del famoso ‘Actors Studio’. A quel periodo risalgono anche le prime voci su sue presunte relazioni sentimentali sia con attrici che con giovani attori.
Il successo di Clift a Broadway lo rese sempre più corteggiato dai produttori di Hollywood. Dopo aver rifiutato numerosi copioni, Clift fece il suo memorabile debutto nel cinema con il film western di Howard Hawks ‘Red River’ (Fiume Rosso) del 1948, a fianco di John Wayne. La storia trattava di un avventuroso viaggio con una mandria di bovini attraverso il Texas . Clift recitava la parte del figlio adottivo di un tirannico allevatore (Wayne). C’è molto sesso represso tra i due protagonisti maschili del film. Da segnalare inoltre una famosa scena di corteggiamento omoerotico in cui il bel mandriano Cherry Valence (John Ireland) invita Matthew ( Clift) a misurarsi con lui nell’ abilità a maneggiare le pistole, con un gioco sorprendente di sguardi e di doppisensi.
Seguì nello stesso anno ‘The Search’ (Odissea Tragica) (1948), di Fred Zinneman, che gli valse la prima delle sue quattro nomination all’Oscar, nel ruolo di un soldato americano di stanza nella Germania del dopo-guerra, che fa amicizia con un ragazzo cecoslovacco lontano dalla sua famiglia. e dalla sua casa.
Clift divenne subito famoso, nessun attore prima di lui aveva dimostrato una tale combinazione di sensibilità e di sensualita. Nei suoi successivi ruoli cinematografici, Clift scelse attentamente, a volte anche rifiutando materiale di prima qualità (tra cui ‘Viale del tramonto’) .
Clift durante la sua carriera di attore coltivò importanti amicizie a Hollywood, la più stretta delle quali fu con l’attrice Elizabeth Taylor (una delle poche donne che egli accettò nella sua vita). La Taylor e Clift erano entrambi persone passionali e provarono da subito un forte legame reciproco. Per la verità, la Taylor, si innamorò di Clift, ma dovette accontentarsi di una sincera amicizia. . Assieme anno lavorato in diversi importanti film, il primo dei quali fu ‘A Place in the sun ‘(Un posto al sole) 1951 di George Stevens, per il quale Clift ebbe la sua seconda nomination all’oscar.
Nel 1950 Clift conobbe in Italia Vittorio De Sica e quattro anni più tardi lavorò per lui nel film “Stazione Termini” . Clift amava l’Italia, che aveva visitato a lungo da bambino con la madre ed i fratelli. Nel 1954 Luchino Visconti avrebbe voluto scritturarlo per il film ‘Senso’, purtroppo però Clift aveva già altri impegni.
Nel 1953 in ‘From Here to Eternity’ (Da qui all’eternità) di Fred Zinnemann, Clift diede probabilmente la sua più grande interpretazione, nel ruolo di un soldato ex pugile, di stanza alle Hawai alla vigilia del bombardamento di Pearl Harbor, ottenendo la sua terza nomination all’Oscar.
Il 12 maggio del 1957, durante la lavorazione del film ‘Raintree County’ (L’albero della vita) di Edward Dmytryk, Clift dopo aver lasciato un party dalla Taylor, si schiantò con la sua macchina contro un palo telefonico. L’incidente gli causò profonde cicatrici e la paralisi parziale del volto, influendo sul suo aspetto fisico per il resto della sua vita. Sebbene poi egli abbia continuato a recitare, ed abbia anche dato alcune delle sue più memorabili interpretazioni, dopo l’incidente sia la sua recitazione che la sua vita personale non furono più gli stessi.
In ‘Suddeenly, Last Summer’ (Improvvisamente l’estate scorsa) (1959) di Joseph L. Mankiewicz, Clift e Elizabeth Taylor apparvero assieme per la terza e ultima volta. In questo adattamento da Tennessee Williams, Clift recitava il ruolo di uno psichiatra che aveva in cura Liz, traumatizzata in seguito alla morte di suo cugino Sebastian (ucciso e mangiato dai ragazzi che egli aveva adescato durante una vacanza nel Meditterraneo) .
Nel 1961 Clift lavorò con . Marylin Monroe in ‘The Misfits’ (Gli Spostati) di John Huston. La Monroe lo descrisse come ‘ La sola persona che conosco che stia peggio di me’.
Clift aveva una doppia vita, si mostrava in pubblico con la Taylor e con altre donne, ma aveva storie con uomini. Negli anni 1950 rifiutò un ruolo nel film”Nodo alla gola” di Alfred Hitchcock, basato su di un famoso caso di omicidio a sfondo gay, perchè probabilmente avrebbe potuto portare a speculazioni sulla sua vita personale. Gli Studios fecero del loro meglio per proteggerlo da scoop della stampa, ma le voci circa il suo stile di vita aumentavano col tempo. Nel 1949 egli fu anche fermato per aver tentato di adescare una marchetta sulla 42esima strada a New York. La sua sessualità era conosciuta tra i suoi colleghi a Hollywood , tanto che sul set de “Gli spostati”, Clark Gable riferendosi a lui lo chiamò “that faggot”(quel frocio).
Nel 1954, Clift prese in affitto una casa nella località turistica gay di Ogunquit nel Maine, e lì trascorreva le estati addescando uomini sulla spiaggia per i suoi party selvaggi a base di sesso e droga. Negli ultimi tempi era sempre più spesso sotto l’ effetto di droga e alcool, doveva ricorrere a cure psichiatriche ed era ormai considerato inaffidabile dai produttori di Hollywood..Nel 1966 Clift era in attesa di iniziare a recitare in ‘Riflessi da un occhio d’oro’ a fianco della Taylor , ma il 23 luglio di quell’anno il suo compagno e segretario personale Lorenzo James lo trovò cadavere nel suo letto. Era morto, a quarantasei anni, per un attacco cardiaco.
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